L’MMO next gen che tutti aspettavamo?
Consempre maggiore solerzia, le software house che si mettono al lavoro su un progetto incredibilmente grande come la creazione di un MMORPG hanno la malsana tendenza di riuscire, almeno a grandi linee, a creare non solo un titolo apprezzabile sotto diversi aspetti, ma anche a distruggerlo con le proprie mani compiendo scelte molte volte azzardate e poco ponderate. In questo panorama così contraddittorio, la nostra anteprima si incentra questa volta su Black Desert Online, un MMORPG coreano sviluppato da Pearl Abyss e prodotto in Europa dalla Daum Games Europe.
Dopo la svariate Closed Beta e Open Beta coreane e russe, finalmente il gioco si mostra al mercato europeo e nord americano in questo prima Closed Beta occidentale ufficiale, la quale ha permesso ai giocatori di provare il titolo dallo scorso mercoledì 16 dicembre fino al 22 dicembre. Nella nostra prova, durante la quale abbiamo cercato di fare il possibile per provare il maggior numero di aspetti di questo gargantuesco titolo, ci siamo imbattuti in diversi problemi di ottimizzazione e qualche errore umano che ha ritardato un po’ la nostra scalata al livello 56. Sebbene qualche intoppo lieve, siamo riusciti a goderci a pieno Black Desert Online, e adesso proviamo a vedere insieme se è questo l’MMO che tutti stavano aspettando.
Dopo aver effettuato il log-in e aver creato il nostro primo personaggio in un editor incredibilmente vasto e completo, dove il livello di personalizzazione raggiunge dei livelli mai toccati prima da un titolo di questo tipo, e dopo aver selezionato la classe che ci più ci piaceva (noi abbiamo avuto la possibilità di provare con mano solo Sorceress e Warrior) tra le 6 disponibili (Archer, Berserker, Tamer, Wizard che non abbiamo potuto provare), il gioco ci ha catapultati in un mondo aperto incredibile. Appena presa un po’ di dimestichezza con i comandi non abbiamo potuto non girarci su noi stessi a guardare la natura e l’architettura circostanti, realizzate in maniera eccellente con una grafica che farebbe impallidire persino i migliori titoli single player. Con le impostazioni grafiche al massimo, se si ha un GPU che lo permetta (il gioco è molto pesante e richiede un grande sforzo per la vostra scheda video), Black Desert Online riesce a regalare tante soddisfazioni, sia dal punto di vista della resa grafica, sia per quanto riguarda texture e gestione della luce.
Ma andiamo con ordine, partendo da quelli che sono gli aspetti che sicuramente ci hanno colpito di più di questo titolo, oltre alla grafica che come tutti sapevamo già, è una delle migliori in circolazione nel genere MMO.
Partendo dalle cose semplici ma significative in un MMORPG, un aspetto che ci ha colpiti positivamente è l’interfaccia utente: già dalle prime battute di gioco, l’interfaccia accompagna il giocatore egregiamente nel suo percorso, rivelandosi sin da subito semplice e immediata, senza troppi fronzoli o inutilità. Oltre a questa semplicità, la presenza di aiuti in gioco come la tracciabilità delle quest e la possibilità di correre automaticamente non solo in una direzione, ma verso l’esatto posto in cui volete andare, non sminuiscono il prodotto, che sebbene sembri semplificato, in realtà riesce a donare un senso di familiarità unico. Tuttavia, sebbene abbiamo promosso l’U.I., non possiamo dire lo stesso dell’ottimizzazione: si lo sappiamo, questa è la prima beta occidentale e i difetti non potevano mancare, però ci aspettavamo errori meno importanti.
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Il primo grande nodo al pettine di Black Desert Online (non sappiamo se sia stato un caso sporadico o meno) è la modalità full screen: quando veniva impostato su quella modalità, il gioco non permetteva più di modificare le impostazioni grafiche, o per meglio dire, le impostazioni grafiche potevano essere cambiate, ma non venivano applicate su schermo. Al contrario, se il gioco veniva impostato in modalità full screen windowed o semplicemente in windowed, tutte le impostazioni grafiche veniva applicate senza problemi e gli fps tornavano magicamente a salire ad un quota normale e stabile. Questo è solo un piccolo difetto che molto probabilmente verrà fixato nelle prossime beta, ma ci tenevamo a sottolinearlo nel caso qualcun altro avesse avuto la stessa nostra disavventura.
Il secondo piccolo grande nodo è invece (ma questo ce lo aspettavamo) la presenza di bug più o meno importanti in-game. Tra personaggi che si bloccano e si incastrano tra le mura o nelle recinzioni, tra quest che non possono essere completate o problemi di lag e quindi successivo ricaricamento della schermata dovuti ai server, Black Desert Online ha saputo tuttavia comportarsi bene, permettendoci di giocare senza troppe paturnie.
