Diciamocelo, siamo sempre alla ricerca del device perfetto, che si tratti di un controller, un paio di cuffie, un mouse o (appunto) una tastiera: ormai ci sono così tante tipologie di tastiera tra cui scegliere, a cominciare dalla forma, il numero di tasti, le funzionalità, oltre che ovviamente lo stile. Quando abbiamo visto la ROG Azoth con il suo form factor al 75%, le finiture in alluminio, ma soprattutto quell’avveniristico display OLED, ci siam detti che sarebbe potuta essere “la tastiera perfetta”.
In realtà quello che vediamo in superficie è solo la punta dell’iceberg, perché il cuore di ROG Azoth sta all’interno, nella sua possibilità di customizzazione e nella quantità/qualità riposta nell’assemblaggio/costruzione, cosa che la rende un prodotto performante in ambito gaming, ma anche usabile e confortevole nell’utilizzo lavorativo.
Sarà davvero la tastiera perfetta? Continuate a leggere per scoprirlo.
– Packaging e primo impatto
All’interno di una confezione in perfetto stile Asus ROG si cela, oltre alla tastiera (protetta da un sacchetto in tessuto), il kit che rappresenta la vera identità della ROG Azoth, ovvero quella di una tastiera customizzabile. Di questo ne parleremo più avanti, ma certo è che quei 1.186 grammi di peso si fanno sentire quando si ha per la prima volta tra le mani la tastiera e vanno di pari passo con una solidità ed una scelta dei materiali degni di una tastiera premium. Togliamoci subito un sassolino dalla scarpa: parliamo di una tastiera che di listino costa 299 euro, quindi ecco, ci sta che a livello costruttivo sia all’altezza. A proposito di materiali, la struttura nella parte superiore è in alluminio anodizzato, mentre in quella inferiore è di plastica; i tasti sono invece in ABS con una finitura opaca, quasi gommata (che proprio per questo è pronta a raccogliere qualsiasi impronta).
Stiamo parlando di una tastiera con un formato 75% ed 81 tasti con Layout ITA (difficile da trovare in tastiere di questa tipologia/fascia) che proprio grazie al suo form factor trova facilmente spazio su qualsiasi scrivania, lasciando ampio margine di manovra per il mouse. Tuttavia se venite da una tastiera 100% o anche una TKL, inizialmente sentirete la mancanza di diversi tasti, anche perché le combinazioni con il tasto FN spesso e volentieri sono scomode da eseguire (oltre che non proprio intuibili). Ci abbiam tenuto a precisare questa cosa, perché ponderiate questo aspetto quando andate a scegliere una tastiera, perché compato è bello, ma l’usabilità/comodità è ciò che conta di più.
A proposito di comodità, manca un poggiapolsi, ma dobbiamo dirvi che non ne abbiamo sentito l’esigenza in queste settimane di utilizzo: la tastiera è regolabile su 3 livelli d’altezza e la digitazione ci è risultata sempre comoda, almeno da quel punto di vista. In generale il feeling che restituisce da subito la ROG Azoth è quello di una tastiera di un certo livello, che si sposa perfettamente con un setup gaming.
– Design, illuminazione e Display OLED
La Azoth si discosta da altri prodotti della linea ROG, decisamente più aggressivi, il suo design è molto minimale e la scelta dei materiali fa il resto, donandole allo stesso tempo un aspetto hi-tech, senza però sfociare nel “tamarro”. Certo, poi molto dipende anche dal profilo d’illuminazione che viene settato, grazie al sistema RGB Aura Sync e, in questo caso, da ciò che scegliamo di visualizzare sul display OLED. Gli effetti d’illuminazione si possono selezionare/personalizzare via software, ma possiamo passare da un profilo all’altro anche con una semplice combinazione di tasti. Presente ovviamente la sincronizzazione col resto del vostro setup, il livello di luminosità è regolabile in base alle vostre esigenze, anche tramite la rotellina e una scritta sul display che indica il valore percentuale.
