Quello con Formula 1 di Codemasters è diventato agli occhi dei videogiocatori, al pari dei vari FIFA, PES ed NBA, un appuntamento annuale grazie al quale reinterpretare le gesta dei principali attori di un circus automobilistico quanto mai monotono negli ultimi anni, provando a rendere imprevedibile, almeno in ambito videoludico, il risultato finale di una contesa oramai monocorde.
Mai quanto quest’anno poi, complice l’avvento delle console di nuova generazione e di un regolamento che è andato a stravolgere la sostanza stessa del campionato di F1, era lecito attendersi una svolta di ingente caratura per il simulatore di casa Codemasters.
È riuscito dunque lo sviluppatore britannico a fornirci una simulazione al passo con i tempi o ci troviamo davanti alla solita “minestra riscaldata” sotto forma di data disk a pagamento? Scopriamolo insieme!
F1 2014
Piattaforma: PC, Xbox 360, Ps3
Genere: Racing Game
Sviluppatore: Codemasters
Publisher: Codemasters
Giocatori: 1 – 2 (schermo condiviso)
Online: 1 – 16 Giocatori
Lingua: Completamente in Italiano
Il 2014 è stato, con più bassi che alti (qualitativamente parlando), l’anno della cosiddetta next-generation: dallo scorso novembre infatti Playstation 3 ed Xbox 360 sono state soppiantate, non quanto a base numerica installata, dalle macchine da gioco di nuova concezione che avrebbero dovuto portare (il condizionale è d’obbligo) una ventata di freschezza, quanto a gameplay e grafica, in un mondo oramai alla canna del gas.
A distanza di un anno esatto ci troviamo invece, almeno relativamente a questo Formula 1 2014, a parlare dell’ennesima iterazione old-gen di questo franchise che già da un paio di anni mostra evidenti limiti fisiologici, endemici della generazione di macchine da gioco su cui è stata progettata: non stupisce dunque che la versione PC da noi testata altro non sia che un “porting in alta definizione” (e che il Dio della videoludica mi perdoni per questa affermazione, ndr) dell’ennesimo capitolo Xbox 360-Ps3 made in Codemasters.
Stando a quanto dichiarato dalla software house britannica, dovremo attendere fino a primavera inoltrata per vedere un qualche vagito di next-gen entrare in questo franchise: pur delusi da questo atteggiamento, ai miei occhi frutto più di una mossa commerciale atta a dare il contentino agli utenti old-gen che altro, confrontiamoci dunque con questo F1 2014 alla scoperta della reale caratura di questo gioco!
Accantonando dunque velleità simulative in odore di next-generation, passiamo ora ad esaminare il gameplay di questo F1 2014, vero e proprio punto focale del pluriennale successo del franchise Codemasters.
Il 2014 ha rappresentato per il circus della Formula 1, complice un radicale cambiamento del regolamento, una specie di anno zero, un anno in cui, grazie al passaggio da potentissimi motori aspirati a quelli turbocompressi però di minore cilindrata, ci saremmo aspettati quantomeno una equiparazione prestazionale tra le scuderie di rilievo ed una conseguente spettacolarizzazione di gare altrimenti in precedenza decise già alla griglia di partenza.
Nonostante l’ingente mole di cambiamenti, che ha visto le monoposto sopperire al delta di potenza bruta derivante dall’abbandono dei “vetusti” motori aspirati mediante l’adozione di motori 6 cilindri turbocompressi “ibridi”, affiancati da due motori elettrici demandati all’accumulo dell’energia cinetica sviluppata in fase di frenata e dall’energia di ricircolo del turbocompressore (generatasi dal calore sviluppato dalla turbina in fase di rotazione), il Mondiale 2013-2014 ha faticato a decollare, ucciso sin dall’inizio da un predominio pressoché totale della Mercedes e dall’ennesima, per noi italiani, debacle di una Scuderia Ferrari oramai allo sbando.
Va da sé che le sensazioni derivanti da questo F1 2014 differiscano profondamente da quelle del suo diretto predecessore: le monoposto, in virtù della minore motorizzazione, mosse però da un turbocompressore in azione sin dai bassissimi giri, risultano nervose ai bassi rapporti, salvo poi assestarsi ad alti regimi, tornando però ad essere ingovernabili nel caso di ripartenze dopo staccate o dopo repentini rallentamenti. Se questo però risulta essere un fenomeno risolvibile con la dovuta pratica, altrettanto non si può dire del comportamento delle vetture gestite dall’IA. Ad una nostra sistematica difficoltà nell’effettuare un debito partizionamento dell’accelerazione ai fini di mantenere stabilità e, soprattutto, di evitare frequentissimi testacoda, corrisponde una disumana facilità nell’effettuare qualsivoglia azione da parte dei nostri avversari “computerizzati”: tutto ciò, ancor più evidente con condizioni di pista bagnata, crea un delta prestazionale pressoché impossibile da annullare, a patto di non abilitare uno o più aiuti alla guida ed andando, così, a svilire la vera essenza simulativa di questo gioco.
