Los Angeles – Dopo un leak inaspettato, Ubisoft ha confermato l’esistenza di un nuovo capitolo della serie di Assassin’s Creed. A solo un anno dall’uscita di Origins, un gioco che doveva segnare il punto d’inizio della confraternita, il colosso francese ha inserito l’arrivo di questo nuovo capitolo ambientato qualche secolo prima, nel 431 A.C. circa. Alle redini del progetto c’è Ubisoft Quebec, uno studio relativamente recente che pare essere al lavoro da circa tre anni a questa nuova iterazione del franchise degli assassini. L’ambientazione di Odyssey riprende quella che storicamente è conosciuta come la guerra del Peloponneso, ovvero uno scontro quasi trentennale fra Sparta e Atene per il dominio della penisola ellenica. In questo sfondo dalla innegabile valenza storica si inserisce il nostro personaggio principale, che per la prima volta sarà scelto dal giocatore. Potremo infatti vestire i panni di Alexios o di Kassandra, entrambi spartani ripudiati dalla loro famiglia di origine, nella loro avventura per diventare degli eroi greci. A differenza degli altri Assassin’s Creed, il protagonista di Odyssey partirà già con una reliquia di coloro che vennero prima, un pezzo della leggendaria (?) lancia del Re Leonida, che pare sia in grado di conferire alcuni poteri particolari al suo possessore, esattamente come gli altri frutti dell’Eden.
Con questa nuova incarnazione del brand, Ubisoft ha deciso di cambiare la natura di Assassin’s Creed una volta per tutte, passando da un action in un mondo aperto ad un vero e proprio gioco di ruolo. Sì, perché oltre alla scelta del personaggio, questa volta avremo anche la possibilità di scegliere fra diverse opzioni di dialogo disponibili, e persino di intraprendere percorsi di romance differenti, esattamente come nella saga di Mass Effect o The Witcher.
Pare che il colosso francese abbia preso il concept visto in Assassin’s Creed Syndicate (che intervallava il controllo dei gemelli Frye, Jacob e Evie) e lo abbia migliorato e implementato, creando da quella base un nuovo, solido gioco di ruolo d’azione. La dimostrazione che abbiamo provato al booth ci permetteva di scegliere fra tre scenari, tutti e tre già visti durante la presentazione del gioco alla conferenza di Ubisoft. Abbiamo scelto la parte che ci permetterà di parlare con Socrate, anche per sperimentare le nuove interazioni sociali pubblicizzate durante la conferenza. Veniamo quindi catapultati nell’antica Grecia, e immediatamente salta all’occhio quanto sia grande la nuova ambientazione di Odyssey, che copre l’intera immensità della penisola ellenica, una gran parte del Mar Egeo, Rodi, Creta e persino una discreta quantità di isole minori. Insomma pare che Ubisoft Quebec si sia data parecchio da fare nel ricostruire un’ambientazione storicamente rilevante come quella della guerra del Peloponneso.
Alexios e Kassandra si controllano esattamente come Bayek di Origins: è persino presente un’altra aquila, che rimpiazza la fedele Senu (in tutto e per tutto) del capitolo precedente. Anche il sistema di combattimento è rimasto pressoché invariato rispetto a Origins, fatta eccezione per le nuove meccaniche che coinvolgono l’uso della lancia di Leonida. Grazie a questo potente artefatto possiamo acquisire abilità quasi sovrumane, come la possibilità di sferrare il famoso calcio potenziato in stile “questa è Sparta” ai nostri nemici. Fanno ritorno anche le battaglie campali, una delle caratteristiche del “vecchio” Assassin’s Creed III, questa volta ricche di scontri in corpo a corpo e di azione brutale fra le fazioni coinvolte. La demo ci ha mostrato anche lo scontro con Diokles, lo stesso che avete potuto ammirare durante la sequenza di gameplay mostrata alla conferenza Ubisoft; Alexios si destreggia fra i soldati nemici e ingaggia un combattimento con quello che sembra il “generale nemico”, in uno scontro nel quale il timing sembra avere un ruolo preponderante. Schivare e contrattaccare sono la base per riuscire a sconfiggere Diokles, e una volta presa confidenza con i controlli (ma soprattutto con la lancia di Leonida) abbattere questo “boss” non sarà affatto difficile.
Muoversi attraverso la Magna Grecia è piuttosto semplice: possiamo utilizzare le cavalcature, esattamente come in Origins, oppure navigare i mari ellenici. Esatto, le battaglie navali sono tornate: dovremo nuovamente prenderci cura della nostra nave, della nostra ciurma del suo equipaggiamento. Senza contare le eventuali riparazioni da apportare all’imbarcazione dopo gli scontri a suon di frecce infuocate nel Mar Egeo.
I dubbi che avvolgono la nuova creatura di Ubisoft Quebec sono tanti, forse troppi. Iniziamo dalla possibilità di interagire con la storia: finora l’Animus ha seguito fedelmente gli avvenimenti, mettendo in chiaro che cambiare quello che è successo in passato è impossibile, e si rischia la “desincronizzazione” (game over). Ora invece potremo non solo cambiare gli avvenimenti passati, ma ignorarli completamente grazie alla possibilità di rifiutare le quest e di modificare il carattere di Alexios e Kassandra. Come può questo tipo di approccio andare d’accordo con le precedenti iterazioni del franchise (e sopratutto dove si inserisce nella storia del “mondo moderno”) ancora è da capire. Inoltre, essendo la vita di Bayek in Assassin’s Creed Origins appunto un’origine per la confraternita degli assassini, non è assolutamente chiaro cosa c’entri il Credo con questo capitolo. Mancano persino i cappucci e le lame celate, marchio di fabbrica di questa serie sin dalla prima iterazione: ci chiediamo se Ubisoft non abbia tenuto il nome di “Assassin’s Creed” per attirare i fan della serie in un titolo che in comune con la storia di Desmond Miles, Callum Lynch e Layla Hassan abbia poco da spartire.
Assassin’s Creed Odyssey mi ha lasciato confuso. Ovviamente è impossibile non rimanere affascinati dalla nuova ambientazione propostaci da Ubisoft Quebec, perché l’antica Grecia è uno dei periodi storici più importanti per il mondo intero: la nascita della prima democrazia, la guerra del Peloponneso e la filosofia. Tutto concentrato in un cocktail che sembra fatto apposta per attirare fan di vecchia data e novizi della serie in egual modo. Tuttavia qualche ombra rimane; nonostante questo titolo abbia tre anni di sviluppo alle spalle, è impossibile non confrontarlo con Origins, con il quale sembra condividere più di quanto pensassimo. Insomma, fino al 5 ottobre la strada non sarà tanto lunga ma Assassin’s Creed Odyssey dovrà davvero mettercela tutta per convincerci.