Eccoci arrivati a quel display OLED da 2 pollici che ha catturato la nostra attenzione. Saranno state le alte aspettative, ma dobbiamo dire da subito che non ci ha soddisfatto in pieno, principalmente per le funzionalità limitate. Possiamo scegliere un’immagine o un’animazione da mostrare, tra quelle che il software offre oppure caricando le nostre, ma quest’opzione non offre ovviamente nulla di concreto se non a livello estetico. Perciò abbiamo provato le altre opzioni, ovvero il System Monitoring, che mostra il livello di alcuni parametri del vostro PC (carico CPU, temperatura, etc), ma a parte nelle sessioni di gaming, non l’abbiamo trovato così utile. Cosi abbiamo optato per una banalissima data/orario, che staziona al centro assieme alle altre iconcine laterali che mostrano il livello batteria, Caps lock, etc. Oltre a questo c’è un audio visualizer che parte quando si riproduce musica, ma anche lui è prettamente una cosa estetica.
Non sappiamo dirvi con precisione cosa ci saremmo aspettati, ma sicuramente la possibilità di integrarlo con altre applicazioni sarebbe stato apprezzato ed avrebbe esteso le sue funzionalità; così com’è è sicuramente bello esteticamente e in alcuni casi fornisce informazioni utili, ma lato nostro si sarebbe potuto sfruttare meglio.
Ne approfittiamo per parlare della rotellina, a tre direzioni, attraverso cui potremo (coadiuvati dai menù sul display) settare diverse impostazioni della tastiera, gestire la riproduzione multimediale, così come il volume. Non è sempre precisissima per via della sua forma/posizione, ma fa comunque il suo lavoro.
– Connettività e autonomia
C’è da spendere qualche parola su questo fronte, in quanto non solo la tastiera è compatibile anche con Mac oltre che PC (si passa tramite una combinazione di tasti da uno all’altro), ma offre anche ben 3 opzioni di connessione. La prima, cablata, grazie al cavo USB-C incluso (in tessuto) che serve anche per ricaricarla, la seconda in Wi-Fi che sfrutta la tecnologia ASUS Speednova (che riduce la latenza quasi a zero) connettendosi al piccolissimo ricevitore USB che trova allocazione nel retro della tastiera quando inutilizzato, e infine quella Bluetooth, che permette di associare fino a 3 dispositivi in contemporanea.
A proposito di ricarica, non è velocissima, ma dobbiamo dire che invece in termini di autonomia la ROG Azoth ci ha pienamente soddisfatti, quasi ci dimenticavamo che avesse bisogno di esser caricata, in una situazione di utilizzo “normale”, in collegamento Wi-Fi. Una settimana abbondante per ogni ricarica, che permette a chi la usa principalmente in ambito lavorativo, di caricarla nel weekend per poi farsi tutta una tirata nel corso della settimana.
– La vera natura della Azoth
Se dal punto di vista estetico la Azoth riesce ad essere allo stesso tempo minimale e futuristica, quello che la porta ad un altro livello (e che, in parte, ne giustifica il prezzo) è la sua natura “custom”, che in sintesi vuol dire che è una tastiera pronta ed orientata alla personalizzazione, così come alla “manutenzione”, infatti, ROG Azoth include un kit completo di strumenti per la lubrificazione fai da te degli switch (sostituibili “a caldo”). Il kit comprende uno strumento per aprire gli switch, un estrattore per i tasti, un estrattore per gli switch, una stazione di lubrificazione, una spazzola e un flacone di lubrificante Krytox™ GPL-205-GD0.
Non vi nascondiamo che a parte provare a togliere qualche switch per capire fin dove ci si potesse spingere, non ci siamo dati alla “lubrificazione/customizzazione”, però questa possibilità orienta il target verso chi vuole sia che i propri switch (soprattutto in ambito gaming) siano sempre responsivi al massimo, sia chi ama personalizzare la propria tastiera, che sia a livello estetico o “tecnico”, andando a sostituire tutti o alcuni switch. A tal proposito, la Azoth monta degli switch meccanici ROG NX red (disponibili anche NX Brown e NX Blue) che forniscono un punto di attivazione di 1,8 mm per un input rapido. E’ richiesta una forza iniziale di 40g per prevenire la pressione accidentale dei tasti, e arriva fino a 55g per un perfetto feedback di rimbalzo; di conseguenza, le sequenze di tasti sono istantanee e hanno una sensazione liscia e lineare.
