19 Nov 2021

Battlefield 2042 – Recensione

Dopo una lunga attesa e qualche improvviso rimando, arriva sulle nostre console anche Battlefield 2042, che insieme a Call Of Duty: Vanguard e poco prima dell’uscita di Halo Infinite, rappresenterà uno dei first person shooter di punta di questo tranquillo 2021 videoludico.

Il gioco, oltre ad uscire su PC, è il primo della serie ad affacciarsi sulla nuova generazione di console, nonostante (con i dovuti limiti) sia possibile provarlo anche su Xbox One e PlayStation 4.

Dopo aver sperimentato svariati setting “storici”, DICE decide di portarci in un prossimo futuro, nel 2042 per l’appunto, dove i giocatori avranno a che fare, oltre che con un equipaggiamento avanguardistico, anche con il drastico cambiamento climatico del nostro pianeta, che si affaccerà prepotentemente nei match, andando a stravolgere il ritmo e gli equilibri della partita in corso.

Insomma, di questo Battlefield 2042 se n’è parlato molto e dopo i problemi spuntati durante la beta se n’è discusso ancora di più: ci sono molte novità e purtroppo anche tanti punti oscuri, soprattutto dal punto di vista tecnico, che minano ciò che di buono ha prodotto DICE. Ma andiamo con ordine.

Orfano di una campagna singleplayer, Battlefield 2042 sfrutta i pochi momenti disponibili durante gli scontri PVP per dare al giocatore un’infarinatura narrativa sul conflitto in atto. La scarsità di risorse naturali ha costretto le super-potenze mondiali a ricorrere a mezzi sempre più estremi per la salvaguardia delle popolazioni, con inasprimenti dei rapporti fino allo scatenarsi di vere e proprie guerre su piccola e larga scala. Stati Uniti e Russia hanno quindi affidato il loro futuro a potenti eserciti privati, pronti a tutto per assicurarsi una fetta di futuro.

Nonostante quindi le premesse siano molto stuzzicanti, DICE ha preferito concentrarsi sulla compagine multigiocatore e nello specifico, su tre grandi e variegate modalità: All-Out Warfare, Hazard Zone ed infine Portal. Sebbene possa risultare un’offerta molto limitata, soprattutto se paragonata ai più recenti sparatutto in circolazione, è proprio questo il caso in cui non è il numero a garantire la qualità.

Nonostante le premesse siano molto stuzzicanti, DICE ha preferito concentrarsi sulla compagine multigiocatore, escludendo il single player

All-Out Warfare è lo scenario perfetto per chi si vuole gettare nella mischia senza troppi fronzoli ed è alla ricerca di un’esperienza familiare, ma al tempo stesso innovativa. Fino ad un massimo di 128 giocatori possono sfidarsi in arene gigantesche, competendo con la squadra avversaria per la conquista di differenti obiettivi al suo interno.

I vari settori in cui è suddivisa la mappa sono enormi e nonostante lo spaesamento iniziale (che contribuirà a farvi morire un esagerato numero di volte), non serve molto tempo per ottenere la confidenza necessaria ed iniziare a padroneggiarla a dovere. Alcune arene più di altre ci sono però sembrate spoglie, prive di quella caratterizzazione che le rende riconoscibili ed apprezzabili fin dal primo momento: molti degli edifici sono sostanzialmente vuoti, freddi e senza un’architettura complessa (seppur quasi tutti distruttibili), cosa che ad esempio non accadeva in Battlefield 1, dove ai grandi spazi aperti si alternavano piccole palazzine, case abbandonate o avamposti da cui cecchinare indisturbati.

Battlefield 2042 Battlefield Portal

Fortunatamente in questo Battlefield 2042 gli sviluppatori hanno inserito devastanti effetti climatici, totalmente casuali, che in tempo reale possono stravolgere il campo di battaglia. Non parliamo di un po’ di foschia o di leggera pioggerellina, ma di veri e propri tornado, tempeste di sabbia o uragani, in grado di alzare per aria soldati e veicoli, disturbare l’equipaggiamento e azzerare la visibilità, per non parlare delle molteplici alterazioni sul terreno di gioco. Impossibili da prevedere, questi cataclismi rappresentano una piccola ma significativa rivoluzione nell’economia dello sparatutto DICE, che grazie a questo escamotage riesce a rendere ogni singolo match totalmente imponderabile. Il tutto ovviamente con un’ottima resa visiva, almeno sulla Xbox Serie X su cui abbiamo provato il titolo.

