Colonia – Il talentuoso team di sviluppo americano, Epic Games, è tornato alla ribalta solo poche settimane fa, grazie al tempestivo annuncio di un free-to-play per PC chiamato Fortnite. Dopo aver portato i TPS ad un nuovo livello con la trilogia di Gears Of War, seguita poi dal divertentissimo Bulletstorm, Epic è più che determinata a mettere alla prova i limiti dei propri programmatori, sfornando titoli talvolta eccentrici, ma ricchi di contenuti innovativi. Nonostante l’abbandono di Cliff Bleszinski, lo software house ha continuato imperterrita nello sviluppo di Fortnite, il primo videogioco a sfruttare l’Unreal Engine 4, che noi siamo riusciti a provare in quel di Colonia durante un evento riservato alla stampa specializzata, tenutosi al Palladium, una struttura privata fuori dall’area della gamescom.
L’interno era agghindato per l’occasione con tralicci, casse di compensato e l’onnipresente free-bar. Ci siamo accomodati alla nostra postazione PC, mentre il lead designer ci ha spiegato alla svelta l’incipit del gioco.
Fortnite è un avventura cooperativa fino a 4 giocatori –descritta dagli stessi sviluppatori come un Action/Adventure game con elementi di crafting e building– che devono fronteggiare un’invasione aliena di grande portata. Per avere una chance di sopravvivenza, i protagonisti possono demolire tutto ciò che c’è sullo schermo (alberi, rocce, muri, automobili, etc.) ed utilizzarne le materie prime per creare armi, utensili, trappole o solide strutture di difesa. Gli obiettivi all’interno di ogni mappa sono svariati: si passa dal difendere specifici portali, resistendo alle progressive ondate nemiche oppure erigere costruzioni mentre gli alieni tentano di minarne le fondamenta. Le classi selezionabili sonotre, Ninja, Costruttore e Commando ed ognuna di queste possiede specifiche abilità attive o passive (il Ninja ad esempio può eseguire un doppio salto, mentre il Commando può lanciare granate) che, con l’esperienza accumulata alla fine di ogni livello, possono essere sbloccate. Durante il primo livello che funge anche da tutorial per assimilare le meccaniche del gameplay, veniamo istruiti sul sistema di crafting e sul suo ampio utilizzo.
Colpendo con la mazza in dotazione un qualsiasi oggetto presente sulla mappa, inizieranno a venire fuori le materie prime dello stesso, fino a consumarlo del tutto: dagli alberi otteniamo quindi il legno, dalle rocce la pietra, dalle automobili il metallo e così via. Combinando i materiali possiamo creare armi da fuoco o armi bianche ( a seconda della nostra predilezione in combattimento), picconi per velocizzare l’estrazione dei materiali o strutture portanti di interi edifici, come muri, scale, porte e soffitti.
La creazione di stabili è una parte molto importante in Fortnite, in quanto possono fornire un’ulteriore difesa a quegli obiettivi che saremo chiamati spesso a proteggere: costruendo un piccolo fortino attorno ad un portale infatti, gli alieni avranno più difficoltà a distruggerlo e nel frattempo il nostro gruppo potrà imbastire un attacco micidiale. Sono tre i diversi materiali utilizzabili per la costruzione: il legno, il mattone ed il metallo. Per edificare un recinzione di metallo ci vorrà ovviamente più tempo rispetto ad una di legno, ma la resistenza sarà maggiore. Il solo limite della costruzione è la fantasia stessa dei giocatori; tutti e quattro infatti possono cooperare per sviluppare l’edificio in larghezza o in altezza, per migliorarlo attraverso l’implementazione di un maggior numero di materie prime o buttarne giù un pezzo troppo danneggiato e ricominciare daccapo. Muri e soffitti poi, possono essere attrezzati con trappole elettriche o sonore, che rallentano ulteriormente l’avanzata nemica.