A rendere ancor più lineare e confortevole la digitazione c’è il grande lavoro fatto da ASUS in termini di “ammortizzazione”, infatti ci sono ben tre diversi strati di silicone/schiuma, nel dettaglio al suo interno ci sono: guarnizioni in silicone , un cuscinetto in silicone da 3.5mm per attutire il rumore, e uno strato di schiuma per assorbire vibrazioni/vuoti/eco. Dobbiamo dire che tutti questi accorgimenti rendono davvero piacevole e al contempo precisa la digitazione, con un suono che si sente ma non è mai fastidioso.
– Software
Per gestire funzionalità, illuminazione, macro e tutto il resto della nostra ROG Azoth dovremo usare l’app Armoury Crate di ASUS che, a nostro parere, non rappresenta il massimo dell’usabilità. Nulla che non si possa padroneggiare dopo aver navigato nei vari menù, però crediamo ci sia ancora del lavoro da fare in tal senso. La tastiera ha una memoria interna che permette di salvare fino a 6 profili, richiamabili poi senza dover passare dal software.
Tra le opzioni di gestione software potremo ovviamente andare a registrare macro e ad assegnare funzionalità specifiche ai tasti, potremo personalizzare l’illuminazione e gli effetti, o sincronizzarli con il resto del vostro sistema Aura Sync. C’è poi una sezione dedicata alla rotellina ed una all’OLED: a proposito di queste ultime, torniamo a dirvi che c’è ben poco da personalizzare purtroppo, se non l’immagine e le poche opzioni di visualizzazione visibili a schermo.
– Le nostre impressioni
Se da un lato non possiamo che ritenerci soddisfatti della qualità e delle prestazioni di ROG Azoth, dall’altro ci aspettavamo qualcosina in più per quanto riguarda lo schermo OLED e le sue funzionalità. Ma andiamo per step. Superato lo scoglio iniziale del form factor che inizialmente ci ha spiazzato, complici anche le disposizioni di alcune combinazioni di digitazione, una volta abituaticisi la digitazione scorre lineare e senza alcun intoppo, piacevole al tatto così come all’orecchio: ASUS a livello di costruzione ha fatto un gran lavoro, ed i risultati si percepiscono da subito.
Oltre che nell’uso quotidiano d’ufficio l’abbiamo provata anche in ambito gaming, dove ancor di più ci ha restituito feedback immediati e precisi e dove accorgimenti come i cuscinetti ammortizzanti applicati a tasti come la barra spaziatrice fanno la differenza, sia in termini di prestazioni che acustici e di comodità. Che si utilizzi cablata o in Wi-Fi, la latenza è sempre impercettibile.
La ROG Azoth è quindi più che promossa in termini di prestazioni, ma tutto questo giustifica un prezzo così elevato? Diciamo che a farlo c’è la sua natura customizzabile, che offre soprattutto a chi desidera addentrarsi in quel mondo, gli accessori e una via “semplificata” per iniziare a smanettare con switch e quant’altro. E poi c’è il suo schermo OLED che, seppur non pienamente sfruttato, ha comunque il suo peso nel totalone.
Siete alla ricerca di una tastiera di “un certo peso”? Se è così allora la ROG Azoth è sicuramente una tastiera da valutare: form factor 75%, materiali e soluzioni ammortizzanti/fonoassorbenti che la rendono premium, ampia possibilità di customizzazione/manutenzione con kit annesso, e infine uno schermo OLED che la rende davvero avveniristica. Sembrerebbe la tastiera perfetta, ma bisogna comunque tener conto del prezzo, parliamo di 299 euro che, se da un lato possono anche starci in quanto a dotazione e costruzione, dall’altro non è una cifra alla portata di tutti e necessita qualche considerazione in più. Lato nostro possiamo dirvi che in termini prestazionali la ROG Azoth performa alla grande, che sia in ambito gaming o in quello quotidiano, la digitazione è davvero piacevole, silenziosa il giusto (considerando sempre che è una tastiera meccanica) e la possibilità di customizzazione/lubrificazione non è solo una feature, ma è uno dei punti di forza della tastiera. Lo schermo OLED è un po’ un’occasione sprecata, bellissimo ma non sfruttato al massimo. Da citare la presenza del layout ITA, che in questa fascia è difficile da trovare. La scelta però sta all’utente finale, che prima di investire una cifra simile, deve capire se sono queste le caratteristiche di cui ha realmente bisogno, prima tra tutte la possibilità di customizzazione/manutenzione e solo a seguire tutto il resto. |
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