Ci avviciniamo ora all’aspetto che caratterizza maggiormente Black Desert Online e che potrebbe far amare o odiare il gioco a molti videogiocatori: il combat system. Riprendendo il percorso intrapreso da Tera qualche anno fa, ma lasciando da parte la libertà del sistema di targeting di Guild Wars 2, Black Desert Online, sin dai primi combattimenti, ci pone di fronte ad un gameplay frenetico e veloce, caratterizzato da combattimenti action puri, dove la realizzazione di combo sarà il vostro pane quotidiano. Sebbene il gioco proponga un’interfaccia di combattimento con il mirino (vedi The Elder Scrolls Online), la libertà di movimento e di combinazione delle skill è senza precedenti: grazie alla combinazione dei tasti di movimento, più qualche altro tasto limitrofo tra cui E, F, Q e Shift, e la giusta tempistica nel premere i tasti del mouse, sarà possibile creare combo devastanti e attacchi potentissimi.
Inoltre, la presenza di un combat system così action e focalizzato sull’uso dei tasti direzionali, ci allontana sempre di più dal vecchio stile di pressione dei tasti numerici (1, 2, 3, 4, ecc…), ai quali solitamente erano assegnate le skill più utili e utilizzate. Certo, è ancora possibile farlo, ma vi assicuriamo che quando avrete imparato a combinare i tasti e inizierete a devastare i vostri nemici con combo spettacolari, non vorrete più tornare indietro. Come se non bastasse, le combo non sono solo potenti e molto diverse tra loro, ma riescono anche ad incantare il giocatore, il quale, tra salti, piroette, schivate, effetti magici e chi più ne ha più ne metta, non potrà che rimanere affascinato dalla qualità grafica e dagli effetti presenti nei combattimenti.
Tutto ciò che abbiamo scritto fino ad ora, purtroppo, non basterà a farvi capire cosa è realmente Black Desert Online. È vero, questa è solo un’anteprima della prima Closed Beta Europea, e quindi non era possibile affrontare ogni singolo aspetto (cosa che faremo invece in sede di recensione), tuttavia ci sentiamo di dirvi che sebbene il gioco abbia ancora svariati problemi, se amate gli MMORPG non potrete non provarlo con mano. Oltre ad una grafica eccezionale e ad un combat system degno di nota, il gioco offre un’innumerevole serie di attività da fare tale da impedirvi di uscire di casa: tra housing, pesca, raccolta di materiali, e la possibilità di addomesticare i cavalli, non avrete scampo, se non farvi guidare dall’irrefrenabile voglia di giocare ancora e ancora.
Nonostante queste numerose qualità, un difetto che speriamo possa essere sistemato e che è stato difficile da digerire, è l’assenza di doppiaggio durante i dialoghi: per doppiaggio non ci riferiamo alla localizzazione in italiano, sia chiaro, bensì al fatto che durante il movimento delle labbra degli NPC, avremmo voluto sentire la voce del mercante o dello stalliere di turno, piuttosto che leggere semplicemente il testo in inglese. Infatti, la totale assenza di dialogo durante l’interazione con i personaggi non giocanti (come detto ci sarebbe bastata la voce in coreano) è snervante e alla lunga potrebbe annoiare il giocatore più pignolo ed esigente. Fortunatamente, la colonna sonora, variegata e azzeccata in ogni situazione, con brani epici e perfettamente contestualizzati, compensa in qualche modo questa mancanza che speriamo vivamente possa essere risolta.
Per concludere, ci teniamo a ricordarvi che la prossima Closed Beta Europea di Black Desert Online è prevista per il mese di gennaio, anche se Daum Games non ha ancora fatto sapere nulla di preciso a riguardo. Il gioco nella versione definitiva è già disponibile in pre-order sul sito ufficiale con tre diversi pacchetti, da un minimo di 30 euro fino alla versione più corposa che si aggira attorno ai 100 euro.
Black Desert Online è l’MMORPG che tutti aspettavamo? Troppo presto per dirlo. Sebbene il gioco venga venduto con una politica di Buy-to-Play, il rischio di trasformarsi nell’ennesimo triste esempio di enormi potenzialità polverizzate dalla sete di soldi è sempre dietro l’angolo, e ci pone di fronte ad un dilemma ancestrale: il gioco, nell’end game, sarà accessibile a tutti o arriverà a deludere le aspettative trasformandosi in un Pay-to-Win? La nostra speranza è che ciò non avvenga, perché se c’è una cosa che Black Desert Online potrebbe fare, è rivoluzionare per sempre questo complesso e articolato genere.
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