La storia videoludica ci insegna che quando l’umanità riesce finalmente ad emigrare dal pianeta Terra, in cerca di nuovi mondi da esplorare, succede sempre qualcosa che scombussola le previsioni di tranquillità che noi “primitivi” umani abbiamo in testa. Vorremmo solo colonizzare questi territori mai raggiunti dal genere umano, ma ogni volta ci si trova a dover combattere contro orde di nemici pronti a rubare ogni nostra risorsa fondamentale per la sopravvivenza e decisiva per lo sviluppo di un qualche tipo di futuro.
Siamo in minoranza numerica, ma abbiamo alcuni assi nella manica fatti di metallo, ingranaggi e polvere da sparo…
Grazie ad Halifax Italia abbiamo avuto l’opportunità di provare la versione beta di Defense Grid 2, il titolo che sembra essere in grado di dare nuovo lustro al genere tower defense, una grande fetta di mercato basata sempre di più su meccaniche già usurate da tempo tenute insieme da un collante utilizzato allo sfinimento, ovvero l’innovazione grafica che si cerca ossessivamente in ogni dove.
Nella versione beta testata trovo solamente due scenari: Surface Tension, mappa piccola, ma che si rivelerà ricca di sorprese, e Key, uno stage più grande e caratterizzato da ampie zone per la costruzione delle difese. Opto per la prima mappa e imposto la difficoltà su Normale, giusto per prenderci un po’ la mano e crivellare di colpi, senza rischiare troppo, ogni essere che sbuchi dalla sua tana.
Subito mi perdo nell’osservare il buon livello di dettaglio degli elementi della mappa: sia gli edifici principali, come il nucleo che contiene le celle energetiche che dovrò difendere, che quelli secondari e l’ambiente circostante sono molto ben curati, nonostante si tratti di una versione beta. Solo un messaggio vocale automatico mi riporta alla realtà: qualcosa o qualcuno ha rubato un nucleo e tutto il resto dell’orda sembra essersi messa d’accordo per approfittare di questa mia distrazione.
In molti giochi di questo genere si ha la possibilità di pianificare in anticipo le proprie mosse e di osservare con molta attenzione quali siano le zone migliori per lo schieramento delle proprie difese, attendendo il momento giusto per dare il via alla prima ondata, ma Defense Grid 2 non vuole darmi tregua, spronandomi a ragionare velocemente e mettendomi sin da subito sotto pressione. Il nemico, a qualsiasi difficoltà, sceglie sempre la via più breve, segnata sulla griglia di gioco da un percorso luminoso, e le torri che verranno posizionate sul campo dovranno essere sia uno strumento di distruzione che pedine strategiche utilizzate per creare veri e propri corridoi votati ad allungare il tragitto alieno.
Le torri a disposizione sono parecchie, ma non tutte quelle che saranno presenti nella versione finale: la mitragliatrice, classica torretta economica, ideale per tutte le evenienze, “Inferno”, lanciafiamme che danneggia nel tempo un ampio raggio di nemici, il cannone laser, strumento micidiale che danneggia nel tempo un singolo nemico e lo incendia fino alla morte, il classico cannone, armato con proiettili di grosso calibro, e il lanciamissili, arma in grado di lanciare razzi esplosivi a grande distanza contro bersagli multipli. A tutto questo arsenale si aggiungo due elementi fondamentali per la buona riuscita della difesa, ovvero le piattaforme “Boost” e la torretta “Temporal”: il primo oggetto dovrà essere necessariamente costruito sotto ad una difesa e ne permetterà il potenziamento, mentre il secondo è un’arma che non arreca alcun danno, ma ha lo scopo di rallentare il nemico e dare più tempo alle altre macchine per riempirlo di piombo.
Molti giocatori pensano che in un tower defense ci voglia unicamente un enorme volume di fuoco per poter superare tutte le ondate nemiche, ma la beta di questo gioco insegna proprio il contrario. Le mappe sono estremamente dinamiche, con elementi del territorio, dotati di ulteriori griglie per la costruzione, che possono comparire all’improvviso, ma questa feature può trasformarsi facilmente in un’arma a doppio taglio se non sfruttata adeguatamente, in quanto il nemico potrebbe cambiare strategia ed eludere buona parte del sistema difensivo costruito fino a quel momento percorrendo le nuove strade appena comparse.
Tutto ciò che è stato elencato in precedenza è supportato da un sistema di controllo estremamente intuitivo che va a braccetto con la velocità di gioco richiesta, con il cursore fermo al centro dello schermo. Ogni volta che si muoverà il mouse l’intera mappa di gioco si sposterà nella direzione opposta, per accompagnare la ricerca della casella di costruzione desiderata, e quando si cliccherà per aprire il menù di costruzione, il puntatore si sposterà direttamente sulla finestra contenente l’elenco delle torri disponibili, limitandone i movimenti in verticale per non far perdere tempo prezioso.
Questa beta, fino ad ora, dimostra quanto i ragazzi di Hidden Path Entertainment ci tengano a distruggere quell’ambiente stagnante di cui vi ho parlato in testa a quest’anteprima, gettando le fondamenta di un nuova nuova visione del tower defense più dinamica e meno blanda, ma la ridotta esperienza messa a disposizione mi ha lasciato parecchio curioso riguardante la feature maggiormente attesa e non ancora testabile: il multiplayer. Cooperativo o competitivo, poter bersagliare le orde di nemici con un alleato al proprio fianco è sicuramente un’esperienza da provare, ma dovrò attendere la versione definitiva di questo progetto Kickstarter che ha raccolto più di 250.000 $, previsto per Xbox One, PS4 e PC per questo autunno.
Gli alieni non avranno mai ciò che è nostro. Mai.
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