News 12 Giu 2014

E3 2014 – Borderlands: The Pre-Sequel – Hands On

Los Angeles – Con una mossa di straordinaria intelligenza, 2K e Gearbox annunciarono qualche mese fa, per le console della passata generazione, un nuovo capitolo di una delle serie più apprezzate degli ultimi anni. Parliamo ovviamente di Borderlands: The Pre-Sequel, lo spin-off focalizzato sull’ascesa di Handsome Jack al potere e sui suoi scagnozzi, impersonati dal giocatore ed impegnati a conquistare la Luna. Già, proprio la Luna! Come ci hanno spiegato gli sviluppatori infatti, sono arrivate molteplici richieste da parte dei fan circa l’esplorazione del satellite, visto che già nel secondo capitolo è possibile ammirarlo in quanto base di Handsome Jack. Gli sviluppatori hanno quindi colto l’occasione per offrire ai giocatori uno spin-off ricco dell’essenza che ha reso Borderlands grande, ma arricchito da una serie di trovate tanto semplici quanto efficaci a rendere l’esperienza fresca ed in qualche modo nuova. 

Dopo una buffa e a tratti inutile presentazione con Handsome Jack a raccontare le novità del gioco con grande ironia, ci accingiamo a provare con mano il gioco nelle postazioni dedicate, in modalità cooperativa. Il mio personaggio era Wilhelm, l’enforcer del gruppo, che si basa su abilità dall’altro tasso difensivo e su companion tecnologici per compensare alcune delle sue debolezze. Ho infatti subito scelto nell’albero abilità la possibilità di evocare Wolf, un piccolo drone che funge da scudo frontale e che allo stesso tempo contrasta alcuni degli attacchi ricevuti dai nemici.


2K_Borderlands_ThePre-Sequel_InGameArt_moonBandits


La missione richiedeva di attivare l’impianto fognario, ovviamente sotto richiesta del buono e sano Handsome Jack, che senza battere ciglio ha praticamente messo fine alla vita di dozzine di coloni e mostruosità varie. L’impatto è assolutamente lo stesso in relazione ai precedenti capitoli, ma il primo cambiamento sostanziale è chiaramente l’assenza di gravità. Il gameplay ne risulta in qualche modo rallentato, soprattutto a piedi in alcuni frangenti, ma la possibilità di utilizzare il jetpack per effettuare dei piccoli ma rapidi salti, anche in successione, permette di gestire in modo diverso i nemici e l’ambiente circostante. Poter evitare un nemico, colpirne un altro posizionato frontalmente per poi velocemente ritrovare la giusta posizione per quello precedente è estremamente appagante, e permette soluzioni strategiche chiaramente impossibili in precedenza. Non solo, ulteriori possibilità sono offerte dall’attacco ad impatto, utilizzabile premendo il tasto B quando si svolazza con il jetpack. A seconda dell’equipaggiamento infatti, l’impatto potrà generare onde d’urto di vario genere: di ghiaccio, con i laser o con gas tossici.

Il tutto è inoltre ottimamente bilanciato: scordatevi scorribande estreme di gran velocità e destrezza, per sopravvivere all’atmosfera (alla non-atmosfera) è assolutamente necessario tenere d’occhio costantemente l’indicatore dell’ossigeno, poiché una volta finito il personaggio inizierà a perdere energia e lucidità, rendendo eventuali battaglie estremamente problematiche. Nonostante tutto, questa meccanica è gestita in modo da evitare momenti di eccessiva frustrazione, visto che sia negli interni che tramite alcuni terminali sparsi per il territorio potremo attivare un campo di forza ricco dell’ossigeno a noi necessario.


2K_Borderlands_ThePre-Sequel_InGameArt_AthenaCombat


Sul fronte equipaggiamento, il titolo offre centinaia di migliaia di combinazioni diverse, con tantissime nuove armi accompagnate questa volta da nuove caratteristiche che potranno essere utilizzate in combattimento. Alcune di loro hanno infatti la possibilità di sparare proiettili congelanti, magari con annesso impatto da jetpack per fare in mille pezzi il malcapitato di turno. Tutte queste aggiunte rendono questo “pre-sequel” un’esperienza di fedele alla saga, ma offrono svariate nuove possibilità per quanto riguarda l’esplorazione degli ambienti e le strategie di combattimento. In questo senso, e lampante la maggiore verticalità delle ambientazioni e la facilita con cui le si esplora.

Graficamente parlando, il titolo si fregia dello stesso engine di Borderlands 2, ma con un utilizzo piu spinto di luci al neon e fluidi per meglio rappresentare la superficie lunare ed i suoi abitanti. Non ci sembra necessario scendere nel dettaglio, se non per un piccolo ma essenziale particolare: le ambientazioni paiono davvero troppo simili tra loro, sia nella architetture della basi che nelle vere e proprie terre selvagge lunari. Speriamo che questa eccessiva ripetitività da noi assaporata possa essere scongiurata nel prodotto finale con qualche trovata folle e geniale, in puro stile Borderlands.

Che dire, Borderlands The Pre-Sequel e tutto quello che desiderate da Borderlands, solo sulla Luna e senza gravita.

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