Beat Saber – Recensione

Hanno ancora senso i rhythm game nel 2018, dopo anni di paccottiglia accumulata grazie ai vari Guitar Hero e Rock Band, e dopo che proprio quei due capisaldi del genere ci hanno spezzato il cuore, adescandoci prima tra le loro sinuose braccia, salvo poi deluderci con una saturazione scellerata e un conseguente, sofferto, dovuto oblio?

Fossero tutti come Beat Saber, la risposta sarebbe sempre e solo , senza incertezza alcuna. Il gioco dei cechi Hyperbolic Magnetism è infatti un concentrato di energia, che ha riscosso sin dall’annuncio un grande interesse, soprattutto sul web, dove i suoi video sono stati visti letteralmente da milioni di persone. Eppure si tratta di un’idea così semplice, che viene quasi da chiedersi come sia possibile che nessuno ci abbia mai pensato prima: un incrocio tra Fruit Ninja e Guitar Hero, in cui bisogna affettare dei cubi (di due colori differenti, blu e rosso, uno per mano) che scandiscono il ritmo impugnando due sfavillanti spade laser palesemente copiate dalle light saber di Star Wars.

Seriamente, come fa ad essere sbagliata un’idea del genere? Ora che è arrivata su PS4 (e PSVR), dopo circa un anno passato sui soli lidi PC, questa peculiare esperienza VR è pronta per il grande pubblico, o almeno per quello pronto ad una sfida realmente impegnativa (fisicamente e mentalmente).

Come anticipato, Beat Saber è quanto di più intuitivo e divertente ci sia in ambito rhythm game: dovrete tagliuzzare i “beat” che scorrono su schermo, all’interno di livelli, a dirla tutta, oggettivamente un po’ troppo simili tra loro. La loro estetica, in compenso, è talmente bella da non pesare troppo sulla fruizione, in quanto si tratta di ambientazioni futuristiche cupe e soffuse, in un’oscurità in cui lo splendore e le scintille delle vostre spade (governabili solo ed esclusivamente con due PlayStation Move) sono ancora più brillanti e travolgenti.

A disposizione avete 3 modalità (Campagna, Free Play e Party), e un totale di 17 canzoni originali, almeno per il momento, in attesa di nuovi pacchetti promessi dal team, un po’ pochino dal punto di vista puramente contenutistico, ma tranquilli, da fare ne avrete eccome: di base è già più arduo del solito centrare i bersagli, in quanto non solo dovrete colpirli a ritmo, ma il fendente dovrà avere una determinata direzione, indicata da delle freccette presenti sui cubi, e soprattutto bisognerà anche tenere conto della posizione nello spazio (virtuale) degli stessi, in quanto non solo non sarà sufficiente il semplice input, dovendo quindi tagliare con quanta più precisione possibile il beat (con tanto di animazione in tempo reale che taglia realisticamente via la sezione appena smembrata), ma per ottenere il massimo dei punti per il singolo colpo (100) bisogna avvicinarsi quanto più possibile al centro.

Ci si mettono poi ostacoli di ogni genere a dar pepe ad una sfida già di per sé impegnativa e appagante, in cui è sufficiente sbagliare qualche colpo di fila per perdere e dover riniziare da capo (c’è una barra dell’energia che viene lentamente ricaricata dai colpi andati a segno), come delle bombe, da evitare accuratamente, e dei muri, da schivare muovendosi con tutto il corpo, sia verticalmente che orizzontalmente (preparatevi a squattare e non poco), che è comunque possibile rimuovere, almeno in Free Play.

Beat Saber è quanto di più intuitivo e divertente ci sia in ambito rhythm game

La “Campagna”, prevedibilmente, non presenta chissà quale background narrativo: semplicemente vi permetterà di prendere confidenza con le varie meccaniche, i bonus e i malus, proponendo delle sfide davvero toste, come l’eseguire un certo numero di combo con qualche infingardo modificatore attivato (come le frecce che spariscono all’improvviso poco prima di colpire i beat), o raggiungere un determinato punteggio. Non offre chissà quale vantaggio, ma in termini di sfida e divertimento (non senza qualche frustrazione) vi darà del pane per i vostri denti, oltre a tutto il necessario per godervi al meglio la modalità Libera: è quella in cui potrete sbizzarrirvi, tenendo sempre però d’occhio le classifiche mondiali, in quanto è il punteggio ad essere registrato, e per sperare di comparire in Top 10, di strada e allenamento ne dovrete fare un bel po’.

Beat Saber prevede tutta una serie di modificatori che semplificano o complicano la vita al giocatore, in base al suo livello di abilità e alla sua voglia di sudare: i meno esperti posso optare per una sola mano, dimezzando il numero di beat, o rimuovere la necessità di colpire i beat da una certa direzione, per addolcire un livello Easy che sa comunque rivelarsi punitivo, almeno di base, mentre possono ridurre, di pari passo al punteggio, la velocità, o la possibilità di perdere, eliminando gli ostacoli. Gli esperti, al contrario, possono far invece salire il moltiplicatore del punteggio impostando condizioni diaboliche, come l’insta-fail, un vero incubo.

È un tipo di esperienza scalabile e aperto a tutti (anche in modalità Party, con cui potrete sfidare amici in locale), ma di base c’è da dire che il livello di difficoltà è abbastanza elevato, o meglio, Beat Saber sa essere molto punitivo, forse anche troppo, data anche la necessità di muovere non solo le braccia, ma anche il resto del corpo. Per quanto esigente, offre comunque al giocatore una precisione nei controlli davvero encomiabile, scaricando sullo stesso la responsabilità di un colpo non andato a segno. E in termini di requisiti, come se non fosse chiaro, servirà anche un bel po’ di spazio nella vostra stanza, in quanto il fomento rischia di farvi spaccare sedie e vasi nei paraggi senza nemmeno accorgervene.

Conclusioni

Beat Saber prende il coinvolgimento tipico dei rhythm game, grazie anche ad una tracklist interessante (anche se corta e “monocromatica” – quasi solo elettronica, con varie sfumature di genere a donare un minimo di varietà) e quello della realtà virtuale, immergendo il giocatore in un vortice di emozioni e sensazioni che funzionano alla grande anche come ottima valvola di sfogo, oltre che come esercizio fisico.

Con Beat Saber si suda, ma lo si fa con il sorriso sulle labbra, si scapoccia, si balla, anche senza una grande ricchezza contenutistica. Riesce infatti a tenere incollato il giocatore con le sue sfide, e il suo livello di difficoltà spietato ma stimolante, che sprona ad esercitarsi e migliorare beat dopo beat per scalare le classifiche mondiali, ma funziona benissimo anche come mattatore delle feste, tra il suo comparto grafico e artistico esagerato e la sua immediatezza.

Non avrete mondi da esplorare a bocca aperta, ma poco importa: la realtà virtuale di Beat Saber serve “solo” a lasciarsi travolgere ancora di più dal ritmo, dalla musica, dal fomento. E scusate se è poco.

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