“Drive” è stata una sorpresa, un fulmine a ciel sereno in un mare di noia e piattume cinematografico. Una bella storia, colonna sonora da urlo, interpreti in stato di grazia ed atmosfera da vendere.
Dopo averlo visto (e rivisto) ho cercato altre pellicole di Refn e devo dire di aver scoperto un piccolo mondo a parte. Immagini forti, efficaci, spesso violente eppure poetiche: un titolo su tutti, “Valhalla Rising”.
Date le premesse mi sono avvicinato ad “Only God Forgives” aspettandomi qualcosa in più del solito thriller fracassone tutto proiettili, bolidi e dame d’eccezione. Ora che mi trovo a recensirlo, devo ammettere che le promesse sono state mantenute quasi completamente. Attenzione, perché è un “quasi” molto pesante, da sottolineare.
Su atmosfera ed immagine assolutamente nulla da obiettare, anzi, il tocco magico di Refn è chiaramente riconoscibile in ogni sequenza – d’azione o meno – e le tonalità cupe che permeano ogni cosa affogando la speranza nel sangue sono a dir poco azzeccate. Rimanendo sui lati positivi, anche in questo caso – per l’ennesima volta – l’interpretazione di Ryan Gosling è inattaccabile, perfetta. Al suo fianco troviamo Kristin Scott Thomas ( “Dans la Maison”, “Il Paziente Inglese” e molti altri successi): come sopra, interpretazione profonda ed ultra convincente.
Passando al “quasi” che ho dovuto sottolineare, non è facile definire cosa sia a mancare a questo film. Forse è l’ombra dei precedenti successi, la loro mole dorata che fatico a cancellarmi dalla mente guardando questo “nuovo arrivato”. Manca qualcosa al respiro del film, alla narrazione, la scintilla che incendiava il racconto in “Drive”, ad esempio. Sarà la “pesantezza” dell’ambientazione asiatica, o magari i discorsi ben avviati ma non altrettanto ben conclusi, ma a “Solo Dio Perdona” manca decisamente qualcosa per gridare al capolavoro.
Resta un ottimo film che vi consiglio caldamente di guardare, per poi eventualmente votare/commentare più in basso secondo le vostre impressioni!
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A noi ricorda…
“Yakuza”: ancora una volta mettiamo da parte trame e sviluppi e concentriamoci sull’aspetto “pesante”, violento e pittoresco della vicenda. Fatto ciò, come non ricordare una saga che ha fatto storia sin dalla prima – storica – incarnazione! Botte da orbi, proiettili ed esagerazioni: questo è Yakuza.
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E voi, lo avete visto? Cosa ne pensate? Votate qui, oppure lasciate un commento in basso!
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