Baldur's Gate 3
11 Ago 2023

Baldur’s Gate III – Recensione

Baldur’s Gate, un nome che riecheggia attraverso le epoche dei giochi di ruolo, una reliquia preziosa che è stata per anni nelle mani di Wizards of the Coast, ha finalmente fatto il suo atteso ritorno. E questa volta, l’incarico di ridare vita a questo titolo epico è stato affidato ai maestri indiscussi del CRPG, i rinomati Larian Studios, celebri per la loro affinità con il genere attraverso la serie Divinity.

Una scelta audace, ma giustificata dal brillante curriculum di Larian nel mondo dei giochi di ruolo. Con entusiasmo ed elevata aspettativa, gli appassionati della saga si sono trovati dinanzi all’opera di un team che ha dimostrato di possedere l’esperienza e la dedizione necessarie per portare avanti l’eredità dei leggendari Baldur’s Gate e Baldur’s Gate II. Dopo sei anni di sviluppo e la collaborazione di oltre quattrocento talenti creativi, il frutto di questo sforzo titanico è finalmente atterrato sui nostri PC, con una versione per PS5 in arrivo a settembre.

L’attesa è stata lunga e tesa, ma ora possiamo finalmente immergerci nell’universo di Baldur’s Gate III e scoprire se questo titolo è all’altezza delle nostre più rosee aspettative. Ma voglio rassicurarvi: fin dai primi passi in questo mondo di incredibili avventure, è chiaro che Baldur’s Gate III ha abbracciato appieno l’anima di Dungeons & Dragons, consegnando ai giocatori un’esperienza che sembra l’incarnazione stessa delle epiche sessioni di gioco di ruolo. Da Dungeon Master di lunga data e appassionato di D&D da oltre un ventennio, sono rimasto sbalordito dalla fedeltà e dalla potenza narrativa di questo gioco. Ma andiamo con ordine.

Baldur's Gate III
Non c’è Dungeon senza Dragon.

Un aspetto cruciale su cui vorrei concentrare immediatamente l’attenzione è l’incredibile complessità delle meccaniche di gioco di Baldur’s Gate III, le quali si basano saldamente sulla quinta edizione del celebre gioco di ruolo Dungeons & Dragons. È quasi sorprendente come il titolo riesca a riprodurre in modo quasi perfetto il vasto regolamento dell’ultima edizione di Dungeons & Dragons, includendo incantesimi, abilità, talenti, classi, sottoclassi e persino il sistema di avanzamento di livello. Questa impresa è da ammirare, soprattutto per chi ha avuto esperienze con D&D, e in particolare modo nella sua quinta edizione.

Il compito di “tradurre” queste meccaniche da un gioco di ruolo su tavolo a un medium videoludico è davvero titanico, considerando la vastità e la profondità delle opzioni offerte. Ovviamente, non tutte le abilità o gli incantesimi del gioco di ruolo cartaceo possono essere inclusi in Baldur’s Gate III, data la complessità della transizione, ma è indiscutibile che l’obiettivo sia stato raggiunto con successo. In realtà, Baldur’s Gate III si distingue in maniera sorprendente rispetto a illustri predecessori come Dragon Age o Skyrim, riuscendo a utilizzare magistralmente meccaniche da gioco di ruolo e inserendole in un contesto moderno e ad alto budget.

Sono rimasto sbalordito dalla fedeltà e dalla potenza narrativa di Baldur’s Gate III 

Questa profonda integrazione delle meccaniche da gioco di ruolo in un mondo videoludico si traduce in un’esperienza di gioco che offre innumerevoli possibilità creative e soluzioni non convenzionali per affrontare i molteplici problemi che il gioco propone. Potrete ritrovarvi a manipolare l’ambiente in modi straordinari, come elettrificare l’acqua con Fulmine, incendiare il terreno con incantesimi come Mani Brucianti o Palla di Fuoco, persino rovesciare tavoli o utilizzarli come armi contro i vostri nemici. Baldur’s Gate III si dimostra un autentico trionfo nell’arte di combinare le complesse meccaniche del gioco di ruolo con un’esperienza videoludica moderna e coinvolgente.

Baldur's Gate III
Il mitico Volothamp Geddarm, detto Volo, che passa con scioltezza dalla carta al videoludo.

Ora, spostando l’attenzione al lato narrativo, ci troviamo di fronte a un’opera complessa e ampia, sfaccettata e profonda che senza dubbio affascinerà tutti gli/le appassionati/e dei giochi di ruolo. Rispetto alle opere precedenti di Larian, come la serie Divinity, che a volte potevano disperdere un po’ il filo narrativo principale, Baldur’s Gate III si presenta come un autentico rollercoaster di emozioni ininterrotte. Inoltre, è un esempio brillante di come dovrebbero essere strutturate le missioni, sia principali che secondarie. L’esperienza narrativa che il gioco offre è avvincente e coinvolgente, trascinandoci in un mondo ricco di dettagli e decisioni significative.

