Ary and the Secret of Seasons recensione

Ary and the Secret of Seasons – Recensione

Non ci sono più le mezze stagioni” è il classico detto popolare che ogni anno risalta fuori quando l’estate o l’inverno arrivano di colpo, portando le loro temperature “estreme” (siamo pur sempre in clima mediterraneo, ammettiamolo) a governare le giornate. Per una volta in Ary and the Secret of Seasons gli anziani dei vari villaggi hanno effettivamente il diritto di alzare questa lamentela, quando l’intero clima di Valdi viene mandato nel caos più totale dalla caduta di misteriosi cristalli rossi dal cielo.

Nel tentativo di riportare le cose alla normalità, la piccola ma intraprendente Ary si metterà in viaggio armata del potere delle Stagioni, che la aiuterà a risolvere enigmi ambientali e ad abbattere giganteschi boss, scaraventandola nel bel mezzo di una storia leggendaria tramandata da generazioni.

Questa incredibile avventura, che sembra uscita direttamente da un film d’animazione Disney, dimostra il grande potenziale dei due piccoli studi eXiin e Fishing Cactus. Ary and the Secret of Seasons è infatti adorabile, carico d’ironia e ricco di puzzle divertenti. Peccato che il delizioso quadretto sia incorniciato da alcuni problemi tecnici che affossano un po’ il risultato finale.

A seguito di una calamità climatica che ha colpito l’intera regione di Valdi, i Guardiani delle Stagioni vengono chiamati a raccolta per trovare una soluzione. Il padre di Ary, Guardiano d’Inverno, è però in stato di shock a seguito della scomparsa del figlio. Per questo Ary (questa parte potrebbe suonarvi vagamente familiare) decide di tagliarsi i capelli, rubare armi e vestiti del fratello, la Sfera d’Inverno, e prendere il suo posto… peccato che il travestimento sia del tutto inutile, visto che chiunque la riconosce alla prima occhiata. Ciò nonostante i Guardiani si dimostrano più progressisti del previsto, permettendo ad una bambina di prendere sulle spalle il destino del mondo senza farsi troppi problemi. Dopotutto, come dice il saggio Guardiano d’Estate, ha il doppio salto (e come dargli torto?).

Così inizia l’epico viaggio per ripristinare il giusto ordine delle stagioni, in una regione che comprende quattro città, il cui clima dovrebbe restare invariato tutto l’anno. Troveremo quindi gente di mare che si ostina a congelare in costume da bagno nel mezzo di una bufera di neve, oasi prosciugate dalla fine della stagione delle piogge ed altri ambienti completamente “sottosopra”.

Ary and the Secret of Seasons è adorabile, carico d’ironia e ricco di puzzle divertenti

Per farci strada attraverso queste zone innaturali dovremo sfruttare al meglio le Sfere delle Stagioni che, come si può intendere dal nome, creano una sfera all’interno della quale il clima riflette quello della stagione desiderata. Potremo quindi far comparire sentieri e piattaforme ghiacciate d’Inverno, far crescere piante rampicanti di Primavera o allagare tutto con le forti piogge autunnali, attivare interruttori che richiedono una stagione particolare (segnalata dal colore) e persino “lanciarle” con la fionda per far apparire le Sfere dove meglio ci torna comodo. Inoltre in giro per il mondo sono presenti delle rocce particolari in grado di ampliare il diametro delle Sfere, che torneranno assai utili ai nostri scopi. Con quattro stagioni a disposizione e un furbo miscuglio di tutti questi elementi, i puzzle da risolvere sono vari e divertenti e, cosa davvero incredibile, sono stati persino in grado di farmi apprezzare i “livelli subacquei”!

La meccanica delle stagioni è usata in modo intelligente anche per creare boss che mettano alla prova più l’astuzia che l’abilità, e che abbiamo fortemente apprezzato. Questo nonostante i combattimenti in generale risultino invece messi lì tanto per, e per lo più superflui. Fortunatamente la maggior parte degli scontri inutili può essere evitata, e in ogni caso i controlli sono talmente semplici e gli avversari talmente scarsi che non portano via molto tempo.

Ary and the Secret of Seasons presenta una grafica cartoonesca che ben si sposa con l’atmosfera disneyana del gioco. Purtroppo le animazioni non sono il punto forte del titolo, né a livello grafico (nemmeno nelle cutscene), né tantomeno a livello di gameplay, trasformando sessioni di platform che potrebbero essere semplici in piccoli incubi (quando gli abitanti di Yule verranno a chiedermi perché non ho rimesso a posto il loro clima, presterò loro il controller e lascerò che saltino da sé da quei maledetti rampicanti NdR). Inoltre capita di assistere a cali di fps, sovrapposizioni di poligoni e in generale altri difetti tecnici, che non vanno ad intaccare troppo l’esperienza, ma la rendono certo meno piacevole all’occhio.

Le animazioni non sono il punto forte del titolo, né a livello grafico, né tantomeno di gameplay

La scusa del comparto grafico cartoonesco non salva nemmeno la storia, che sebbene punteggiata da un paio di personaggi degni di lode (tra cui la stessa Ary, l’arzillo Guardiano d’Estate e il Messaggero più contaballe della regione) non riesce a spiccare, con colpi di scena troppo prevedibili e in generale idee che paiono un po’ riciclate. Bisogna però considerare il target in questo caso: bambini meno smaliziati da decenni di intrattenimento potranno probabilmente godersi la storia molto più di noi.

Più interessanti sono invece le quest secondarie che pullulano in tutta la regione. Da litigi tra ragazzini da risolvere, a cristalli rari e set da tè da collezionare, a lettere contenenti segreti storici posizionate nei punti più irraggiungibili… almeno senza il potere delle stagioni. In tutto, Ary potrà tenervi compagnia per una ventina di ore di buon divertimento… non appena la storia vi consegnerà tutte le Sfere: preparatevi ad un paio di ore di discreta noia prima di allora.

Conclusioni

Ary and the Secret of Seasons è un avventura/rompicapo dal grande potenziale, che purtroppo non viene sfruttato appieno. Puzzle ambientali divertenti e boss da sconfiggere con l’astuzia grazie al potere delle Stagioni vengono adombrati da combattimenti fastidiosi, piccoli difetti e animazioni che intaccano l’esperienza.

La storia non brilla per originalità, ma alcuni personaggi ben riusciti potranno farvi affezionare. Consigliato per i bambini e per gli amanti dei puzzle/platform… magari aspettando gli sconti.


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