Hazard Zone invece, cambia le regole e si presenta come una modalità leggermente più ragionata, improntata sul lavoro di squadra. Servirà infatti acume e strategia per raccogliere i vari hard-disk disseminati sulla mappa, sottrarli agli avversari e allo stesso tempo mettere fuori gioco i soldati comandati dall’IA che spesso irromperanno in partita come ulteriore spina nel fianco tra le due fazioni.
Di sicuro apprezziamo la novità e sappiamo che sul lungo periodo sarà una delle modalità più gettonate dalla community.

I devastanti effetti climatici possono stravolgere in tempo reale il campo di battaglia

Portal rappresenta al momento il più grande punto interrogativo di Battlefield e di fatto ci permette di fondere diverse “esperienze a tema Battlefield” (Bad Company 2, Battlefield 1942, Battlefield 3) comprese le armi, i veicoli e le mappe, con Battlefield 2042. Giocare senza confini storici, né videoludici. Sebbene le premesse siano incredibilmente interessanti, al momento la modalità è molto caotica e viziata da evidenti limitazioni tecniche e bug di varia natura che ne compromettono la qualità generale, principalmente sulle partite private dei giocatori.

Anche in questo caso, occorrerà aspettare i futuri sviluppi per vedere se a tutti gli effetti, la visione finale degli sviluppatori si è concretizzata oppure no.

Battlefield 2042

Altra aggiunta introdotta nel gioco è la presenza dei vari Specialisti; scelta simile a quanto fatto negli ultimi anni dalla saga di Call Of Duty e largamente promossa dai fan.

Battlefield quindi abbandona le canoniche classi per abbracciare protagonisti iconici e ben caratterizzati, ognuno dei quali si presenta con un equipaggiamento personale, escluse le armi, che possono essere cambiate in ogni momento. E quando diciamo “in ogni momento” intendiamo sempre, persino durante la partita (senza uscire o entrare in appositi menù) attraverso la pressione di un singolo tasto è possibile personalizzare l’arma imbracciata, cambiando ottica, impugnatura, tipo di proiettili o altro. Purtroppo però, il numero di pistole, fucili e mitra è davvero minimo, soprattutto se paragonato alle produzioni precedenti: speriamo l’arsenale venga rimpolpato nei prossimi aggiornamenti, anche perché il setting futuristico dovrebbe stimolare la fantasia degli sviluppatori (magari inventando nuovi e ingegnosi strumenti di combattimento), non il contrario.

I gravi bug impediscono a Battlefield 2042 di essere una delle migliori esperienze multiplayer del 2021

Verrebbe quindi da dire che Battlefield 2042, al netto di alcuni dubbi, si candida ad essere una delle migliori esperienze multiplayer del 2021. E potrebbe davvero essere così, ma non adesso. Il titolo è infatti flagellato (indistintamente su console next-gen e PC) da bug molto severi che spaziano dall’impedirvi di giocare allo spegnere senza preavviso la console durante la partita.

A questo si aggiunge una resa grafica e tecnica ben lontane dalle possibilità che offrono gli hardware di nuova generazione e che generano ogni sorta di bizzarria, tra cui: texture di basso livello, animazioni scialbe, fisica dei veicoli quasi comica e hit-box ai limiti della casualità.

Si salva il comparto audio che offre come sempre un’esperienza di altissimo livello e di grande fedeltà sonora.

Conclusioni

Battlefield 2042 è stato rimandato, ma non abbastanza. Avrebbe avuto bisogno di più tempo per affinare tutte quelle incertezze tecniche che puniscono ingiustamente il gioco. Ingiustamente perché sotto la superficie si intravedono grandi potenzialità, tanto divertimento ed un’esperienza PVP senza dubbio stimolante per ogni giocatore appassionato di sparatutto in prima persona.

Ma servirà ancora del tempo, tanta dedizione da parte di DICE (che forse è stata un po’ troppo frettolosa a rilasciare il gioco, forse per timore di lasciare troppo campo libero al rivale di sempre di casa Activision?) e soprattutto tante patch correttive, che per fortuna sembrano già iniziare ad arrivare su tutti i fronti.

C’è tanto di buono in questo Battlefield, dalle modalità per 128 giocatori, passando per i nuovi specialisti, fino ad arrivare alle dinamiche climatiche in tempo reale che stravolgono le partite. Al momento però, non possiamo proprio apprezzarlo a pieno.

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