Assassin’s Creed: Rogue Remastered – Recensione

Il 2014 fu un anno inusuale per la saga di Assassin’s Creed: al tonfo di Assassin’s Creed: Unity, primo prodotto realizzato (male) specificamente per le console di nuova generazione, fece eco un inatteso successo della versione “minore”, quell’Assassin’s Creed: Rogue che, uscito inizialmente per Xbox 360 e PlayStation 3 (e solo più tardi per PC), riuscì nell’improbo atto di far passare in secondo piano, sia per meriti personali che per effettivi ed oggettivi demeriti della versione “maggiore”, il debutto di assassini e templari su next-gen. A distanza di ben quattro anni da quella prima uscita, ecco sbarcare su PlayStation 4 ed Xbox One le avventure di Shay Patrick Cormack, grazie ad una remaster che ci permetterà di godere, qualora non lo avessimo già fatto al tempo, di un prodotto di ottima fattura. Vediamo dunque come se la cava Assassin’s Creed: Rogue Remasterd!

Assassin’s Creed: Rogue Remastered ci porta, nuovamente, nell’America del diciottesimo secolo, in un periodo cronologicamente successivo agli eventi di Assassin’s Creed: Black Flag, andando definitivamente a chiudere l’epopea americana iniziata con Assassin’s Creed III e condividendo con il capitolo “piratesco” della saga del credo, mitologia e personaggi, citati più e più volte nel corso della narrazione. Ci troveremo, dunque, a vivere per l’ennesima volta, la terza, considerando le versioni originali e l’edizione PC, uscita sei mesi dopo il day one originario, le avventure di Shay Patrick Cormack che, da giovane e promettente assassino, metterà in discussione, primo della sua stirpe, i valori del credo per volgergli le spalle e combatterlo, con le competenze di un assassino, affiancando i templari.

La premessa narrativa di Assassin’s Creed: Rogue Remastered rappresentò, al tempo, una rivoluzione, andando ad invertire canoni oramai stratificati da anni ed anni di storyline ed andando a completare un arco narrativo, quello americano, mai troppo amato dal grande pubblico, eccezion fatta per l’eccezion(al)e Black Flag. Ad anni di distanza, e con la completezza narrativa di episodi quali Syndicate e, soprattutto, Origins, la trama di Assassin’s Creed: Rogue perde l’impatto emozionale derivante dalla sua prima apparizione, risultando comunque apprezzabile, al netto delle due missioni aggiuntive di questa edizione, che poco e nulla aggiungono in termini narrativi allo script di questa remaster.

Il gameplay, assolutamente invariato da quello della primissima iterazione di questo episodio ci svela quanto questo sia un porting diretto della versione PC e non un remake, apportante correzioni di sorta all’apparato di base, del tutto. Alla base di questo Assassin’s Creed: Rogue Remastered c’è infatti il tanto amato/vituperato motore grafico/fisico Anvil Next, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti: ad un comparto grafico più che soddisfacente, segmento che ha palesemente usufruito della maggiore attenzione in fase di attualizzazione, corrisponde una riproposizione tale e quale di quella che era la struttura del gioco originale.

Risconteremo dunque i medesimi glitch grafici, le medesime compenetrazioni, la stessa imprecisione nelle azioni di salto e corsa e, purtroppo, la famosissima ripetitività negli schemi di combattimento, con i personaggi che si faranno sotto uno alla volta e con dinamiche di attacco o interazione assolutamente prevedibili. Ciononostante Assassin’s Creed: Rogue Remastered risulta essere, anche per via della sua derivazione diretta da Black Flag, un gioco gradevole e capace di donare quella classica assuefazione che i vari capitoli di Assassin’s Creed hanno sempre saputo dare nel corso degli anni.

Il ritorno nelle lande americane avverrà, per i possessori di Xbox One X e PS4 Pro, nel fulgore del 4k e “solo” a 1080p, per i possessori di PlayStation 4 ed Xbox One “liscia”. Quale sia la vostra versione di riferimento, la qualità grafica (e il frame rate) sarà uno spettacolo per gli occhi: dimenticate dunque gli sporadici rallentamenti visti nelle versioni old-gen e preparatevi ad una esperienza senza esitazioni di sorta.

Assassin’s Creed: Rogue perde l’impatto emozionale derivante dalla sua prima apparizione

La versione PlayStation 4 fornitaci da Ubisoft (provata su di una PS4 standard) scorre, infatti, in modo fluido e con una grafica analoga a quella della versione PC settata al massimo delle impostazioni, anche essa però a 1080p. La gestione delle luci, unita ad una qualità grafica decisamente sopra la media, ravvisabile soprattutto nelle sezioni navali, per un gioco del 2014 ci è testimone di una remaster ben fatta, di sicuro, come detto, un porting della versione PC ottimizzato per le console di nuova generazione che, pur con tutti i suoi endemici limiti, se paragonata alle attuali iterazioni del franchise di Assassin’s Creed, non sfigura affatto nei confronti di altre produzioni di questo periodo.

La natura old-gen del progetto si nota, invece, durante le sequenze filmate che, realizzate con il motore di gioco, mostrano una certa legnosità dei protagonisti. Il comparto sonoro, inspiegabilmente, non ha subito alcun ricampionamento o attualizzazione, sintomo sì di una buona realizzazione della versione originale, ma anche di una certa pigrizia nella realizzazione di questa remaster HD.

Conclusioni

Assassin’s Creed: Rogue Remastered sbarca su console next-gen ben quattro anni dopo la sua prima apparizione, portando su Xbox One e PS4 le avventure di Shay Patrick Cormack, assassino arruolatosi nei templari.

Una trama ben congegnata e gravida di colpi di scena, suffragata da un comparto grafico di tutto rispetto che porterà Assassin’s Creed: Rogue a girare in 4k su PS4 Pro ed Xbox One X, perde colpi se paragonata alle attuali iterazioni del franchise, risultando però godibile nonostante tutti i suoi limiti.

L’attualizzazione di questo capitolo mostra tutti i suoi limiti per via di una concezione palesemente old-genben evidente nelle sezioni di gameplay terrestre, nelle animazioni di intermezzo in CGI e, soprattutto, a causa di un gameplay che, alla luce di quanto visto con Syndicate ed Origins, sa di vecchio.

Ciononostante, anche per via del prezzo budget cui viene venduto, Assassin’s Creed: Rogue Remastered rappresenta una buona occasione, qualora non ci abbiate mai giocato prima, per vivere le avventure di Shay Patrick Cormack.

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