Make Metal Bleed
Sin dai tempi della prima Playstation, Ace Combat è riuscito nell’intento di creare, e successivamente ridefinire, il genere dei Console Oriented Flight Simulator. A partire dal 1995, release date dell’originale Ace Combat, passando per il 2005 di Ace Combat: The Unsung War e per il 2007, data del debutto di questo franchise in chiave nextgen, abbiamo assistito ad un gioco che, sistematicamente, in ogni sua incarnazione ha visto aumentare esponenzialmente il numero di consensi raccolti da critica e da videogiocatori. Cosa dobbiamo aspettarci dunque da questo Ace Combat: Assault Horizon? Un semplice “more of the same” con grafica iperpompata o, piuttosto, un gioco dall’avveniristico gameplay completamente distaccato dai suoi predecessori?
Namco Bandai è riuscita con questo ennesimo sequel a intraprendere la giusta via di mezzo tra queste due opzioni, riuscendo a confezionare un prodotto gradevolissimo, con una grafica da urlo, una trama intensa e ben congegnata, non scevro certo da difetti ma che riesce appieno nell’intento di catturare i videogiocatori per tutta la durata della campagna single player ed oltre.
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Titolo: Ace Combat: Assault Horizon
Piattaforma: Xbox 360 / Playstation 3
Sviluppatore: Project Aces
Publisher: Namco Bandai
Giocatori: 1
Online e extra : 2-3 (Co-op) ; 2 – 16 (Multiplayer Competitivo)
Lingua : Italiano (Testi e Parlato)
Da appassionato del filone bellico cui appartengono capolavori come Apocalypse Now, Memphis Belle, Tora, Tora, Tora e l’emozionante, per quanto trash, Top Gun, è più o meno dall’età di 14 anni che mi diletto ad impersonare, nel videogame di turno, piloti dell’una o dell’altra fazione per portare a casa sana la pelle ed, eventualmente, un buon numero di ostaggi con me! Dopo sporadiche esperienze di volo con A-10 Tank Killer, Falcon 3.0 e, molti anni dopo, Strike Commander (tutti giochi attestabili tranquillamente nell’era mesozoica del gaming PC), il mio modo di intendere i simulatori di volo cambiò radicalmente nel 1998 con l’uscita di Falcon 4.0 che,nonostante l’età, a mio modesto parere continua ad essere il migliore simulatore di combattimenti aerei esistente e a cui, complice anche una community di fans mai doma, ancora gioco! Vi basti immaginare che il manuale di gioco era un tomo di circa 300 pagine…in breve…il manuale d’uso dell’F-16 Fighting Falcon: ogni singolo aspetto di questo titolo era improntato al realismo più assoluto, dall’estrazione (ovviamente manuale…tseh…pivelli consolari…) del carrello in fase di atterraggio alla differenziazione delle esche termiche per evitare missili in arrivo!!! Giocato su di un angusto monitor 14″ CRT, Falcon 4.0 è stato responsabile di almeno 2 delle mie 7 diottrie di miopia contribuendo però a sviluppare in me una buona conoscenza di velivoli militari ed affini.
E’ dal 2005, anno di uscita di quel capolavoro di trama/giocabilità rispondente al nome di Ace Combat: The Unsung War, che attendevo un seguito all’altezza delle aspettative: l’acerbo Fires of Liberation (episiodio uscito nel 2007 per Xbox 360) era infatti solo un mero ricordo di quanto di buono la saga avesse proposto negli anni precedenti ed il team Project Aces, memore degli errori compiuti con questa prima incarnazione, ha impegnato ben 4 anni per donare un sequel REALMENTE NEXTGEN ai tanti fedeli aficionados della serie. Bando dunque alle ciancie…impugniamo il pad e via…a full throttle verso il prossimo combattimento!
STORYBOARD
Siamo nel 2015. Nei panni del colonnello William Bishop, membro della task force 108 (corpo militare internazionale Russo-Americano alle dipendenze delle nazioni unite), siete stati inviati nell’Africa dell’Est per porre freno all’attività paramilitare di un gruppo di ribelli meglio conosciuto come SRN. Indagando sulle loro attività verremo a scoprire che questi ultimi sono in possesso di una arma balistica, nome in codice “Trinity”, avente lo stesso potenziale distruttivo di una bomba atomica venendo al contempo a conoscenza, in modo purtroppo non chiaro, del loro piano di “esportare” la guerra in territorio americano in combutta con non meglio specificati alleati. Toccherà a noi affrontare, combattimento dopo combattimento, i ribelli dell’SRN provando a scoprire le loro macchinazioni e cercando di evitare il verificarsi di una battaglia di dimensioni globali. Queste le linee guide di una trama, ideata dallo scrittore Jim DeFelice, ricca di colpi di scena, avvincente e mai banale, anche grazie ad una sapiente regia che riesce nell’arduo intento di trasportare il giocatore nel bel mezzo dell’azione in un susseguirsi di eventi senza soluzione di continuità.