Un autentico trionfo

In Baldur’s Gate III, avrete la possibilità di selezionare tra diversi personaggi pregenerati, noti come personaggi origine. Questi sette personaggi originari, che vanno dalla misteriosa guerriera Githyanki Lae’zel, al mago caduto in disgrazia Gale di Waterdeep, saranno anche i compagni che vi seguiranno in questa epica avventura. Ognuno di questi personaggi è dotato di una trama propria con quest uniche collegate, oltre che di un background profondamente sviluppato. Uno particolarmente degno di nota è il personaggio origine Oscura Pulsione, un dragonide albino che incarna una malvagità spietata ed efferata, che renderà il gioco decisamente più difficile e disastroso. Tuttavia, vale la pena sottolineare che gli altri personaggi non sono da meno in termini di interesse. Ognuno di loro racchiude una storia coinvolgente che merita di essere esplorata e vissuta appieno.

Nel mio percorso, ho scelto di iniziare con Gale di Waterdeep, un mago che un tempo era stato amante della dea della magia Mystra. La sua storia personale è avvincente e strutturata con cura, presentandoci un uomo che ha conosciuto l’apice del potere magico e ha successivamente subito una caduta drammatica a causa della sua stessa arroganza. Un inizio memorabile ci attende a bordo di un Nautiloide, una nave volante appartenente ai Mind Flayer, o Illithid. Anche per chi non è familiare con la lore di Dungeons & Dragons, è sufficiente sapere che queste navi viaggiano attraverso mondi e dimensioni alla ricerca di nuove vittime da sottoporre a un terribile processo di trasformazione chiamato ceremorfosi. Questo contesto iniziale getta immediatamente i giocatori in un’avventura avvincente, piena di misteri e sfide da affrontare.

Baldur's Gate III
La prospettiva di diventare un Mind Flayer non è propriamente allettante.

Nel caso in cui desiderassimo invece creare un personaggio completamente nuovo, l’editor di Baldur’s Gate III si dimostra un alleato di eccezione, mettendoci a disposizione un’ampia varietà di opzioni. Sono ben undici le razze tra cui scegliere, ognuna con le sue caratteristiche uniche, undici background che influenzano la storia e dodici classi, ciascuna con sottoclassi specifiche. Questo editor si rivela un vero e proprio strumento complesso e sfaccettato, ma incredibilmente appagante per chi è appassionato del sistema di regole di Dungeons & Dragons.

Ognuno personaggio origine racchiude una storia coinvolgente che merita di essere esplorata

L’editor offre possibilità di personalizzazione che vanno ben oltre le semplici modifiche estetiche, anche se è un piacere indiscutibile poter personalizzare dettagli come le corna dei Tiefling o le scaglie dei Dragonidi. La vera forza dell’editor, però, risiede nella capacità di farci sentire immersi in una vera e propria scheda di personaggio di D&D. Abbiamo la possibilità di manipolare le statistiche del nostro personaggio, selezionare la classe che più ci si addice, scegliere le abilità e le caratteristiche, e molto altro ancora.

Creare il nostro avatar giocabile tramite questo editor diventa un’esperienza appagante e coinvolgente, dove ogni decisione influisce direttamente sulla nostra esperienza in Baldur’s Gate III. Ciò significa che il nostro personaggio rispecchierà davvero il nostro stile di gioco e le nostre preferenze, sia in termini di abilità tattiche sia in termini di interpretazione di ruolo. Grazie a questa vasta gamma di opzioni, ogni giocatore/giocatrice può sentirsi davvero in grado di dare vita al proprio eroe unico e affrontare il mondo di Baldur’s Gate III in modo autentico e coinvolgente.

Baldur's Gate III
Ketheric Thorm, il personaggio doppiato da J.K. Simmons

Baldur’s Gate III è un titolo che potrebbe inizialmente sembrare inscrivibile all’interno di alcuni dei cliché tipici del genere dei giochi di ruolo: mappe enormi, esplorazioni dettagliate, combattimenti avvincenti, progressione di livello e collezionismo di loot. Tuttavia, ciò che rende veramente straordinario questo gioco è l’eccezionale modo in cui tutte queste componenti sono state unite ed amalgamate. Non c’è una singola area sulla mappa che possa essere definita noiosa o priva di interesse. Ogni ambiente è stato progettato con maestria e confezionato in modo da essere evocativo, dalla vibrante città di Baldur’s Gate fino alle intricate profondità sotterranee del Buio Profondo. Questo non è semplicemente un mondo da esplorare, ma un’esperienza immersiva che cattura appieno l’essenza dell’ambientazione di Dungeons & Dragons.

