Batman è un personaggio dalla storia incredibile, anche videoludica: è forse uno dei più fortunati, con tie-in interessanti ed una grande serie alle spalle, quella di Arkham creata dai ragazzi di Rocksteady. Batman però non è solo il cavaliere oscuro che si muove nella notte, è anche Bruce Wayne, una figura difficile da esplorare in un contesto prettamente ludico come quello di un action o di un open world, ma che trova perfettamente sfogo nella produzione episodica Telltale, più intima e circoscritta ad interazioni maggiormente “cinematiche” che ad un action vero e proprio.
Ma come si sarà comportata la nota casa di sviluppo, ora che ha dalla sua non pochi anni di avventure? Sarà riuscita a far indossare a Batman un vestito sicuramente più stretto rispetto a quello di una serie come Arkham? Secondo noi, sì, e vi raccontiamo perché.
In questo primo episodio (di cinque) “Realm of Shadows” funge da prologo, se vogliamo, alle vicende che vedremo nei prossimi episodi: si introducono personaggi, meccaniche e si intuisce la fitta matassa di storie e intrighi legati a doppio filo a Batman e, soprattutto, alla sua controparte “civile”, Bruce Wayne. In questo primo episodio si vestono spesso i panni di Bruce, e l’intenzione di Telltale è piuttosto chiara: raccontare non solo Batman, ma anche l’uomo dietro la sua maschera. Un uomo dall’umorismo tagliente, plasmato come al solito dalle scelte del giocatore e dalle sue risposte ai molteplici dialoghi costruiti con cura. La sensazione è di vivere come mai prima d’ora la vita da miliardario di Bruce, mai esplorata con tanta introspezione nel mondo dei videogiochi.
Le basi per una narrazione potente, insomma, ci sono tutte
Ed è proprio qui che il titolo, e la scrittura, dà il suo meglio: Bruce è plasmato dai personaggi che lo circondano, e i momenti migliori sono proprio quando la maschera cade e l’uomo cerca di non lasciare che il suo alter ego gli offuschi il giudizio. Sono tante le prove che i “due” personaggi dovranno affrontare, ma è già interessante in questo primo episodio assistere ai parallelismi, nel modo di approcciarsi ad una figura temibile come Falcone o ad una subdola ma affascinante Catwoman, insieme al classico e intramontabile ispettore Gordon.
Le basi per una narrazione potente, insomma, ci sono tutte, e sebbene villain e antagonisti siano purtroppo già visti, un approccio originale e potenzialmente libero da pressioni “editoriali” di Telltale potrebbe rendere l’avventura episodica di Batman fresca ed entusiasmante, ma rispettosa di un personaggio dal grande passato.
Interessante è anche l’approccio a Batman, “il più grande detective al mondo” che tra un paio di scazzottate e lanci di gadget hi-tech a base dei classici QTE ha anche occasione di mettere alla prova il suo ingegno, analizzando scene del crimine e ponendo al giocatore deduzioni importanti per lo sviluppo degli eventi. Questa è probabilmente l’unica importante novità vista fin’ora nel gameplay della produzione Telltale, che mette in scena vere e proprie investigazioni con un sistema di “link”, l’associazione di più elementi dello scenario da parte del giocatore per portare verso le giuste congetture il nostro cavaliere oscuro. Una deriva sicuramente gradita, e perfettamente incline al personaggio.
Parlare di gameplay dopotutto risulta sempre difficile con esperienze del genere, ma è interessante constatare quanto delle vecchie avventure grafiche possa trovare sfogo in avventure sempre più cinematiche che “punta e clicca”.
Cinematica è anche l’esperienza, che si arricchisce di una modalità “multiplayer” piuttosto interessante
Cinematica è anche l’esperienza, che si arricchisce di una modalità “multiplayer” piuttosto interessante (ma che non abbiamo avuto modo di provare nel dettaglio, ndr). Attraverso il “crowd play” sarà possibile collegare degli smartphone per giocare insieme agli amici: durante i dialoghi o le decisioni importanti, sarà infatti possibile “votare” attraverso dei bottoni colorati la propria risposta preferita e, in modo molto semplice, la maggioranza decreterà quella selezionata. Una meccanica social sicuramente affascinante, soprattutto data la facilità di condivisione di un’avventura episodica dalla durata media di 2 ore.
Niente male anche l’aggiornamento tecnologico da parte di Telltale verso il suo motore, finalmente svecchiato da quell’orribile staticità e mancanza di fluidità che avevamo imparato a conoscere e odiare negli ultimi anni: la grafica è più definita, fluida e ricca di dettagli, ma non mancano alcuni dei vecchi problemi che affliggevano il precedente, tra animazioni deludenti e passaggi in cui il motore sembra piantarsi per qualche frazione di secondo prima di passare alla “scena” successiva. Con i maggiori dettagli però, situazioni simili pesano sicuramente di meno rispetto al passato, e non può che far piacere, soprattutto se, oltre alla presentazione grafica, c’è anche un ottimo cast di doppiatori: Troy Baker su tutti, che dà voce ad un Batman e ad un Bruce Wayne piuttosto interessante.
La prima avventura di Batman, Realm of Shadows, è una promettente introduzione all’avventura che sarà, e una dichiarazione di intenti da parte di Telltale per il suo Batman ma soprattutto il suo Bruce Wayne, personaggio interessante tanto quanto il suo alter ego mascherato, se non di più. C’è anche un timido tentativo di svecchiare una formula, quella dei QTE, sempre fine a se stessa, con una parentesi investigativa interessante che ci fa vestire i panni del detective migliore del mondo come mai prima d’ora. Realm of Shadows ammalia ma non stupisce, in sostanza, e solo il futuro potrà dirci se la lotta di Bruce Wayne e Batman sarà ricordata con piacere o come un devastante tonfo di un pipistrello che non riesce a volare. |