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Attacco Posteriore Tasti per DualShock 4 – Recensione

L’errore potrebbe essere quello di accostare anche solo idealmente l’Attacco Posteriore Tasti, o Back Button Attachment che dir si voglia, all’Elite Controller di Xbox One o, peggio ancora, ad un qualsiasi pad pro fornito da terze parti, periferiche che solitamente costano dai cento euro a salire, a seconda del grado di precisione che possono raggiungere e garantire.

Per tempistiche con cui si affaccia sul mercato, per ambizioni che alimentano il concept alla base di questo piccolo plug-in, è evidente che, similmente a quanto accaduto con PlayStation VR, si tratti principalmente di un esperimento, una strategia poco aggressiva con cui sondare un mercato chiaramente in espansione.

L’idea, difatti, è quella di cavalcare l’onda sempre più alta degli eSport, senza concorrere in un mercato in cui numerose aziende già si danno battaglia a suon di periferiche qualitativamente inappuntabili, ma dai prezzi a volte esorbitanti, strategia tanto più condivisibile se si pensa all’ormai prossimo esordio di PlayStation 5.

L’Attacco Posteriore Tasti, dunque, già dai soli 30,98 euro richiesti per portarselo a casa (potete trovarlo anche sul sito di GameStop, eventualmente) scandisce a chiare lettere il suo principale intento, quello di fornire un supporto, un aiuto in più a chi ci tiene ai propri risultati, alle proprie performance, ma anche all’integrità del proprio conto in banca.

Inutile specificare che chi cerca prestazioni senza compromessi, chi sogna un futuro da campione acclamato e di fama mondiale, deve rivolgere le sue attenzioni altrove. Il plug-in trasforma il DualShock 4 in un pad pro entry level, aggiungendo due tasti, ovviamente programmabili, posizionati sulla facciata inferiore del controller e per questo raggiungibili con le dita medie o al massimo con gli indici, se non già occupati a premere trigger e dorsali.

L’inserimento non è affatto intuitivo e rende impossibile la ricarica del joystick utilizzando una delle tante station vendute da terze parti. Dovrete infatti centrare il connettore d’estensione e l’ingresso delle cuffie indirizzando una piccola base basculante, inclinando contemporaneamente e di conseguenza il DualShock 4. Bisogna capire il metodo, ma una volta riusciti nell’intento l’Attacco Posteriore Tasti sarà pronto senza alcun bisogno di installazione o di ulteriori operazioni software.

Al di là delle funzionalità stabilite di default, potrete naturalmente programmare a vostro piacimento la combinazione attivabile tramite la pressione di uno dei due tasti aggiuntivi. L’operazione è possibile tramite il pulsante centrale che funge anche da raccordo alle estremità dell’oggetto. Grazie ad un piccolo schermo OLED incluso saprete quale profilo, tra i tre disponibili, è attivo. Purtroppo la posizione di questo monitor è infelice per due motivi. Da una parte faticherete e non poco a centrarlo e premerlo, soprattutto nelle fasi più concitate. Dall’altra, essendo rivolto verso il basso, non potrete visualizzarlo al volo, ma sarete costretti a capovolgere il joystick. La progettazione della periferica, insomma, rende difficile, per quanto tutt’altro che impossibile, cambiare al volo il set di comandi.

Al di là di questa sbavatura, e della relativa complessità nell’inserire la periferica nell’alloggiamento previsto, è innegabile che l’Attacco Posteriore Tasti sia uno strumento piuttosto utile, nonostante l’inspiegabile impossibilità di attribuire allo stesso pulsante una combinazione di comandi, così da facilitare l’esecuzione di certe mosse o l’attivazione di particolari tecniche.


Premendo in contemporanea le due alette del plug-in, dopo averle settate secondo le proprie necessità, la concatenazione di combo e la conseguente sconfitta di nemici diventa certamente più semplice, ma ci auguriamo che sia sufficiente un futuro aggiornamento software per eliminare quella che, a tutti gli effetti, non può essere una semplice svista.

Testato con un discreto numero di giochi, nonostante i difetti elencati, l’Attacco Posteriore Tasti ci ha fornito un ottimo supporto. Bisogna naturalmente prenderci la mano sulle prime: può capitare infatti di premere involontariamente i pulsanti aggiuntivi, e noltre bisogna adattarsi al diverso bilanciamento del peso. Ciononostante con i vari Overwatch, Mortal Kombat, Fortnite e Dark Souls ci siamo sentiti più padroni della situazione. Soprattutto con i picchiaduro, utilizzando il trucchetto di cui sopra, l’esecuzione delle mosse più complesse è stata tremendamente più semplice. Con il battle royale di Epic Games, per fare un altro esempio, costruire scale e muri è diventato enormemente più immediato e veloce grazie al plug-in.

Per assurdo, proprio per i motivi e per i limiti sopraelencati, la periferica è adeguata sopratutto ad un pubblico di neofiti, i quali beneficeranno di un vantaggio immediato tangibile, quantificabile, innegabile. Sopratutto chi non ha troppa dimestichezza con i control scheme di alcuni giochi, dopo un breve settaggio potrà rendere il sistema di controllo più immediato, adatto al proprio stile.

Conclusioni

L’Attacco Posteriore Tasti è un interessante compromesso dal pubblico potenziale ampissimo. A fronte di un prezzo assolutamente contenuto, permetterà anche a chi non ha la competizione nel sangue di godere di un piccolo aiuto con cui migliorare le proprie performance.

Senza alcuna pretesa di trasformare il DualShock 4 in un pro pad, il plug-in è innegabilmente efficace soprattutto con i picchiaduro e con gli FPS più frenetici.

Non è perfetto, né vi tramuterà automaticamente in videogiocatori più efficienti, ma se siete tentati dalla prospettiva di munirvi di un costosissimo controller ad alte prestazioni, spendendo relativamente poco potrete comunque godervi tutti i vantaggi di avere due tasti in più nel vostro fidato DualShock 4, eventualità che vi permetterà di accumulare qualche vittoria in più contro i vostri amici nel multiplayer online e non.