La demo di oggi, basata su una versione Alpha embrionale del titolo, ha mostrato una delle dinamiche principali di Syndicate: la conquista di uno dei quartieri di Londra, da soffiare ai malfattori locali. Conquistare progressivamente quanti più distretti possibili è fondamentale in questo nuovo episodio, visto e considerato che, qualora nostri “alleati”, i cittadini del quartiere faranno di tutto per difenderci o proteggerci qualora la situazione lo richieda. In caso contrario, finiremmo per essere ostacolati anche nelle manovre piú normali (come la semplice fuga). La nostra prova inizia con la conquista vera e propria del quartiere, che richiede di abbattere dieci sgherri nemici in modo tale da allertarne il capo (o meglio, la capa).
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Avendo avuto la fortuna di giocare due volte questa demo, abbiamo dapprima adoperato un approccio stealth, ricorrendo ad uccisioni dall’alto ogniqualvolta la nostra vittima fosse isolata, ad attacchi alle spalle o sfruttando la tossina venefica che abbiamo citato poco fa. Con un minimo di pazienza, è possibile abbattere le minacce senza correre rischi eccessivi, in perfetto stile Assassino. L’alternativa, ovviamente, è l’approccio arrogante a forza bruta, che pur non essendo sempre quello più consigliato ci ha permesso di osservare le profonde revisioni del combat system. Combattere a mani nude o con armi bianche in Syndicate è semplice ed immediato, con uno schema di gioco decisamente più fluido di quello osservato l’anno scorso.
Le azioni base restano invariate (attacco, schivata e contrattacco), ma la maggior reattività delle animazioni e, inutile negarlo, una maggior gentilezza della resistenza avversaria rendono il combattimento meno frustrante e più coinvolgente. Anche in una demo dove, lama celata a parte, le uniche armi disponibili erano un paio di dardi velenosi e una manciata di coltelli.
Sconfitto il piccolo esercito ci avviciniamo alla parte più frenetica della presentazione, l’inseguimento in carrozza del capo del distretto. Farsi strada nel breve percorso che ci separa dall’epilogo non è impresa facile, visto il numero considerevole di carrozze nemiche che sbarrano la strada (alle quali potremo comunque sparare qualche sano proiettile) e una maneggevolezza non certo da auto tedesca del nostro veicolo a cavalli. Fortunatamente la sezione di guida e breve, e conduce alla rissa finale tra Gang, una dieci contro dieci a mani nude per il dominio assoluto del quartiere. E con la nostra vittoria quasi perfetta, si conclude la demo.
Al momento in cui vi scriviamo non sono state rilasciate informazioni particolari sulle modalità di gioco disponibili, seppur sia già ufficiale la notizia che Assassin’s Creed Syndicate offrirà esclusivamente una campagna per giocatore singolo. Una scelta che ci sentiamo di condividere pressoché appieno, visto che permette al team di sviluppo di concentrarsi su tutti quegli elementi che compongono il complesso meccanismo di ogni episodio di Assassin’s Creed senza doversi concentrare su aspetti marginali.
Premesso questo, vale la pena sottolineare come la qualità della versione Alpha da noi testata oggi fosse abbondantemente sopra la sufficienza, con i modelli dei personaggi principali definiti e dettagliati e, cosa forse più importante, una rappresentazione della città di Londra dettagliatissima e vivida, al netto di qualche sporadico effetto di tearing. Se da un lato abbiamo “ascoltato” troppi pochi dialoghi per esprimere un’opinione definitiva sul voice over (comunque in lingua inglese), dall’altra la qualità della colonna sonora appare indiscutibile già dopo venti minuti di gioco. Ma si tratta di dettagli a cui le edizioni passate di Assassin’s Creed ci avevano già abituato.
Lavorare con i riflettori puntati non dev’essere affatto facile. Nemmeno quando ti chiami Ubisoft, hai uno tra i team di sviluppo più talentuosi del pianeta e godi di una base di utenti così vasta e variegata come quella di Assassin’s Creed. Eppure la musica è cambiata sensibilmente dallo scorso anno ad oggi: certo, è ancora dannatamente presto per parlare e i bug lo sappiamo, sono sempre dietro l’angolo. Ma è ugualmente innegabile l’attenzione riposta dallo sviluppatore nella creazione di Syndicate, che vanta una delle ricostruzioni geografiche più fedeli mai apparse nella saga, una diversificazione all’approccio sia offensivo che esplorativo e, cosa non di poco conto, uno snellimento e una maggior fluidità nelle sezioni di combattimento.
Parlare di grafica a questo punto dello sviluppo rischia di essere prematuro, nonostante l’Alpha Build testata oggi lasci adito a speranze positive. Quello che conta è che l’ultimo capitolo maggiore della saga di Altair e soci sembra avere finalmente tutte le carte in regola per tornare a far parlare positivamente di sé. Per certi versi, la transizione dal capitolo francese a quello londinese ricorda il meraviglioso passaggio tra i capitoli di Altair e di Ezio: il che, lo ripetiamo, è estremamente positivo. Chi vivrà, vedrà: di sicuro, la rinascita di Assassin’s Creed passa per Londra.
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