Le quest presenti in Baldur’s Gate III sono un vero spettacolo da giocare. Vi ritroverete invischiati in una variegata gamma di avventure che vi lasceranno spesso a vagare per la mappa, scoprendo inaspettatamente storie e sottotrame intriganti. La ricchezza delle narrativa è sorprendente: potreste imbattervi casualmente in un interessante indizio e ritrovarvi a trascorrere ore immergendovi in una storyline di cui nemmeno sapevate l’esistenza. Questo conferisce al gioco un senso di scoperta e meraviglia che stimola costantemente la vostra curiosità, spingendovi a esplorare ogni angolo e a seguire ogni pista che il mondo di gioco vi offre. C’è da dire che forse il gioco pretende un po’ tanto dal giocatore in termini di conoscenza del mondo GDR di D&D, ma forse va bene così.

Cattura appieno l’essenza dell’ambientazione di Dungeons & Dragons

Un elemento che rende Baldur’s Gate III davvero unico è il suo stretto legame con la grande macrostoria di Dungeons & Dragons. Ambientato esattamente dopo gli eventi dell’avventura “Baldur’s Gate: Discesa nell’Avernus”, ben nota a molti/e giocatori/giocatrici, il gioco continua dove i dadi sul tavolo si erano fermati. La collaborazione tra Larian Studios e Wizards of the Coast ha permesso di mantenere una lore unica e coerente, consentendo ai giocatori di immergersi completamente in un mondo che rispetta fedelmente le radici e le tradizioni di Dungeons & Dragons.

Baldur's Gate III
Nel bestiario di D&D il Drago Rosso è sicuramente una delle creature più affascinanti.

Non posso certo negare che la narrazione abbia qualche difetto, tuttavia, le tanto acclamate “174 ore di cutscenes” sottolineate dallo studio aggiungono un elemento distintivo che contribuisce a trasmettere un’illusione straordinaria: quella di essere guidati da un Dungeon Master virtuale, un’entità che guida le sorti del gioco con una maestria sorprendente. La veridicità di questa affermazione emerge chiaramente quando si esaminano gli incantesimi presenti nel gioco. Prendiamo ad esempio l’incantesimo “Parlare con gli Animali”: qui, ogni creatura animale offre una serie di dialoghi unici, creando un ricco tessuto di interazioni che potrebbero non emergere tutte in una singola partita, ma che dimostrano l’attenzione ai dettagli e il desiderio di offrire una varietà di esperienze ai giocatori.

Baldur’s Gate III offre un vasto arsenale di incantesimi e abilità che ampliano notevolmente le possibilità di interazione con l’ambiente e i personaggi. Potete volare per attraversare spazi altrimenti inaccessibili, diventare invisibili per agire nell’ombra o addirittura scatenare il fuoco per bruciare ciò che si frappone al vostro cammino. Questa gamma di opzioni ricorda l’entusiasmante senso di avventura che un abile Dungeon Master trasmette al suo gruppo durante una sessione di gioco di ruolo tradizionale.

L’ambiente di gioco in Baldur’s Gate III è sorprendentemente dinamico e reattivo. Ogni pertugio o caverna può rivelarsi un’entrata verso un mondo sotterraneo inaspettato, aprendo le porte a una nuova mappa di gioco da esplorare. Questa libertà di movimento e di scelta può talvolta portare a un’eccessiva complessità o a una perdita di linearità, ma alla fine è difficile non lasciarsi coinvolgere dalla gioia dell’avventura e dalla possibilità di esplorare ogni angolo di questo ricco universo.

Baldur's Gate III
L’editor del personaggio è davvero ben realizzato.

Affrontando una valutazione più approfondita di Baldur’s Gate III, è inevitabile discutere delle sue sfaccettature meno brillanti, nonostante la sua indubbia grandezza. Come in ogni produzione, anche il titolo sviluppato da Larian Studios presenta alcune falle che, seppur leggere, vanno considerate nell’esperienza complessiva.

Un aspetto che emerge fin da subito è l’interfaccia utente, che può risultare decisamente complessa, soprattutto per coloro che non sono abituati all’universo di Dungeons & Dragons. Una maggiore presenza di tutorial e spiegazioni introduttive avrebbe sicuramente giovato, soprattutto per i neofiti che si trovano catapultati all’interno di una scheda personaggio che rispecchia fedelmente la quinta edizione di D&D. Gli incantatori, in particolar modo, possono risultare particolarmente ostici da padroneggiare, data la vastità di informazioni da assimilare riguardo alle azioni standard, alle azioni bonus, alle reazioni e agli incantesimi di vari livelli. La mancanza di una guida più strutturata potrebbe scoraggiare i giocatori meno esperti, che potrebbero faticare a sfruttare appieno il potenziale di queste classi.

