Prima d’iniziare è necessario un chiarimento: Enhanced non è sinonimo di remake; significa aggiungere, intensificare, potenziare. Questo è quanto aspettarsi dal Baldur’s Gate di Overhaul Games (divisione di Beamdog), denominato appunto Enhanced Edition, proprio per mettere in chiaro l’obiettivo di questo prodotto: non ristrutturare, né ricostruire l’originale, ergo non apportare sconvolgimenti al concept originale, piuttosto aggiungere contenuti ad una struttura collaudata e vincente. Detto questo, patti chiari e amicizia lunga, chi da questa edizione di Baldur’s Gate si aspetta una nuova veste grafica, il doppiaggio dei testi o nuove regole di gameplay, si trova in grave errore. Baldur’s Gate: Enhanced Edition è un omaggio al primo capolavoro del gioco di ruolo firmato Bioware; un gradito regalo per i fan e un segnalibro posto nel passato del genere, opposto come meccaniche e tempi di apprendimento agli attuali esponenti del genere.
Appurato cosa non è l’Enhanced Edition, si può ora dire quali sono le novità di questa edizione, cosa è stato effettivamente aggiunto e/o potenziato in questa versione dell’IP di Bioware.
Lo ameranno: i fan della serie e gli amanti del genere
Lo odieranno: i “grafica-dipendenti” e i non avvezzi al genere
È simile a: Dragon Age, Icewind Dale
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Titolo: Baldur’s Gate: Enhanced Edition
Piattaforma: PC/iOS/Android
Sviluppatore: Overhaul Games
Publisher: Beamdog
Giocatori: 1 – 2 (Co-op Online)
Online: Campagna co-op, multiplayer cross-platform
Lingua : Inglese (Testi e Parlato)
Epici si nasce, e si diventa
Le vicende che reggono le trama di Baldur’s Gate prendono vita nei Forgotten Realms creati da Ed Greenwood per l’universo di Dungeons and Dragons. Esse hanno per protagonista un orfano cresciuto nella città di Candlekeep dal potente mago Garion. Quest’ultimo costretto, in seguito al tragico sviluppo degli eventi nella Sword Coast (ambientazione del gioco), ad intraprendere un pericoloso viaggio di cui rimarrà vittima. Dal tragico evento si salva il protagonista e la sua amica d’infanzia Imoen, i quali costituiscono la prima compagnia con cui il giocatore inizia la sua avventura nel mondo di Baldur’s Gate.
Il lungo viaggio per la ricerca della verità, e quindi dell’assassino di Garion, padre adottivo del personale (e personalizzabile) alter ego, è ricco di grandi eventi, impreziositi per contrasto da dialoghi e personaggi immersi nel quotidiano del gioco che per merito di un’attenta sceneggiatura e scelta delle battute creano perfettamente l’illusione di trovarsi in loco. Chiaramente tutto questo era già presente nell’originale Baldur’s Gate, ma la principale bellezza delle novità introdotte è la naturale appartenenza che esse hanno assunto una volta inserite. Ben tre nuovi personaggi giocabili sorprendentemente integrati alla perfezione fanno la loro comparsa nel viaggio del giocatore: la selvaggia maga Neera, il monaco Rasaad yn Bashir e il furfante Dorn II-Khan. È stata una sorpresa constatare come i tre nuovi arrivati si integrano nell’atmosfera e nelle vicende come se fossero sempre stati presenti, non solo per il contesto in cui s’incontrano ma anche per la sapiente scelta dei loro dialoghi e background personali.
Un’interessante introduzione della Enhanced Edition sono le scene animate che intervallano le parti costruite con il motore di gioco, inserite in sostituzione dei filmati in computer grafica originali, belli all’epoca ma parecchio datati oggi. Perfino queste scene animate bidimensionali sono state realizzate mantenendo un basso profilo, evitando spettacolarità ed eccessi cinematografici che avrebbero contrastato fin troppo con le sezioni in-game e l’appellativo stesso di “Enhanced”.
