Lo ameranno: gli utenti PSVita in cerca di titoli atipici
Lo odieranno: chiunque lavori nel campo delle spedizioni
È simile a: aprire un cassetto al buio; non capirete come, ma dopo qualche tentativo ce la farete!
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Titolo: Open Me!
Piattaforma: PSVita
Sviluppatore: SCE Japan Studios
Publisher: Sony Computer Entertainment
Giocatori: 1 – 2 (Co-op Offline)
Online: Modalità Sfida
Lingua : Italiano (No Audio)
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Personalità. È fondamentale per farsi notare, svettare dalla mediocrità, ed è ciò che serve ad una piattaforma come PSVita, che arranca tra porting e remake tanto splendenti quanto privi d’anima. Perché creare una console così “tattile” e lasciare che i banali tasti svolgano tutto il lavoro? Ci pensa Japan Studios ad offrirci una peculiare esperienza “button-free“, che invece di “rompere le scatole”, ce le fa aprire, alla ricerca di ammennicoli dal basso valore economico, ma dall’immenso valore affettivo (mazzette di soldi, pesci, arcobaleni…di tutto!). Poco meno di 50 enigmi, che prendono forma di bauli, (mini)-prigioni, casseforti e simili, divisi in 12 pacchetti che potrete acquistare separatamente al prezzo di 0,79 cents l’uno, o in due bundle, uno completo da 8 € e uno dimezzato (6 “stage” da 3 o 4 scatole l’uno) da 4,49€.
Ma perché dovrei mai spender soldi per far finta di aprire degli scatoloni? In primis, e qui si torna al concetto della personalità, la natura del titolo stesso, il quale sfrutta al 100% la Realtà Aumentata. Grazie alle A.R. Cards (quei sei cartoncini trovati all’interno della vostra PSVita…controllate bene, forse neanche ci avevate fatto caso e no, non sono avveniristici sottobicchieri, ndKaltmond), che potrete posizionare un po’ dove volete (consiglio un tavolo, oppure un letto), a patto che sia una superficie piana e ben illuminata, le scatole al centro del concept di gioco appariranno virtualmente all’interno della vostra console, il tutto tramite la fotocamera esterna, la quale produrrà una sorta di “ologramma” che potrà essere ispezionato praticamente a 360° (tranne il lato inferiore che poggia sul supporto da voi prescelto), sia lateralmente che verticalmente, permettendovi inoltre di avvicinarvi per poter studiare più a fondo la scatola/enigma di turno.
Il secondo “motivo”, oltre al piacevole e particolare effetto della R.A. che sta prendendo sempre più piede sia nel mondo handheld che quello mobile da qualche anno a questa parte (anche se la qualità degli “ologrammi” offerti da PSVita sono forse i migliori in circolazione), è il divertimento garantito dalla difficoltà progressiva con la quale sono stati concepiti i peculiari puzzle. Alcuni saranno esageratamente semplici, risolvibili in pochissimi secondi e senza esagerati sforzi, mentre alcuni richiederanno spirito di osservazione, abilità manuale e tempismo: lame rotanti che ci impediranno di premere un pulsante, sequenze da memorizzare e ripetere, rotazioni necessarie a scovare punti nascosti e apparentemente inutili, ma la lista è davvero lunga. Il team si è sbizzarrito, e anche negli enigmi apparentemente meno complessi, vi ritroverete come le scimmie di 2001: Odissea nello Spazio, intenti ad annusare, picchiettare ed ispezionare in preda alla confusione lo schermo della vostra PSVita, adibita a finestra su un mondo alternativo, tutta da ruotare freneticamente, anche perché il tempo sarà uno degli elementi che andranno ad influenzare il risultato finale.
Secondi o minuti impiegati, numero di “click” azzeccati (di colore rosso) e quelli errati (gialli se all’interno della scatola, blu all’esterno) determineranno la nostra valutazione complessiva, dal massimo, “S”, a scendere (non sono andato oltre la “C”), con lo scopo di scalare le classifiche mondiali, ma il vero e proprio “bottino” saranno i punti “Open” ottenuti al termine di ogni “missione“, che ci permetteranno di salire di livello e sbloccare nuovi e succosi elementi per creare le nostre scatole sfida, una delle (poche) extra-features presenti. Se il multigiocatore potrà aver luogo solo con un amico nei paraggi (modalità Ad-Hoc), il team ci offre comunque un’intrigante componente online: potremo ideare noi stessi la trappola definitiva, da costruire pezzo per pezzo e da spedire agli amici, i quali potranno guadagnare punti extra in caso di successo, oppure, in caso di fallimento, farli guadagnare a noi! Da segnalare inoltre la possibilità di giocare senza il bisogno di una A.R. Card, anche se non è proprio il massimo dell’esperienza, con la scatola che si posiziona un po’ a casaccio o l’estrema difficoltà nel ruotare la visuale.
Trivia: C’è una scatola in particolare che mi ha portato via un bel po’ di minuti. Ruotare (fisicamente) l’A.R. Card e “trollarla” si è rivelato uno dei momenti più appaganti in assoluto: nel caso non riusciate a superare un particolare enigma, provate questo metodo!
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In Conclusione…
Open Me! è un puzzle game tanto semplice quanto divertente, oltre ad essere un piacevole esempio di come andrebbero sfruttate le features interattive dell’handheld di Sony. Japan Studios ci inscatola circa 50 enigmi (nel caso optiate per la versione completa) che, seppur completabili in poche, pochissime ore, avrete piacere di rigiocare per salire di livello, per tentare di scalare le classifiche mondiali o anche solo per sorprendere parenti ed amici con la Realtà Aumentata. La possibilità di creare noi stessi dei rompicapo con i quali stuzzicare la materia grigia dei nostri amici è un plus da non sottovalutare, anche se qualche personalizzazione extra avrebbe giovato, così come un vero e proprio comparto online che oltrepassasse i muri della propria abitazione, ma la soddisfazione di aprire ognuno dei “Vasi di Pandora” proposto dal team, almeno quelli più complessi, vale comunque il prezzo del biglietto.
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