Bruce Wayne è tornato per continuare il cammino che lo sta consolidando come eroe e protettore di Gotham City. Ma se da un lato è praticamente scontato che Bruce sia Batman, inizia a diventare fumoso il futuro del Joker. La storia alternativa dell’uomo pipistrello raccontata da Telltale Games sta prendendo una piega imprevista ma non per questo poco interessante. Lo studio di San Rafael ha stravolto i canoni di Batman, trovando un modo innovativo per sorprendere i fan del cavaliere oscuro con una storia che sappia veramente di racconto inedito.
“What Ails You” è un episodio differente sotto molti aspetti rispetto ai suoi predecessori. Lo step successivo nella narrazione di The Enemy Within non si risparmia con colpi di scena e adrenalina à gogo, schiacciando costantemente sul pedale dell’acceleratore. Tuttavia, se vi aspettate qualche incredibile chiusura alle linee narrative aperte, rimarrete delusi. Questo episodio è come un aperitivo perfetto prima della cena: ti dà sicuramente una sensazione gratificante, ma non basta per sentirsi sazi.
Il tempo della fine di Batman: The Enemy Within sta giungendo, e questo quarto capitolo ce lo ricorda nella sua rapida e intensa ora e un quarto di durata. Caso vuole che il più breve degli episodi sia anche uno dei più memorabili e importanti, ma prima di continuare con la recensione, dobbiamo avvertirvi: il nostro scritto contiene spoiler basati sugli avvenimenti degli episodi precedenti, perciò chiunque non abbia ancora giocato “The Enigma”, “The Pact” e “Fractured Mask” è invitato a rimandare questa lettura.
Abbiamo lasciato il nostro scapolo d’oro in una situazione spinosa, dopo aver preso una decisione importante che avrebbe avuto un risvolto immediato sulla vita di Catwoman e sul rapporto di Batman/Bruce con lei. Bene, il quarto episodio riparte proprio da quel pericoloso istante, quando la vita di Bruce Wayne è andata a scontrarsi contro gli interessi della mente criminale dietro a tutto, la sadica e anarchica Harley Quinn. Fino all’ultimo, la cricca di cattivoni composta da Mr. Freeze, Bane e Harley non è riuscita a capire la vera identità del nostro miliardario in incognito, classificandolo invece come una banale spina nel fianco di cui liberarsi il prima possibile. Nonostante siano ormai tre gli episodi nei quali Bruce si è immischiato in prima persona negli affari della Gotham criminale, ancora è difficile pensare a questa soluzione narrativa come credibile, e ci si chiede spesso come mai non sia Batman ad occuparsi (meglio) di tutta la faccenda.
Tuttavia questo episodio riesce a sorprendere e convincere quando tira fuori dal mazzo la sua carta migliore, il Joker: ancora conosciuto con il nome di John Doe, il villain interpretato da Anthony Ingruber è davvero il pezzo forte di tutta la produzione Telltale. Questo episodio esplora con profondità la psiche del nostro pallido amico, e ne illustra tutti i passi che lo condurranno a diventare il principe della malavita gotamita. O forse no, perché è il giocatore, con le sue scelte, a plasmare la storia e ad influire pesantemente sul percorso di John. L’evoluzione del rapporto di Bruce con il futuro Joker e le dirette conseguenze di questi sulla città, rappresenta probabilmente la parte più riuscita ed affascinante vista finora in un qualunque episodio dei Batman di Telltale Games.
Questo episodio riesce a sorprendere e convincere
Anche gli altri personaggi non deludono: nonostante sia John Doe a meritare il palcoscenico di questo quarto episodio, alcuni momenti con Alfred, Tiffany Fox e Iman Avesta approfondiscono il background di questi comprimari, interessando e stuzzicando il giocatore. Tuttavia anche questo capitolo non è esente da difetti: il numero di persone che conoscono l’identità segreta di Batman continua ad aumentare, mettendo a rischio anche la credibilità del futuro del franchise di Telltale. Anche perché un’informazione di questo tipo, in mano alle persone giuste, non può non avere ripercussioni sulla trama anche nell’immediato futuro.
Non può invece lasciare indifferente l’ottimo lavoro di doppiaggio effettuato da Troy Baker e Anthony Ingruber, che dimostrano un’alchimia particolare nelle loro performance rispettivamente di Bruce Wayne e John Doe. In particolar modo alcune scene, come quella all’interno di un parco di divertimenti abbandonato, colgono davvero lo spirito dei personaggi in maniera quasi perfetta, lasciando ai fan del cavaliere oscuro una sensazione di appagamento e gratificazione. Le musiche invece non sono particolarmente memorabili, ma nel complesso rimangono in linea con gli episodi passati.
Con questo episodio, Telltale Games ha dimostrato di saper rendere ancora più interessanti alcuni dei suoi personaggi più riusciti, coinvolgendo il giocatore in alcune delle scelte più influenti e significative di tutta la sua produzione. Rimane solamente un ultimo capitolo, e dopo un inizio incerto possiamo affermare che Batman: The Enemy Within ha dato un valore aggiunto non solo ai fan del cavaliere oscuro, ma anche al franchise intero dell’uomo pipistrello di DC Comics. Telltale ha ridefinito il ruolo del Joker, un compito davvero difficile che lo studio di San Rafael è riuscito ad assolvere con successo. Non resta quindi che attendere il gran finale, sperando che le premesse di What Ails You non vengano disattese, e che l’arco narrativo di alcuni dei più influenti personaggi dell’universo di Batman arrivi finalmente ad una conclusione interessante. |