GAMEPLAY
Chiariamo subito una cosa: Ace Combat: Assault Horizon non è un simulatore di volo. La mancanza di strumenti quali altimetro, indicatore di velocità, la possibilità di recuperare i danni subiti sottraendosi per un certo periodo di tempo al fuoco nemico e, soprattutto, il fatto di poter disporre a proprio piacimento di munizioni illimitate (che si tratti di colpi della mitragliatice o di missili aria terra o aria-aria poco importa…) da a questo “simulatore bellico” una netta connotazione arcade, come è logico che sia, vista la mancanza di una periferica di controllo dedicata (Flightstick o tastiera) in ambito console. Questo dettaglio non risulta però essere un handicap, anzi…il gioco trae la sua massima attrattiva appunto dalla disarmante semplicità con cui sia un novizio che un giocatore experienced si troveranno a loro agio con il sistema di controllo. Nel menù opzioni è possibile selezionare tra un sistema di controllo semplificato ed uno coraggiosamente definito “realistico”: nel primo caso sarà quasi impossibile andare in stallo grazie ad una gestione semiautomatica della velocità e dell’angolo di curvatura del velivolo anche nelle manovre più improbabili, nel secondo caso si dovrà invece prestare più attenzione al partizionamento del throttle in modo da avere giusta velocità e giusto angolo di curvatura per realizzare manovre degne dei migliori top gun. Debbo però osservare che, in ambedue i casi, le possibilità di andare in stallo sono quasi nulle…così come quelle di schiantarsi sonoramente al suolo: personalmente, dopo un 360 mal riuscito ho impattato con la carlinga su una collinetta venendo sbalzato in aria senza danni apparenti concludendo la missione in modo vittorioso…
Tornando al comparto gameplay i comandi sono gli stessi cui anni e anni di Ace Combat ci hanno abituato: Throttle con RT, frenata LT (che usato in combinazione con lo stick analogico sinistro permette di effettuare rotazioni per seguire meglio i bersagli), fuoco con il tasto RB, switch tra le varie armi disponibili X, accesso alle armi secondarie B e, dulcis in fundo, dopo aver agganciato un bersaglio sarà possibile, mediante la combinazione dei tasti RB + LB, entrare nella nuovissima modalità DOGFIGHT. Questa è per l’appunto la più interessante ed innovativa feature di Assault Horizon: a differenza dei vecchi Ace Combat, dove “bastava” rimanere nella scia dei nemici fino ad entrare in lock e far fuoco per abbatterli, a colpi di mitra o mediante missili aria-aria, sarà ora possibile ingaggiare veri e propri adrenalici inseguimenti in puro stile “TOP GUN” dove però solo una sapiente gestione del throttle e degli angoli di virata permetteranno di seguire il nemico per impallinarlo come dovuto!
Le novità però non si fermano qui! Per la prima volta sarà possibile guidare differenti tipologie di velivoli: oltre ai vari Mig, e Falcon potremo pilotare elicotteri o caccia bombardieri, vere e proprie fortezze del cielo, a seconda delle sezioni di gioco. Questa aggiunta creerà non pochi problemi ai videogiocatori che vedranno stravolto un concept di gameplay legato ad adrenalinici inseguimenti dovendo utilizzare mezzi notevolmente più lenti e, dunque, soggetti ad esser facilmente abbattuti non calcolando altezza e velocità degli spostamenti frontali e laterali. Utilizzando gli elicotteri avremo la possibilità di gestire le torrette mitra frontali e i missili mentre, e qui arriva una altra succosa novità, le sezioni sui bombardieri vanno a ricalcare, a dir poco fedelmente, quelle già viste in Modern Warfare dove, muniti di 3 tipoligie di cannoni (120mm, 80mm e 25mm) dovremo aprire la strada alle truppe di terra eliminando il fuoco di sbarramento e le barricate nemiche disposte sul percorso.
Tutte queste novità riescono si a diversificare l’esperienza di gioco ma non a nascondere il più grande difetto di questo gioco: la ripetitività. Nonostante una trama sopraffina e una gestione registica degli eventi a dir poco da oscar il gioco perde mano a mano appeal risultando ripetitivo oltre ogni soglia di sopportazione: passate le prime 4 ore di gioco le missioni si assomigliano tutte e nemmeno variare il tipo di caccia e di armamento ad esso associato garantiranno un approccio diverso al gameplay, esteso a dismisura per poter sviluppare una trama lunga ed elaborata facendo si che ogni combattimento si risolva in una serie di frenetici dogfight fino all’abbattimento dell’ultimo velivolo nemico.
