Ad aggiungere pepe in tal senso ci pensano una nuova serie di gadget, non sappiamo se anch’essi saranno esclusivi di uno dei due protagonisti, che ci permetteranno di sfruttare determinati momenti con più efficacia: abbiamo infatti provato una delle nuove bombe, che se gettata a terra (a mo di fumogeno) andrà a dare una forte scossa elettrica a tutti i nemici intorno a noi, paralizzandoli per qualche secondo e permettendoci di fuggire o più semplicemente di attaccarli con estrema facilità. Un bel vantaggio vista la brutalità di alcuni nemici in particolare, come il bersaglio di questa demo, che ha messo a dura prova i nostri riflessi colpendoci con velocità e violenza con dei coltelli, costringendoci addirittura ad utilizzare due medkit. Sarà stata l’emozione, ma lo scontro ci è parso abbastanza impegnativo. Eliminato l’obiettivo, è partita la classica scena di intermezzo con alcune informazioni difficili da contestualizzare, ma che sono comunque riuscite ad incuriosire un appassionato di lunga data come il sottoscritto. Sperando che la trama si riveli all’altezza, ma soprattutto riesca a dare nuova linfa agli eventi che hanno luogo nell’età moderna, che ha visto una rovinosa discesa dopo gli eventi di Desmond.
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Uno degli aspetti che ci ha ulteriormente convinto è la meccanica del rampino, che sebbene fosse già presente in qualche modo in Revelations viene sfruttata qui in modo più efficace e libero, aggiungendo al gameplay ulteriore spessore e fluidità. Il suo utilizzo infatti è immediato: il gioco ci mostra su schermo dove è possibile utilizzarlo, e con la semplice pressione di un tasto dorsale il nostro personaggio passerà all’azione. Che si tratti di passare da un punto all’altro, di raggiungere un punto sopraelevato o di procedere in picchiata per evadere su strada. Molteplici possibilità che appaiono a portata di mano anche e soprattutto vista la facilità di utilizzo. Resta da valutare la sua efficacia nel lungo termine, ma confidiamo che il suo utilizzo possa essere reso cruciale e non relegarsi a mero orpello del gameplay.
Nonostante lo scetticismo iniziale, la nostra prova con Assassin’s Creed Syndicate si è rivelata piacevole e interessante, nonché utile a ridare fiducia ad un progetto sui cui si ripercuoteranno i vecchi rancori dei giocatori e della critica. Eppure il titolo Ubisoft ce la mette tutta per non ripercorrere gli stessi errori del predecessore, soprattutto sul fronte tecnico: la nostra prova non ha mostrato inciampi da questo punto di vista, con il motore grafico che, a parte qualche glitch minore (probabilmente risolvibile in fase di ottimizzazione) non ha mostrato segni di cedimento ne problemi legati ad esempio al movimento del personaggio nelle sessioni di scalata. Il frame rate è stabile, segno che le critiche e lo “Unity affair” abbia fatto bene sotti moltissimi punti di vista. Ubisoft non può permettersi un altro errore, e Syndicate sembra essere sulla strada giusta per ridare fiducia al brand e alla stessa software house. In attesa della recensione, attenderemo l’avventura di Jacob e Evie Frye con un certo interesse.
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