L’anno scorso l’intero mondo videoludico è stato quasi concorde nel definire la prima stagione di The Walking Dead come IL gioco dell’anno. I premi sono fioccati da ogni dove e indubbiamente, che si decida di metterlo o meno sul podio, il titolo dei Telltale Games ha segnato un punto di svolta per il genere e per la narrazione nei videogiochi, alzando (come si suol dire) l’asticella. La principale conseguenza di questo successo è stata una prevedibile espansione che ha portato i ragazzi della software house ad occuparsi di più progetti: due mesi fa abbiamo visto il primo episodio di The Wolf Among Us (del quale potete leggere la nostra recensione proprio qui), basato sul fumetto culto Fables, e pochi giorni fa sono state annunciate altre due serie, una su Game of Thrones e una su Borderlands. Ma del secondo atto di The Wolf Among Us non s’è vista traccia il mese scorso ed è automatico porsi quindi dei dubbi sulla mole di lavoro a carico dello studio, nonché chiedersi se il seguito del titolo che li ha portati alla ribalta ha patito di tutto questo peso. Verifichiamolo subito insieme in questa recensione di The Walking Dead Season Two – Episode 1: All That Remains.
Spoiler Alert: nella recensione sono presenti lievi spoiler relativi alla Stagione Uno, fate attenzione nel caso in cui non abbiate avuto modo di portarla a termine! (NdR)
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Lo ameranno: Tutti i fan dello stile Telltale
Lo odieranno: Le persone prive di cuore
È simile a: The Wolf Among Us, The Walking Dead – Season One
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Titolo: The Walking Dead Season Two – Episode 1: All That Remains
Piattaforma: Xbox 360 / PS3 / PC / iOs / Mac Os X / PSVita
Sviluppatore: Telltale Games
Publisher: Telltale Games
Giocatori: 1
Online: Statistiche comparative
Lingua : Completamente in inglese
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Tutto quel che rimane
Il primo episodio di questa seconda stagione riprende poco dopo gli eventi del finale della prima, con Clementine in viaggio insieme a Omid e Christa (incinta). Ma, si sa, in un mondo post-apocalittico gli imprevisti sono dietro l’angolo e suo malgrado la ragazzina si ritrova improvvisamente da sola, costretta così ad accelerare ulteriormente quel processo di crescita già devastato dagli eventi passati. Ora non c’è più Lee a proteggerla, non c’è più nessuno che tenti di arginare l’orrore intorno a lei. Tutto quel che le rimane sono il ricordo dell’uomo che l’ha salvata (ribadito spesso da malinconiche occhiate ad una sua foto) e la voglia di continuare a vivere come lui le ha insegnato. Quel poco di storia che ci è concesso giocare in questo primo episodio non presenta particolari colpi di scena, ma serve ad introdurre alcuni personaggi che la ragazzina incontra e, soprattutto, per approfondire la conoscenza con la nuova (e a tratti cinica) Clementine, ormai totalmente disillusa. Ripensando al titolo, l’angoscia non può che salire ed elevarsi esponenzialmente perché quel che rimane all’umanità di The Walking Dead è un bel niente: non c’è più spazio per aiutare il prossimo, non ci sono più rapporti d’alcun tipo (anche l’amicizia è solo un mezzo e non un fine), non c’è più coraggio o speranza. In mezzo a questa desolazione morale si stagliano personaggi già ben delineati, che più che essere classificati come buoni o cattivi, sono semplicemente umani.
