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Anger Foot, adrenalina e botte da orbi – Recensione

Un gameplay che è come un calcio nei denti

Basta dare un’occhiata al curriculum di Free Lives per farsi delle aspettative di un certo tipo su Anger Foot. Anche senza aver visto un trailer o mezzo screenshot, senza sapere nulla di nulla di questo gioco, una sbirciata ai precedenti lavori della software house responsabile è più che sufficiente per farsi un’idea globale di cosa si andrà a fruire una volta premuto il tasto start nella schermata iniziale.

Del resto, dai creatori di Broforce, Gorn e, soprattutto, Genital Jousting cos’altro potremmo aspettarci se non un’esperienza sopra le righe, poco accorta al politicamente corretto e dai ritmi forsennati?

Anger Foot è proprio questo. Un action in prima persona che mescola sezioni platform a combattimenti con fitte schiere di malintenzionati da eliminare, ora utilizzando le armi da fuoco raccolte in giro, ora assestando potentissimi e letali calcioni.

Sangue, esplosioni, musica tecno. Anger Foot in breve.

Il protagonista della nostra storia vive da sempre a Shit City, in pratica una versione cartoon e dai colori sgargianti di Sin City, luogo in cui chiunque è un criminale e persino la polizia è una delle quattro gang che si contendono costantemente il controllo della città. In questo contesto, edulcorato dallo stile grafico, ma che risparmia ben poco nella rappresentazione visiva della violenza e nei dialoghi con i pochi NPC che incontrerete lungo il cammino, l’antieroe sarà costretto alla mattanza per vendicarsi di chi ha osato rubare la sua collezione di sneakers, atto vandalico che lo condurrà attraverso una sessantina di livelli, conditi da cinque scontri con i boss che controllano ogni zona della metropoli.

Come anticipato, il gioco è in prima persona e si configura come un’esperienza arcade, fatta di continui tentativi e obiettivi secondari da superare per sbloccare tutti i collezionabili e sentirsi dei veri fenomeni con il pad tra le mani. Per fare un paragone che calzi alla perfezione, quanto a mood e stile di gameplay, Anger Foot lo si potrebbe accostare ad un Hotline Miami che ha abbandonato la visuale dall’alto.

Raggiungere il punto B è solo parte dell’esperienza veicolata da Anger Foot

Del resto, l’idea di fondo è molto simile: giungere sani e salvi al traguardo del livello, eliminando al contempo quanti più sgherri possibile. In Anger Foot, tuttavia, l’arma principale è rappresentata dal calcione del protagonista, arma tremendamente efficace e duttile. Oltre a colpire direttamente gli avversari, difatti, il gesto atletico torna utilissimo per lanciare addosso ai malcapitati oggetti dello scenario, porte e granate, innescando spesso effetti a catena tremendamente efficaci sul piano dello svuotamento di ogni stanza da presenze sgradite.

Di tanto in tanto, tuttavia, entrerete in possesso di alcune armi da fuoco. Fucili, pistole, mitragliatrici, strumenti utilissimi i cui proiettili tuttavia andranno dosati, visto che non esiste ricarica. Anche birre e drink energetici avranno il loro impatto sul gameplay, dal momento che le prime rallentano lievemente il ritmo di gioco, al prezzo di una maggior difficoltà a deambulare e prendere la mira, gli altri al contrario rendono il tutto dannatamente frenetico.

Le tipologie di nemici che dovrete affrontare sono un numero sufficiente per stimolare continuamente la vostra attenzione

Ad inspessire il tutto, e a infondere un minimo di strategia alla formula, le scarpe che potrete far equipaggiare al protagonista. Accumulando un certo quantitativo di stelle, completando le missioni secondarie di ogni livello, ne sbloccherete di nuove, ognuna caratterizzata da un effetto bonus. Alcune, per esempio, renderanno più grandi le teste degli avversari, facilitando così gli headshot. Altre consentono di esibirsi in un potente attacco in scivolata utile anche per coprire lunghe distanze in un attimo. Altre ancora rendono esplosive le porte quando calciate. Al di là di rendere più o meno facili alcuni livelli, la scelta del paio di scarpe da indossare risulterà spesso e volentieri fondamentale per completare gli obiettivi di ogni livello.

Raggiungere il punto B, difatti, è solo parte dell’esperienza veicolata da Anger Foot, gioco marcatamente arcade, come dicevamo. Se non siete interessati a perfezionarvi tentativo dopo tentativo, se non gradite il dover sbattere puntualmente il muso contro una schermata di game over, se produzioni che si fondano sul trial & error non fanno per voi, la creatura di Free Lives non rientrerà certamente nelle vostre corde.

Ogni scenario, difatti, vi proporrà delle condizioni facoltative. Completare il livello senza uccidere nessuno, rispettando un tempo limite, utilizzando un’arma in particolare e così via, condizioni che, se rispettate, come dicevamo, vi garantiranno una stella utile per sbloccare nuove scarpe.

