Los Angeles – I punk di Devolver Digital sono cresciuti, e stanno iniziando a fare le cose seriamente, poco ma sicuro. D’accordo, nel loro booth all’E3 c’è sempre aria festosa (oltre che birra a fiumi e rozzissime street-fajitas), e più che una carovana di sviluppatori intenti a mostrare i frutti del loro duro lavoro in lussuose roulotte, sembra quasi di essere in un party celebrativo di una etichetta discografica old-school, con tanto di star ormai finite in band (aka team di sviluppo) stra-famose sempre felici di passare per un saluto, e ringraziare nuovamente chi per primo ha scommesso su di loro. E Devolver sta alzando il tiro con le sue scommesse, puntando sempre più in alto, e neanche troppo sorprendentemente, realizzando un centro perfetto dopo l’altro. Il nuovo cavallo vincente si chiama Slocap, giovane studio dal pedigree non indifferente (ex-membri di Ubisoft, già visti all’opera con Watch_Dogs e la serie Ghost Recon), che ci ha mostrato la sua opera prima in quel di Los Angeles, freschissima di annuncio: stiamo parlando di Absolver, ovvero una delle sorprese più interessanti di questo E3 2016.
Prima di addentrarci nel suo curioso gameplay, partiamo dalla storia alla base, anch’essa molto affascinante. I giocatori vestiranno i panni (e le maschere) di un Prospect, il cui obiettivo è quello di diventare un Absolver, ovvero membro di un gruppo di guerrieri incaricati di mantenere la stabilità in un mondo in rovina. Vagando per le terre dimenticate dell’Adal Empire, dovranno incontrare altre anime in pena come loro, anch’esse impegnate nella stessa durissima impresa, e decidere se unire le forze, o se applicare la legge del più forte sempre e comunque. Ogni giocatore potrà scrivere la sua storia a piacimento, questa è l’unica cosa certa: per il resto dovremo attendere nuove informazioni da parte del team, che nonostante l’alone di mistero ancora fitto, è riuscito ad attirarci nella sua rete e a tenerci col fiato sospeso. Il merito, o la colpa, è indubbiamente del gameplay, protagonista duro e puro della demo E3 provata a Los Angeles, più che sufficiente a collocare Absolver in cima alla lista dei titoli più attesi del 2017.
Si tratta sostanzialmente di un Action/RPG fortemente votato all’online e al combattimento a mani nude, che non nasconde minimamente le sue pesanti influenze e che le tributa ogni volta che gli è possibile (a partire da Dark Souls), ma che al contempo unisce il tutto in uno splendido collage tutto da vivere e giocare a suon di calci e pugni. E il combat system è proprio il suo fiore all’occhiello, nonostante verta tutto su due semplici tasti, uno per l’attacco leggero (di base, un pugno) e uno per quello pesante (un calcio). Basta entrare nel Combat Deck, l’apposita voce del menu, per lasciarsi però travolgere dall’estrema complessità e dalla ricchezza del sistema di combo: in primis, a farlo spiccare rispetto a un Batman: Arkham qualsiasi, ci pensano le quattro stance presenti, ognuna delle quali influenza tanto l’impostazione della combo, con relative sequenze di pugni e calci associabili nel menu, quanto l’effettiva direzione del colpo. E tra schivate e parry (non proprio semplice da realizzare, per via di un control schema, a nostro parere, da rivere almeno su questo frangente), dovrete necessariamente capire voi stessi, osservando l’avversario, da dove arriverà la prossima botta: niente automatismi, niente casualità, niente button mashing scriteriato, e permettetecelo, “palloso”, ma solo istinto e spirito di osservazione. A tal punto che per donare fluidità ed efficacia alle combo, il team ha preso in prestito la ricarica attiva di Gears of War, e l’ha riadattata ai suoi attacchi: premendo il tasto sullo sweet spot dell’apposita barra, sarete più veloci e precisi, oltre che letali.
