Siete anche voi tra quelle persone che su Animal Crossing: New Horizons trattano male gli abitanti che gli stanno antipatici per farli andare via dalla vostra isola? Ebbene, i vostri sforzi mirati non sono poi così utili come pensate… infatti un dataminer ha scoperto come funziona esattamente “la migrazione” degli abitanti del gioco.
Innanzitutto è necessario avere almeno 6 abitanti prima che uno possa decidere di andarsene. Una volta raggiunto questo numero, la probabilità che un abitante vi chieda di lasciare l’isola dipende dal numero di abitanti presenti e dai giorni passati dall’ultima volta che avete parlato a qualcuno riguardo il lasciare o restare sull’isola. Dovranno essere passati almeno 5 giorni e al massimo dopo 30 qualcuno sarà pronto ad andarsene. Dopo che un abitante se ne va c’è un conto alla rovescia di 15 giorni prima di ripartire con la formula.
https://twitter.com/_Ninji/status/1265341728669696000
Quale degli abitanti chiederà di lasciare l’isola dipende dal livello di amicizia che l’abitante ha con tutti gli altri residenti, non solo voi, quindi trattarli male influirà relativamente sulla probabilità che vi chieda di andarsene.
https://twitter.com/_Ninji/status/1265341731295412224
Se invece siete preoccupati che il vostro preferito possa sparire da un giorno all’altro non preoccupatevi, sono letteralmente vostri ostaggi: nessuno può andarsene senza avervelo prima chiesto.
https://twitter.com/_Ninji/status/1265374820625190915
Animal Crossing: New Horizons è disponibile su Nintendo Switch (potete acquistarlo qui). Purtroppo non c’è una formula magica per scacciare gli abitanti che non vi vanno a genio… ma per tutti gli altri “trucchetti” potete seguire le nostre guide, o affidarvi alla Guida Ufficiale in uscita domani.
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Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.
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Leggi i suoi articoliCresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.
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