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Crudeltà funzionale
L’elemento più contraddittorio dei giochi dei Telltale Games è sempre il gameplay, costantemente al confine tra un video interattivo ed un’avventura grafica. Anche in questo nuovo episodio incontriamo lo stesso conflitto, ma con qualche rilevante novità. Le poche azioni compiute infatti sono estremamente funzionali alla crescita del personaggio di Clementine: è come se i Telltale volessero sottolineare con estrema cura quel che c’è di importante, facendolo fare al giocatore. Senza fare alcun tipo di spoiler, Clementine sarà più di una volta costretta a compiere atti terribili per una ragazza della sua età ed è importante quindi che questi momenti vengano messi in risalto con un intervento del giocatore, che si ritrova quindi in una situazione praticamente opposta a quella della maggior parte dei titoli odierni, dove si spendono tot ore e girovagare da un punto A ad un punto B per poi “gustarsi” un video in cui, se va bene, c’è qualche quick time event. In The Walking Dead siamo agli antipodi: spostare Clementine in un ambiente 3D (tranne in alcuni casi specifici) non è interessante, ma lo è molto di più invece vederla sacrificare ad ogni passo un pezzo della sua infanzia. I Tellatale ci danno una mano questo atroce compito che, per quanto sia pesante e certe volte forse anche esagerato, è svolto nel migliore dei modi.
Non manca comunque la varietà in questo primo episodio, tra dialoghi serrati a cui bisogna rispondere rapidamente, quick time event adrenalinici, sezioni stealth e brevi parti esplorative. Volendo andare a cercare il fatidico pelo nell’uovo si potrebbe forse essere puntigliosi sul rischio di continui trial & error su alcuni QTE, ma niente di troppo frustrante.
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“Il solito, grazie!”
Ormai siamo abituati allo stile grafico dei giochi Telltale Games e questa seconda stagione di The Walking Dead non presenta alcuna novità da questo punto di vista, il che non è necessariamente un difetto. Anzi, come già successo per The Wolf Among Us, lo stile del fumetto originale viene filtrato da quello dei Telltale e il risultato è un prodotto ben riconoscibile sia dai fan della serie di Kirkman che dagli appassionati dei videogiochi in questione. Certamente si sente un po’ il peso delle animazioni leggermente lignee, ma bisogna comunque constatare che i volti dei personaggi riescono ad essere altamente espressivi pur senza l’ausilio di tecnologie sofisticate come quelle adoperate, per esempio, da titoli maggiori come Beyond: Due Anime.
Di enorme importanza e di eccelsa qualità è invece il comparto audio, con un accompagnamento musicale che contribuisce più di quanto si immagini alla caratterizzazione dei vari momenti con elevati picchi di ansia e suspance palpabile. Notevole come sempre anche il doppiaggio (in inglese), degno del migliore dei telefilm e ovviamente fondamentale in un gioco come questo.
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Un nuovo inizio
Come già successo l’anno scorso con la prima stagione di questa serie e quest’anno con The Wolf Among Us è troppo presto per sbilanciarsi avendo giocato solo il primo episodio, anche se a questo punto si impone una riflessione sia sul gioco, che sull’intero studio. Per andare avanti decorosamente e mantenere gli stessi standard del passato sono necessarie infatti due mosse da parte dei ragazzi di Telltale Games: la prima è, banalmente, il rispetto delle scadenze. Quando si legge un fumetto si sa che il mese successivo si avrà a disposizione la continuazione, allo stesso modo quando si segue una serie tv si ha ogni settimana un episodio nuovo: Talltale deve essere attenta a questo aspetto perché due ore di gioco ogni mese sono già il minimo sindacale per mantenere insieme nella memoria (e nel cuore dei giocatori) i personaggi e le vicende che li vedono coinvolti. L’altro aspetto che richiede attenzione è la varietà, poiché ormai si rischia di trovarsi tra le mani dei prodotti fotocopiati a cui viene semplicemente apposto un brand diverso.
Ma è presto per fasciarci la testa, in realtà questo primo episodio è molto più che soddisfacente grazie comunque ad uno stile narrativo ancora “imbattuto” e ai personaggi carismatici, in primis ovviamente la splendida Clementine. Le anticipazioni per il prossimo episodio lasciano con il fiato sospeso, speriamo di poter respirare una nuova boccata di aria putrida al più presto. Nel frattempo godiamoci questo primo episodio: è pur sempre The Walking Dead, sono pur sempre i Telltale Games.
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