Anno 2205 punta quindi rendere questa struttura a regioni tanto stimolante quanto sensata, distinguendo in maniera concreta le varie tipologie di terreno, in termini sia di presenza di risorse esclusive, quanto, e soprattutto, di gameplay. Il territorio lunare, ad esempio, è ricco del preziosissimo Helium-3, ma vivere a gravità zero richiede molto più cibo, difficilissimo da produrre lassù, e soprattutto, l’assenza di una vera e propria atmosfera costringerà ad installare degli scudi per meteoriti che copriranno un’area limitata: posizionarli con intelligenza e cercare di ridurre al minimo le spese sarà quindi d’obbligo. Il terreno artico, in ugual misura, presenterà elementi unici, e device (degli stabilizzatori) da piazzare nei centri abitati per garantire l’abitabilità agli operai dei giacimenti di risorse altrimenti introvabili altrove, e la priorità andrà chiaramente alle attività industriali. Ogni terreno, insomma, richiederà così di ripensare la propria strategia, e non si limiterà ad essere un semplice elemento estetico.
La netta distinzione riguarderà anche le singole unità, non più semplicemente “etichettate” all’interno di un freddo menù e “spalmate” sul suolo, ma realizzate in modo da restituire anche graficamente e a colpo d’occhio il loro utilizzo (la fabbrica di robot, oppure le varie tipologie di miniere), in modo da rendere il tutto più vivo, e non di, semplicemente, scindere dalla città affollata e invasa da traffico, incendi improvvisi e inseguimenti tra polizia e criminali, la spenta zona industriale fatta di fabbriche tutte grigie ed uguali tra loro, avvolta da una coltre di smog. Con l’introduzione dei Moduli, inoltre, sarà anche possibile massimizzare l’efficienza di ogni unità, espandendole con parti (come enormi generatori, ad esempio) da aggiungere con estrema libertà alla struttura, e da disporre secondo il proprio disegno strategico (anche l’intera struttura potrà essere spostata in qualsiasi momento, dove preferite).
Non mancheranno poi missioni secondarie, totalmente facoltative, che garantiranno risorse (soprattutto quelle rare), focalizzate sul combattimento e sulla distruzione di determinati obiettivi. Abbiamo assistito ad una battaglia navale, con tanto di potenziamento della flotta alla conclusione della stessa, ed un sistema di power-up e abilità legato a delle sfere da raccogliere sul terreno di gioco. All’aumento della difficoltà, si otterranno più bonus, ma si dovranno affrontare un maggior numero di nemici, ancora più resistenti. Nulla vieterà comunque al giocatore di acquistare negli appositi punti di scambio le singole risorse necessarie.
Il successo di Anno 2070 ha spianato la strada a Blue Byte verso l’olimpo degli strategici, e la scelta di appropriarsi di meccaniche già note agli appassionati, apprezzate nel controverso SimCity, rappresenta con molta probabilità, in un certo senso, la volontà di cercare il colpo di coda definitivo col quale consacrare la sua serie. Il sistema a multisessione, la promessa varietà tra i vari terreni presenti e la “scampagnata” sulla Luna, unitamente ad un comparto grafico sin da ora splendido, lo rendono sicuramente un titolo che gli amanti del genere dovranno tenere d’occhio. Il compromesso tra una maggior accessibilità, a favore dei neofiti, e la libertà che punta a tenere incollati gli esperti, grazie ad un gran numero di personalizzazioni (sia di carattere estetico che ludico), sarà l’ariete che sfonderà le porte del successo? Il 3 novembre (data di uscita su PC di Anno 2205) lo scopriremo.
ARVE Error: id and provider shortcodes attributes are mandatory for old shortcodes. It is recommended to switch to new shortcodes that need only url
Commenti