Dal punto di vista tecnico, Baldur’s Gate III presenta alcune incertezze che meritano attenzione. La gestione della telecamera, ad esempio, può occasionalmente risultare confusionaria, lasciando il/la giocatore/giocatrice con una sensazione di disorientamento. Questo può compromettere momentaneamente l’immersione nel mondo di gioco, anche se è importante sottolineare che non si tratta di un problema insormontabile e che con un po’ di pratica è possibile adattarsi.

Un altro aspetto da considerare è la presenza di alcuni bug e imperfezioni, nonostante il lungo periodo di accesso anticipato. È vero che nessuno di questi problemi è così grave da rendere il gioco inutilizzabile, ma ciò nonostante rappresentano una piccola macchia sull’esperienza complessiva. È fondamentale sottolineare che Larian Studios ha dimostrato grande impegno nel migliorare il gioco attraverso aggiornamenti costanti, quindi ci si può aspettare che molti di questi piccoli inconvenienti verranno risolti nel tempo.

Baldur's Gate III
Kamehame… Ah no.

Esplorare il mondo di Baldur’s Gate III rivela un comparto grafico davvero appagante, il quale si erige come una delle realizzazioni più riuscite nel panorama dei CRPG. L’attenzione ai dettagli e la cura nei particolari fanno sì che ogni ambiente risplenda di vita propria, offrendo un’immersione coinvolgente. Gli espressioni dei personaggi sono sorprendentemente convincenti, traducendo le emozioni e le interazioni in modo viscerale. Le espressioni dei volti umani e delle creature fantastiche sono animate con maestria, rendendo ogni dialogo e incontro un’esperienza visiva coinvolgente.

Un aspetto che merita una menzione speciale è l’adattamento e il doppiaggio del gioco. Sebbene Baldur’s Gate III sia sottotitolato in italiano, il doppiaggio è in lingua inglese. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questa scelta non dovrebbe scoraggiare coloro che non sono anglofoni, in quanto il gioco offre performance vocali di altissimo livello. Il cast di doppiatori comprende nomi di spicco come l’attore J.K. Simmons, noto per il suo ruolo nella saga di Spider-Man e Justice League, che presta la voce al generale Ketheric Thorm. Inoltre, il leggendario Dungeon Master e ideatore di The Legend of Vox Machina, Matthew Mercer dei Critical Role, dà vita al memorabile ranger Minsc. Questa eccellenza nel doppiaggio contribuisce in modo significativo all’atmosfera e all’immersione nel mondo di gioco.

Un riconoscimento particolare va alla colonna sonora di Baldur’s Gate III, creata dal talentuoso compositore Borislav Slavov, che ha già lasciato il suo segno nella serie Divinity e in Crysis 3. La musica di questo gioco è un vero e proprio trionfo, incanalando atmosfere evocative e potenti attraverso una varietà di brani medievali. L’uso magistrale di cori, archi e strumenti a fiato contribuisce a creare un’ambientazione ricca di sfumature e dettagli, perfettamente in sintonia con il mondo fantasy del gioco.

La colonna sonora di Baldur’s Gate III sa come catturare l’essenza di un’epoca medievale, trasportandoci in un mondo di magia, avventura e pericolo. Ogni brano sembra essere stato composto con cura e attenzione per creare l’atmosfera giusta nei momenti chiave del gioco. I motivi orchestrali e i richiami alla musica d’epoca conferiscono al mondo di gioco una profondità emozionale unica, coinvolgendo i giocatori in modo più intenso.

Conclusioni

Baldur’s Gate III rappresenta un’esperienza di gioco di ruolo eccezionale che cattura l’essenza dell’universo di Dungeons & Dragons in maniera straordinaria. L’opera dei maestri del CRPG, Larian Studios, ha dato vita a un titolo che unisce brillantemente le complesse meccaniche della quinta edizione di D&D con un’ambientazione narrativa coinvolgente e un comparto grafico stupefacente.

L’immersione in un mondo fantasy denso di dettagli e possibilità è resa ancora più coinvolgente dalla colonna sonora evocativa e dalla presenza di personaggi carismatici e profondi, con storie affascinanti. Nonostante alcune complessità nell’interfaccia utente e alcuni piccoli bug tecnici, Baldur’s Gate III si erige come un titolo che si distingue per la sua profondità, offrendo ai giocatori l’opportunità di esplorare e modellare un mondo fantastico secondo le proprie scelte. In definitiva, questo gioco si conferma come un’avventura imperdibile per gli amanti dei giochi di ruolo, sia per i veterani di Dungeons & Dragons che per i neofiti desiderosi di tuffarsi in un’epica epopea fantasy.

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