L’evidenza dei (bei) tempi che passano…
Ritornare al mondo di Baldur’s Gate significa per tutti, nessuno escluso, essere pronti ad un cambio radicale di approccio all’RPG. Riprendere i comandi di un gioco di ruolo del 1998 è stata una schietta conferma dei cambiamenti abissali a cui è stato soggetto il genere da lì in poi. L’Enhanced Edition non fa nulla per ri-avvicinare le meccaniche originali al moderno approccio del giocatore, tutto è rimasto come prima. Le regole di gioco non perdonano gli incoscienti, per sopravvivere alle ostilità della Sword Coast è d’obbligo accettare la filosofia del trial and error, seguire pazientemente la lunga curva di apprendimento e soprattutto, salvare, salvare, salvare.
Quanto concerne le regole di gameplay, il titolo fa affidamento sulla seconda edizione di Advanced Dungeons and Dragons, basato sulla statistica del “To Hit Armor Class Zero” ovvero con quanta probabilità è possibile che un PG causi danno ad un suo avversario. Da queste regole deriva parte della difficoltà di Baldur’s Gate, tuttavia esse vengono facilmente assimilate una volta che si entra nel pieno del gioco e si comprende l’importanza del riposo e della scelta della composizione del team. L’impegno del giocatore deve essere in gran parte riposto nella giusta scelta dei compagni di viaggio dal momento che Baldur’s Gate impone la formazione di un gruppo, diversamente sarebbe impossibile sopravvivere proseguire in solitaria.
Il maggior numero di aggiunte dell’edizione Enhanced si concentra sulle modalità di gioco e di gameplay. Il nuovo menù principale lascia scegliere se iniziare la campagna principale o essere introdotti al gioco da un tutorial, molto utile per apprendere i comandi essenziali per affrontare l’avventura, sebbene in modo superficiale su più punti. A queste due modalità più classiche si aggiunge la peculiare Black Pits, avvincente per i più esperti perché consente di affrontare quindici battaglie in arene di difficoltà crescente; si tratta di un piccolo omaggio ai veterani e un’opportunità per mettere alla prova anche il proprio personaggio.
Quest’ultimo è liberamente creabile da un menù apposito che precede l’inizio del gioco e lascia scegliere qualsiasi parametro al giocatore (nei limiti del motore grafico). L’Enhanced Edition in questa fase gode di personalizzazione delle classi mutuate direttamente dal successore Baldur’s Gate II e inedite introduzioni elaborate dalla folta community di modder che si riscontrano anche durante il resto del gioco.
Presenti, seppur decisamente meno lodevoli, sono i cambiamenti apportati all’interfaccia. Proprio questo era l’aspetto più perfezionabile per avvicinare Baldur’s Gate non solo al moderno giocatore su PC, ma al suo pubblico di riferimento sul mercato mobile. I miglioramenti come quelli che interessano il Journal Quest, l’inventario (sempre ingombrante ma rifinito), il nuovo tasto di salvataggio rapido e di riposo del gruppo, sono apprezzabili ma sarebbero state benvenute anche un altro genere di novità. Per esempio un più intuitivo sistema di gestione dei tasti rapidi o l’apparizione di testi e menù a tendina col passaggio del cursore su un’abilità, un oggetto o un personaggio, ma in realtà sarebbe stato possibile introdurre molto altro senza rischiare di snaturare l’originale. Bisogna ricordare che l’Enhanced Edition non solo è prevista su PC e terminali mobile ma che è stato confermato perfino il multiplayer cross-platform tra le due piattaforme, per tanto l’assenza di un’interfaccia user-friendly rappresenta una pecca non trascurabile del gioco.
Isometria 2D in widescreen e HD
Baldur’s Gate ha debuttato nel 1998 e l’Enhanced Edition appare proprio come un gioco del 1998. Nella grafica prima che in altri aspetti, la regola di Overhaul Games è stata quella di mantenere intatto l’aspetto del primogenito di Bioware. Chiaramente è ora presente il supporto agli schermi di formato panoramico 16:9 (o 16:10 ecc), riadattando il quadro di gioco all’alta definizione, oltre questo le uniche novità sono la funzione zoom e giff animate delle magie più definite.
