Qui su GameSoul preferiamo parlare di videogiochi dal punto di vista prettamente ludico, ma non possiamo non affrontare questioni che riguardano l’industry del videogioco, soprattutto quando sono così “vicine” a noi.
Ieri, 24 giugno 2013, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (nota come Antitrust) ha pubblicato il Bollettino Settimanale, in cui figura anche GameStop Italia, multato della somma di 168.000 euro per “Pratiche Commerciali Scorrette”.
Da quel momento in poi, più o meno ovunque nel web, la notizia è stata presa, ripresa, commentata e ricommentata. Non avevamo dubbi su una reazione negativa da parte del pubblico, ma naturalmente sono bastate le parole “Multa a GameStop” per finire nel solito luogo comune relativo alla valutazione dell’usato da parte di GameStop.
Leggendo i commenti pubblicati in seguito alla notizia, l’evidenza che ci è saltata all’occhio è che la maggior parte delle persone non ha letto e compreso per intero quello che è stato il provvedimento disciplinare dell’Antitrust.
Il Management di GameStop Italia ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito per precisare alcuni aspetti della questione. Noi ci limitiamo a riportarla nella sua interezza:
GAMESTOP: PRECISAZIONI SUL PROVVEDIMENTO DELL’ANTITRUST
Come noto, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato GameStop per alcuni comportamenti commerciali posti in atto nel passato, a partire dal 2009 e fino al 2012.
Il provvedimento è arrivato al termine di una lunga procedura, durante la quale l’Autorità Garante ha avuto modo di analizzare nel dettaglio l’operato della multinazionale americana in Italia. Come specificato nel provvedimento, GameStop si è da subito mostrata collaborativa nella presentazione delle informazioni e dei documenti richiesti e nell’adottare spontaneamente una serie di iniziative volte a correggere possibili errori e migliorare ulteriormente la trasparenza delle comunicazioni nei confronti dei consumatori.
In particolare, per quanto riguarda il diritto di recesso sugli acquisti online, sebbene per un errore (subito corretto da GameStop) la clausola delle condizioni di vendita pubblicata sul sito indicasse come termine utile “10 giorni” omettendo l’indicazione “lavorativi”, GameStop ha dimostrato come nel periodo in analisi tutte le richieste di recesso fossero state gestite dal servizio clienti nel rispetto della normativa vigente. Il Garante ha quindi riconosciuto che l’irregolarità nelle condizioni di vendita fossero unicamente frutto di “formulazioni non chiare”.
Il Garante ha invece assolto completamente GameStop da ogni contestazione relativa a presunti addebiti per la vendita di servizi non richiesti. Come si legge nel provvedimento, è infatti riconosciuto che la GameProtection e i vari servizi accessori sono da sempre state illustrate ai clienti GameStop in maniera chiara ed esaustiva.
Tra le pratiche contestate a GameStop viene citata anche una promozione del 2009 legata al ritiro di giochi usati per ottenere particolari sconti su un prodotto nuovo. Qualche segnalazione ricevuta dall’AGCM lamentava come i vari messaggi diffusi a supporto della campagna non mettessero adeguatamente in risalto eventuali restrizioni sul ritiro dei titoli. “L’esito della campagna vendita ha dimostrato, con l’alto numero di aderenti alla promozione stessa, la sua facile applicabilità e ci stupisce che l’Autorità, pur riconoscendo il successo della promozione e avendo avuto modo di constatare l’ampiezza del parco titoli validi ai fini della stessa, abbia deciso di sanzionare l’iniziativa”- dichiara l’amministrazione di GameStop Italia, che continua – “Ci stupisce anche il fatto che, mentre in passato i procedimenti avviati nei confronti di altri attori commerciali per pratiche simili – ad esempio in tema di “garanzia legale” – l’Autorità si era limitata a prendere atto degli impegni assunti da tali attori consentendo loro di regolarizzare i loro comportamenti e archiviando le procedure senza sanzioni, in questo caso il Garante pur dando atto della buona volontà di GameStop e della sua prontezza nell’adottare spontaneamente i correttivi necessari, abbia comunque ritenuto di applicare una sanzione, sia pure in misura ridotta. Anche per questo, pur rispettando l’operato dell’Autorità, ci riserviamo di sottoporre a verifica nelle sedi previste la correttezza del provvedimento e che tutta la documentazione sia stata adeguatamente vagliata. Ci preme comunque ribadire che già da diversi mesi tutti i processi e le comunicazioni che potessero essere oggetto di fraintendimento per il consumatore sono stati modificati.”
Ci auguriamo che da domani si torni a parlare di quanto siamo vicini alle console di nuova generazione ed a quanti capolavori videoludici ci aspettano!
Stay Tuned!
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