Giorno dopo giorno arrivano news relative a quegli headset virtuali che sembrano il futuro dell’home entertainment, e oggi si torna a parlare proprio di essi, ma in termini meno allegri del solito.
A credere all’azione legale mossa da ZenimaxMedia e la sua id Software, la creazione dell’Oculus Rift è stata possibile solo grazie ad “anni di ricerche e investimenti” da parte di Zenimax; nello statement ufficiale Oculus viene accusata di appropriazione indebita di segreti di mercato, di infrazione di copyrights e trademark, nonchè di violazione del contratto in atto con Zenimax stessa.
Leggendo le accuse, si intuisce che le tecnologie offerte da Zenimax per la creazione dell’headset virtuale erano vincolate da un’accordo di riservatezza, accordo che sembra essere venuto meno per mano di Oculus, e che i vari tentativi di riconciliazione amichevole fra le controparti sono stati del tutto infruttuosi.
Il CEO di Zanimax, Robert Altman, appoggia le accuse, ma per John Carmack (co-fondatore della id Software e capo tecnico di Oculus) la causa assume i contorni di una farsa: secondo Carmack infatti l’azione legale sembra essere conseguenza della recente acquisizione di Oculus da parte di Facebook per 2 miliardi di dollari.
Vi terremo aggiornati su ulteriori sviluppi.
[hr]
Commenti