Los Angeles – Il booth di Focus Home Interactive quest’anno è pieno di titoli interessanti e vari, e A Plague Tale: Innocence non fa eccezione. Asobo Studio è lo sviluppatore che sta lavorando su questa storia dalle tinte oscure ambientata nel quattordicesimo secolo francese, quando una piaga si è abbattuta sulle lande già devastate dalla guerra. I protagonisti di questa storia sono tre fratelli, due ragazzi e una ragazza, che sono stati cacciati dall’inquisizione dal sud della Francia perché sopravvissuti misteriosamente al morbo. Il titolo di Asobo Studio è un’interessante stealth game con qualche influenza action dai toni estremamente cupi, dove non interpreteremo un eroe impavido armato di spada ma bensì tre ragazzini spaventati intenti a sopravvivere ad ogni costo in un mondo ostile e pericoloso.
I ratti che infestano i campi di battaglia abbandonati sono decine di migliaia, un’orda famelica che sbrana cadaveri e persone vive in egual modo. La piaga citata nel titolo del gioco è intrinsecamente connessa ai roditori, e Asobo Studio ce la presenta come una sorta di variante della peste nera medievale che ha colpito sia le persone che i ratti, trasformando però questi ultimi in macchine assassine che stanno devastando l’Europa. Questi famelici mammiferi sono il fulcro principale delle meccaniche di gioco (e anche della storia), anche se i ragazzi di Asobo ci hanno spiegato che ci saranno parti di A Plague Tale nelle quali non dovremo aver a che fare con questi spietati roditori.
Sostanzialmente il trio di adolescenti composto da Amicia, Lucas e Hugo dovrà evitare le immense orde di topi idrofobi, che ricoprono praticamente l’intera superficie della zona. Bisogna ammettere che la fisica dei ratti è estremamente curata e credibile: i roditori si muovono freneticamente e ossessivamente, cercando di attaccare tutto quello che c’è di vivo (o di morto) come uno sciame di locuste fameliche. Le orde si muovono con una caotica coerenza, assomigliando molto a una sorta di zombie assetati di sangue; la loro debolezza è il fuoco e di conseguenza la luce più in generale, la quale fa scappare i roditori divenuti fotosensibili. Inutile dire che una torcia, nel mondo di A Plague Tale, è sinonimo di speranza nell’oscurità dominata dai letali roditori.
Essendo il fuoco la nostra unica linea di difesa contro l’orda, dovremo ingegnarci per creare pattern di movimento sicuri per passare incolumi attraverso i ratti: per farlo ci affideremo a falò, fuochi da campo, torce improvvisate e persino incendi. A detta degli sviluppatori, tutti i fuochi “fissi” sono permanenti e sicuri, mentre le torce avranno una durata limitata e non ci garantiranno l’eterna sicurezza. Ovviamente i topi non sono gli unici antagonisti in A Plague Tale: ad essere una costante fonte di pericolo sono ovviamente gli uomini, che possono essere crudeli guardie armate o sciacalli e ladri che non vedono l’ora di derubare i cadaveri dei cavalieri caduti. Affrontare di petto questi avversari è impossibile, ma avremo a disposizione una sorta di fionda (dai colpi limitati) con la quale potremo colpire in testa i meno corazzati o rompere le lanterne delle guardie in armatura condannandole a essere divorate vive dall’orda di ratti. Nella presentazione giocata al booth di Focus Home Interactive abbiamo potuto vedere solo il gameplay dal punto di vista della sorella maggiore, Amicia, intenta a proteggere i suoi due fratellini arrivando a fare praticamente qualunque cosa per loro. Lucas e Hugo si muovono in maniera indipendente, seguendo Amicia ovunque come un’ombra per riuscire a sopravvivere tutti insieme.
A Plague Tale: Innocence ci ha colpito per la crudezza delle sue immagini e la forza della sua narrazione; nella presentazione interattiva abbiamo potuto assistere ad alcune scene davvero forti, come la camminata dei tre ragazzini sopra i cadaveri di soldati morti su un campo di battaglia, o la difficilissima scelta che ci ha visto passare attraverso i resti di un carrozzone in legno, costringendo i topi ad arrampicarsi sulla struttura per sfuggire alla nostra torcia, ma condannando di fatto un poveruomo a morte perché si era arrampicato nell’estremità più alta del carrozzone. Muoversi comunque e avanzare mentre lui implorava ai ragazzini di fermarsi (poco prima di finire divorato vivo) è stata una scena dura da vedere, ma in qualche modo ipnotica.
Nel gioco finale saranno anche presenti dei banchi da lavoro che implementeranno piccole meccaniche di crafting per creare sacche per la fionda o proiettili incendiari. Asobo Studios sta creando un titolo sorprendente, che ci ha convinto nonostante fossimo partiti con aspettative non proprio stellari; è un peccato che A Plague Tale: Innocence non vedrà la luce prima del 2019, ma nello stesso tempo è giusto che lo studio si prenda tutto il tempo necessario per rendere il suo prossimo titolo davvero indimenticabile. Anche tecnicamente il nuovo lavoro di Asobo pare all’altezza, con scorci davvero ben realizzati ed animazioni facciali credibili.
A Plague Tale: Innocence è un titolo nuovo, crudo e violento, che ci trasporta nella dura vita di un gruppo di ragazzini sopravvissuti alla peggiore delle pesti. Niente eroi medievali, niente cacciatori di mostri: solo il cupo orrore della guerra, il dolore dell’epidemia e l’incubo dell’orda famelica. Questo gioco vi farà sentire sempre in palese inferiorità rispetto all’ambiente, alle altre persone e soprattutto rispetto ai ratti, che sono una vera e propria personificazione della morte. Siamo ansiosi di mettere le mani su A Plague Tale, magari in occasione della Gamescom di Colonia.