Purtroppo il menù a comparsa che ci permette di costruire appare ancora troppo invasivo ( si tratta comunque di una versione alpha del gioco) e dato che non è permesso mettere in pausa a causa della costante connessione ad internet, spesso e volentieri è difficile riuscire ad inquadrare con chiarezza ciò che si vuole costruire. Soprattutto quando i ritmi si fanno forsennati e il numero di alieni sproporzionato, diventa frustrante cercare tra le varie voci di crafting le giuste munizioni per il nostro fucile, rimasto senza colpi nel momento più sbagliato.
Al contrario di quanto possa far credere il suo mondo colorato, scanzonato ed umoristico, Fortnite non è un gioco semplice e lo si intuisce già dai primi minuti di gioco. Le forze nemiche ci piombano addosso senza tregua sono forti, resistenti e veloci. Abbatterle da lontano con un’arma di grosso calibro da posizione favorevole si rivela quasi sempre la scelta migliore; gli attacchi corpo a corpo è sempre meglio evitarli, a meno che non ci sia altra scelta. Più passa il tempo e più gli alieni si differenziano, rendendo la cooperazione tra i 4 giocatori qualcosa di imprescindibile ai fini della vittoria.
Il progressivo e inevitabile esaurimento delle scorte globali infatti obbliga la squadra a spalleggiarsi di continuo, difendendo e attaccando secondo precise strategie. In uno specifico livello, la nostra squadra (che poi si è rivelata essere la migliore di sempre nella versione testata alla gamescom) ha reagito alle difficoltà incombenti con un lampo di genio, creando una piccola torre di legno da cui il Commando decimava senza pietà gli alieni più lontani, mentre i due Ninja ed il Costruttore proteggevano e risanavano le parti danneggiate del portale da difendere. In questo modo siamo riusciti a superare la missione senza troppi problemi, salvo poi soccombere vergognosamente a quella dopo.
Nell’intermezzo tra un livello e l’altro ogni giocatore può approfittarne per dare un’occhiata al proprio skill-tree, potenziando ove possibile gli attributi dell’alter-ego oppure producendo oggetti e munizioni da utilizzare durante le missioni successive. Le materie prime ottenute non svaniscono col completamento del singolo livello, ma si conservano a tempo imperituro (a meno che non vengano tutte consumate) dando quindi la possibilità di forgiare sempre e comunque in previsione dei futuri pericoli.
Talvolta le ondate nemiche ci sono sembrate però troppo lunghe o troppo estenuanti per risultare semplicemente spassose; complice anche il sistema di combattimento che nonostante sia intuitivo e alla portata di tutti, risulta alla lunga essere davvero poco appagante. Inoltre siamo curiosi di sapere qualcosa in più riguardo la varietà delle missioni che comporranno l’avventura principale, poiché al momento traspare una ripetitività di fondo che di certo non può far bene alla produzione, anche se si tratta di un free-to-play. Tecnicamente Fortnite è sbalorditivo, merito dell’Unreal Engine 4, che oltre a donare corposità ed unicità allo stile grafico “cartoonesco” (simile a Team Fortress di Valve), permette la distruzione di tutto ciò che è presente su schermo, senza nessun rallentamento di sorta.
Fortnite è un’esclusiva PC innovativa e coraggiosa, che fonde le meccaniche di un qualsiasi tower-defense multigiocatore con la complessità di un sistema di crafting vario ed articolato, vero fulcro dell’intero gioco. La versione da noi testata era un’alpha ed è evidente che il lavoro da fare in fase di sviluppo è ancora tanto, proprio per questo i programmatori ci hanno salutato annunciando l’imminente arrivo di una private alpha entro la fine del 2014, che darà poi il via ad un ulteriore periodo di elaborazione prima di una beta, si spera, aperta a tutti.
Non di certo la produzione incredibile che ci aspettavamo dal team Epic, Fortnite è comunque un gioco apprezzabile e potrebbe dar via alla nascita di un nuovo genere videoludico cooperativo, supportato dalla passione dilagante di molti giocatori nei confronti del crafting e dagli accessi potenzialmente illimitati che può avere un gioco gratuito.
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