Appena ci prenderete la mano, sarete capaci di incursioni altamente spettacolari e fulminee

Il gameplay di Anger Foot è racchiuso qui. Non c’è altro. A renderlo un gioco a suo modo speciale e ideale per chi ama giochi sulla falsariga di Hotline Miami ci pensano il già citato ritmo forsennato, ulteriormente esacerbato da una colonna sonora un po’ ripetitiva, ma caratterizzata da ipnotiche tracce tecno e trance, nonché un level design assolutamente convincente.

Ogni schema ha la giusta durata, si biforca quel tanto che basta per nascondere sempre una scorciatoia o una zona segreta, ostenta una perfetta distribuzione di nemici e oggetti dello scenario che possono tornare utili per rendere più semplice la carneficina di scagnozzi. Il level design poi si arricchisce di piccole zone in cui ostentare le proprie abilità con il platforming. Tra impalcature sospese e sezioni in cui correre a perdifiato da un riparo all’altro per scampare dagli occhi vigili dei cecchini, per quanto non predominanti nell’economia del gioco queste parti donano un minimo di varietà al tutto.

Anche il sistema di controllo, fortunatamente, si comporta alla grande. Gli input sono precisi, la sensibilità standard va più che bene per avere il perfetto controllo di visuale e corpo dell’avatar. Non si perde mai, insomma, perché il software ha mal interpretato un comando impartito.

L’I.A. dei nemici in certi casi lascia fin troppo a desiderare, appiattendo la difficoltà insita in Anger Foot

Purtroppo, non mancano alcuni difetti. Se graficamente il gioco si difende alla grande, soprattutto per merito della personalità dello stile visivo adottato, tecnicamente si palesa di tanto in tanto qualche problema. Alcuni elementi mancano completamente, al loro posto una sagoma completamente nera. C’è qualche caso di cattiva compenetrazione tra poligoni. Il frame-rate, pur in pochissimi casi, zoppica. Nulla che qualche patch non possa risolvere comunque.

Anche l’I.A. dei nemici in certi casi lascia fin troppo a desiderare, appiattendo la difficoltà insita in Anger Foot. Sebbene la mancanza di chissà quale strategia offensiva degli avversari ricalchi perfettamente lo spirito della produzione, spesso basta attendere dietro alla porta di turno per eliminare senza il minimo rischio qualsiasi minaccia. Non aiuta a collezionare stelle, ma questa tecnica è certamente efficacissima quando si vuole completare un livello che proprio risulta indigesto.

Anche gli scontri con i boss di fine livello non ci hanno particolarmente estasiato. Sia per complessità, che per pattern sfoderati, hanno offerto battaglie banali e poco emozionanti.

Conclusioni

Al netto di qualche difetto, Anger Foot è un divertentissimo action in prima persona. Grazie al ritmo indiavolato, al livello di difficoltà ben calibrato e al level design mai banale, chi è in cerca di un’esperienza arcade avrà pane per i suoi denti. La sessantina di livelli che compongono la campagna principale, inoltre, garantirà almeno una dozzina di ore di intrattenimento, un quantitativo di ore assolutamente soddisfacente per un’esperienza di questo tipo.

Purtroppo, alcuni problemi di natura tecnica, comunque ampiamente risolvibili; un’I.A. dei nemici fin troppo rozza; e degli scontri con i boss poco emozionanti, mortificano in parte l’ottimo lavoro svolto da Free Lives.

Nonostante i difetti, tuttavia, Anger Foot resta consigliatissimo agli appassionati del genere, nonché a chi cercava qualcosa di valido con cui sostituire Hotline Miami.

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  • Good
    +Ritmo forsennato
    +Ottimo level design
    +Sistema di controllo reattivo e preciso
  • Bad
    -Qualche problema tecnico
    -I.A. dei nemici fin troppo rozza
    -Scontri con i boss per nulla memorabili
  • 7.5 Adrenalinico
Conclusioni

Al netto di qualche difetto, Anger Foot è un divertentissimo action in prima persona. Grazie al ritmo indiavolato, al livello di difficoltà ben calibrato e al level design mai banale, chi è in cerca di un’esperienza arcade avrà pane per i suoi denti. La sessantina di livelli che compongono la campagna principale, inoltre, garantirà almeno una dozzina di ore di intrattenimento, un quantitativo di ore assolutamente soddisfacente per un’esperienza di questo tipo.

Purtroppo, alcuni problemi di natura tecnica, comunque ampiamente risolvibili; un’I.A. dei nemici fin troppo rozza; e degli scontri con i boss poco emozionanti, mortificano in parte l’ottimo lavoro svolto da Free Lives.

Nonostante i difetti, tuttavia, Anger Foot resta consigliatissimo agli appassionati del genere, nonché a chi cercava qualcosa di valido con cui sostituire Hotline Miami.

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  • Good
    +Ritmo forsennato
    +Ottimo level design
    +Sistema di controllo reattivo e preciso
  • Bad
    -Qualche problema tecnico
    -I.A. dei nemici fin troppo rozza
    -Scontri con i boss per nulla memorabili
  • 7.5 Adrenalinico

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