Ma la complessità del combat system non si ferma lì: potrete sorprendere i vostri avversari, che rischierete di incontrare in qualsiasi momento, in qualsiasi angolo del mondo di gioco, e che potrete tranquillamente ignorare, o scrutare in lontananza, persino con delle fugaci finte, con combo interrotte sul più bello per spiazzare e colpire ancora più forte. Ma tramite il combat deck, potrete sperimentare e creare la vostra combo definitiva e totalmente imprevedibile, trasformandovi in macchine devastanti dalla grazia di un cigno e dall’agilità assassina di un giaguaro: potrete infatti equipaggiare (oltre che normali pezzi di equip, come stivali e armature) singoli colpi, trovati sotto forma di oggetti o appresi subendoli dagli altri giocatori (anche dai vostri amici: potrete picchiarvi tra di voi e allenarvi a vicenda), e ognuno di loro cambierà la vostra posizione, tra le quattro disponibili. Una volta giunti in una stance differente, potrete dare il via senza soluzione di continuità alla nuova combo preventivamente associata a quella stance, premendo la giusta combinazione di tasti al momento giusto: in tal modo, potrete spaziare tra le quattro posizioni diverse, dovendo però ricordare in che stance è terminata una determinata combo, e sorprendere di continuo l’avversario, o stordirlo con la vostra maestria.
Abbiamo provato il combat system solo nei primi due “dungeon”, un tutorial e un piccolo hub, e lungi dall’aver preso confidenza con le complesse meccaniche di Absolver, abbiamo avuto un primo assaggio delle incredibili potenzialità di questo combattimento, tra colpi spezza-guardia, gomitate, calci volanti e rotanti, oltre che poteri di vario genere, da combinare, come se non bastasse, anche con le armi che troveremo durante l’esplorazione. Quest’ultime avranno utilizzo limitato, e dovremo ripararle/assemblarle cercando risorse, ma ne sapremo di più al prossimo contatto diretto col gioco.
Anche l’esplorazione sembra però avere il suo perché, tra struttura dei livelli a base di scorciatoie da attivare (ennesima strizzata d’occhiolino a Dark Souls, nonostante, al momento, la distanza tra la complessità dei due level design sia abissale), boss che droppano chiavi per accedere a nuove aree, checkpoint simili a bare a cielo aperto e zone specifiche per il PvP (dove mostrare di essere degni di diventare Absolver, stando alle prime info rilasciate), anche se, come detto, si possono incontrare altri giocatori dai dubbi comportamenti in ogni dove, unirsi a loro, e decidere se darsi ad una coop sicuramente intrigante. In quest’ultimo caso, il “fuoco amico” costringerà gli utenti a non pestarsi i piedi a vicenda, e ad elaborare strategie via via più sopraffine.
Curiosa anche la direzione artistica, piacevole ed originale, con una palette cromatica che trasuda disperazione, e che pone in primo piano i protagonisti, i wannabe-Absolver, con le loro vistose divise, l’unico tratto distintivo in una giungla in cui è il più forte e il più scaltro a sopravvivere. La natura low-poly delle ambientazioni non deve però trarre in inganno: le animazioni delle tantissime mosse presenti sono tutte realizzate a mano, niente motion capture, e avendone sbirciate un bel po’, possiamo garantirvi che il lavoro che c’è dietro è tanto imponente quanto certosino.
Absolver è senza dubbio una delle più belle sorprese di questo E3 2016
Devolver Digital ci ha stupito ancora una volta con una grande scommessa: Sloclap ha le idee chiare e ambizione da vendere, e il suo Absolver potrebbe rappresentare uno dei titoli più interessanti del panorama action/RPG dell’anno prossimo. Il suo curioso mix di meccaniche e il suo combat system, che appare già da ora sfaccettato e profondo, promettono di regalare scontri intensi e sempre diversi, lontani anni luce dalla noia che tanti altri titoli simili non riescono a tenere a debita distanza. Intrigante anche la narrativa, che sulla carta promette di essere influenzata anche dall’incontro fortuito con altri giocatori in un mondo perennemente connesso. Questo primo contatto con il loro gioco ci ha realmente sorpreso, e speriamo che il team riesca a mantenere le importanti promesse: terremo (e tenete) d’occhio Absolver, non c’è dubbio, ma purtroppo bisognerà attendere il 2017 per vederlo girare su PC, e con molta probabilità anche su console.