GRAPHICS & SOUNDS
Il motore di gioco alla base di Ace Combat: Assault Horizon svolge egregiamente il suo compito mantenendo un frame rate stabile anche in presenza di 20-25 velivoli a schermo, garantendo una sensazione di velocità senza eguali, fino ad ora, nel mondo dei simulatori di volo per console. Gli effetti di luce sono gestiti alla perfezione e le esplosioni riescono sempre ad entusiasmare, anche grazie ad un sapiente uso dello slow motion in caso di abbattimento di un aereo nemico. I dettagli delle ambientazioni invece presentano alti e bassi: in presenza di ambienti cittadini il compitino è svolto in maniera più che sufficiente ma, ambienti desertici e texture del terreno sono al limite della decenza, certo…non un obbrobrio, ma nemmeno uno standard adeguato alle potenzialità delle console nextgen.
Discorso a parte merita la modellazione dei velivoli: i ragazzi di Project Ace sono riusciti a riprodurre ogni singolo mezzo presente nel gioco in modo a dir poco impeccabile rendendo quasi irriconoscibili i mezzi virtuali dalle loro controparti reali; stessa cosa purtroppo non si può dire per la cura adoperata nella ricostruzione dei cockpit, a dir poco approssimativi e abbastanza scarni.
La colonna sonora, del resto caratteristica tipica di ogni capitolo di Ace Combat, rasenta picchi di eccellenza accompagnando ottimamente l’azione di gioco e lo svolgimento della trama arrivando a toccare punte di lirismo nei momenti topici della narrazione: WELL DONE!!!
ONLINE & REPLAY
Fiore all’occhiello di questo Ace Combat: Assault Horizon è la modalità multiplayer che, cosa mai successa nelle passate incarnazioni di questo franchise, riesce a divertire come…se non di più della campagna single player.
La classica modalità DEATHMATCH darà la possibilità ad un numero massimo di 16 giocatori di sfidarsi cercando di killare quanti più nemici e provando, allo stesso tempo, a rimanere vivi per il maggior tempo possibile.
La modalità DOMINATION permette invece ad un massimo di 16 giocatori di collaborare al fine di respingere sempre più numerose ondate di nemici provando a rimanere nell’area assegnata per il tempo necessario a conquistarla
La modalità CAPITAL CONQUEST vedrà i giocatori suddivisi in due squadre, una con il compito di distruggere obiettivi sensibili, l’altra con il compito di difendere questi obiettivi dall’attacco nemico.
Sarà infine possibile affrontare la campagna in modalità cooperativa.
IN CONCLUSIONE…
Ace Combat: Assault Horizon è un buon simulatore di volo dalle connotazioni spiccatamente arcade che riesce a divertire e ad appassionare i gamers grazie ad una storia avvincente e mozzafiato che, tuttavia, non riesce a sopperire, da sola ad una cronica sensazione di ripetitività da metà gioco in poi.
Un motore grafico, nonostante alti e bassi, di tutto rispetto, unito però ad una realizzazione tecnica non perfetta non fanno decollare questo gioco verso l’olimpo videoludico in cui Falcon 4 ed il suo stesso predecessore Ace Combat: The Unsung War dimorano in pianta stabile: una campagna single player gradevole unita ad un multiplayer frizzante ed avvincente rendono però questo gioco adatto a tutti gli amanti degli arcade, di certo non un must have ma…in definitiva…un titolo che riuscirà a legarvi allo schermo fino ai titoli di coda.
SECONDO PARERE
By Marco “Daimon” Russo
Ammetto subito che le mie esperienze con il volo elettronico si fermano all’eta’ mesozoica del pc gaming, come detto dal buon Dix@n: gli ultimi da me giocati sono, nell’ordine, F29 retaliator LHX Attack Chopper, e il già citato Strike Commander, un mostro di giocabilità della mai troppo compianta Origin.
Il mio approccio verso il gioco e’ stato quindi di totale riscoperta, non mi aspettavo sicuramente un gioco simulativo, no, non certo su console, quindi alcune ingenuità tipiche del mondo arcade non mi hanno spaventato, o sorpreso: toccare terra senza esplodere, roba che nemmeno in Battlefield… o lo spropositato numero di missili a disposizione, tanto per dirne un paio.
Ho trovato l’apprendimento del controlli, e la loro effettiva padronanza, un pò ostico; molto belli i duelli aerei, direi addirittura stupendi: il dogfight e’ un punto orchestrato con perizia, pur contrastando nettamente con il combattimento “normale”. Per quel che riguarda il comparto audio sono meno entusiasta dell’esimio Dix@n; l’ho trovato solo buono, reputando che qualcosa in più, sopratutto a livello di effetto bellico, poteva esser fatto.
Da non amante del genere, devo dire che il gioco tiene alto il suo interesse per un ottima trama, ben scritta ed intrigante, risultando dunque una sicurezza per gli amanti del genere.
Concordo soprattutto sull’online, avvincente e, di sicuro, una spanna sul single player.
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