In linea con quanto visto nella versione 2013 la gestione di carburante e pneumatici: la scelta dell’una o dell’altra mescola, visto e considerato l’obbligo di effettuare almeno un cambio di pneumatici (e di mescola) per singolo GP, o di un maggiore o minore quantitativo di carburante all’interno della nostra monoposto contribuiranno a differenziare l’approccio strategico alla gara e ad incidere sul nostro piazzamento finale.
Le novità di F1 2014, purtroppo, finiscono qui: ad una gestione motoristica, ri-progettata da zero a causa di un regolamento nuovo di pacca, non corrisponde, ahinoi, una simmetrica evoluzione di tutti gli elementi di contorno che, in un franchise di questa levatura, vanno a fare la differenza.
Il sistema di danni e collisioni, mutuato di sana pianta dall’edizione 2013, risulta essere a dir poco approssimativo: un contatto tra vetture porterà, al massimo, al distacco di un alettone, ed un impatto ad oltre 300 Km/h con le barriere di protezione si sostanzierà, al massimo, nella rottura di una sospensione o di uno pneumatico; l’occorrenza dei guasti tecnici è, fenomeno assolutamente in controtendenza rispetto ai dati statistici di questo campionato oramai prossimo alla conclusione, quasi pari a zero. Zero rotture del cambio, zero malfunzionamenti dei pacchi batterie, zero difetti di funzionamento della turbina fanno si che i ritiri per guasti tecnici siano ridotti all’osso, annullando l’effetto imprevedibilità endemico di queste competizioni.
L’inspiegabile rimozione inoltre della “Modalità Classica“, la cui presenza avrebbe portato all’implementazione di variabili fisico-motoristiche distanti anni luce da quelle presenti, rafforza l’assioma volente “minimo sforzo – massima (?) resa” come base realizzativa di questo capitolo 2014.
La modalità online, fino a 16 giocatori (più altre 8 vetture controllate dall’IA), poco aggiunge ad un sistema di gioco che puzza di stantio già da lontano: Codemasters ha preferito adagiarsi sugli allori ri-proponendo una versione ri-texturizzata di F1 2013, inserendo poco altro che le varianti motoristiche derivanti dall’adozione del nuovo regolamento. Niente warm-up lap, nessuna premiazione, sessioni di prove libere uniche preferite alle sessioni Q1-Q2-Q3: tutti gli elementi di contorno del circus sono stati bellamente ed inspiegabilmente ignorati da ragazzi di Codemasters.
A poco serve, in ottica di longevità, la possibilità di sfidare in split screen un altro giocatore: la mancanza assoluta di nuove modalità di gioco o comunque, per non decontestualizzare la valenza puramente simulativa di questo franchise, la mancata introduzione di elementi di contorno, seppure meramente estetici, farà si che la curva di interesse (già bassa di suo) verso questo F1 2014 scenda repentinamente.
L’impatto grafico con F1 2014 è in linea con quanto detto fin’ora.
L’Ego Engine, medesimo utilizzato dalle ultime incarnazioni di questo franchise di successo, dimostra in pieno la sua “età”, non tanto nella modellazione delle monoposto, eccellente come solito ed accompagnata da un discreto livello di realizzazione delle textures, ma quanto alla definizione dei tracciati.
Pur testato su un PC ninja con impostazioni grafiche al massimo, il senso di arretratezza tecnologica è incombente: eccezion fatta per un paio di tracciati (Abu Dhabi e Sochi) ci si trova spesso di fronte a scenari scarni, vuoti e dal basso livello realizzativo.
Stesso livello di accuratezza è stato riposto nella riproduzione del comparto sonoro: i rombi dei motori, distanti dalle controparti reali, riescono ad avere una (bassa) rilevanza meramente estetica perdendo la peculiarità, presente nelle passate edizioni, di aiuto uditivo per gestire gli intervalli di cambio marcia.
Anche graficamente questo F1 2014 altro non fa che dare un contentino, di medio livello tra l’altro, a tutti gli utenti Xbox 360/Ps3 ancora indecisi sul pensionamento delle loro macchine da gioco: il risultato di questo maquillage estetico ci fornisce un prodotto stilisticamente non appetibile ed assolutamente non al passo con i tempi.
Shame on you, Codemasters!
In conclusione…
Codemasters, con questo F1 2014, ci fornisce l’ennesimo capitolo old-gen di un franchise oramai giunto, nella attuale incarnazione, alla canna del gas.
Ad una, tutto sommato, degna attualizzazione del parco macchine/scuderie sotto l’egida del nuovo regolamento, non corrispondono sistematiche innovazioni andanti a svecchiare un gameplay stantio mosso da un motore di gioco non al passo con i tempi.
Una intelligenza artificiale ballerina e un sistema di collisioni/gestione dei danni assolutamente fallace, unito ad una mancanza assoluta di innovazione rispetto ai passati episodi, relegano questo F1 2014 nel limbo dei “data disk a pagamento”, utili per chi non ha giocato le passate edizioni o per chi stia cercando un (poco) valido passatempo motoristico.
Minimo sforzo-Massima resa per Codemasters: la next-gen per la software house britannica è ben più di una scelta… Potenza di calcolo e voglia di innovare un franchise oramai in declino sono le uniche armi utili a risollevare le sorti di questa serie.
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