Naturale dunque trovare il menù delle opzioni grafiche completamente deserto, ad eccezione della casellina per scegliere la modalità tutto schermo o a finestra. Se l’impatto iniziale potrebbe traumatizzare alcuni, abituarsi e apprezzare le bellezze e i dettagli dell’Infinity Engine è un processo naturale se si ama il genere e si rispetta il passato.
Menzione d’onore merita la soundtrack del gioco composta da Jeremy Soule. Sì, proprio il compositore di Skyrim (e dei recenti The Elder Scrolls), senza il quale non sarebbe mai esistito il tormentone Fus-ro-Dah che ha spopolato sul Web, ma anche di altri capolavori recenti come Guild Wars 2, o di altri del passato: Guild Wars, Star Wars: Knights of the Old Republic, Metal Gear Solid: Peace Walker, Neverwinter Nights, Icewind Dale, Dungeon Siege, solo per citare i principali. In questi casi fare un elenco vale più di mille altre parole.
La verità è che il sonoro di Baldur’s Gate è un cult per molti, esiste perfino un sito completamente dedicato a Minsc e il suo criceto Boo che raccoglie tutte le citazioni in un archivio liberamente consultabile. D’altronde, come i più attenti avranno notato, alcune delle citazioni “simbolo” del gioco sono state riportate come didascalia delle immagini qui riportate.
Cross-platform multiplayer e matchmaking! Cross-che?!
Si potrebbe tranquillamente sorvolare sulla longevità e la rigiocabilità di un titolo come Baldur’s Gate, che sotto questo aspetto non ha nulla da invidiare all’epopeico The Elder Scrolls: Skyrim, o un altro RPG moderno. Bene o male l’edizione Enhanced riesce a portar via al giocatore un centinaio di ore, tra nuovi personaggi giocabili, la modalità Black Pit e l’espansione Tales of The Sword Coast inclusa nel pacchetto.
Qualche informazione aggiuntiva è doveroso darla per la modalità multiplayer, attualmente non disponibile se non attraverso l’immissione di un indirizzo ip del proprio compagno di giochi. In futuro questa modalità sarà giocabile cercando i giocatori sfruttando i server di Beamdog, i quali probabilmente faranno da punto d’incontro anche tra giocatori PC e mobile (smartphone e tablet), attualmente però tutto questo è inattivo, rendendo di fatto impossibile mettere alla prova il multiplayer.
Bello come lo sono i ricordi
Baldur’s Gate: Enhanced Edition è un gentile elogio al passato degli RPG, incubato in una macchina del tempo per mostrare la rispettosa realizzazione del pacchetto definitivo e il punto di riferimento ideale per chiunque desideri approcciarsi a questo indiscutibile capolavoro del videogioco fantasy.
Oltre alle introduzioni discusse, Overhaul Games ha svolto un accurato lavoro di pulizia e correzione dell’originale, arrivando a correggere un totale di oltre 400 bug che affliggevano l’originale creando di fatto un’esperienza rifinita e perfezionata in grado di reggere il passo coi tempi e i moderni hardware.
Beamdog offre il titolo in versione PC per 19,99 dollari (ovvero 15 euro circa), il doppio rispetto i 10 dollari della versione originale offerta su GOG.com, tuttavia l’Enhanced è nettamente preferibile considerando la cura e la fedeltà di adattamento, le raffinate introduzioni rispettose dell’originale e il comparto multiplayer, che tra matchmaking e cross-platform è potenzialmente l’apice qualitativo più desiderabile per qualsiasi giocatore.
Curiosità: Un team di volontari e appassionati è attualmente al lavoro sulla traduzione integrale in lingua italiana di Baldur’s Gate: Enhanced Edition. Per ulteriori informazioni basta consultare questa pagina dedicata.
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