Pubblicata per la prima volta il primo agosto 2018 sulla rivista Weekley Shonen Magazine di Kodansha, e portato in Italia sotto l’etichetta Panini Comics a partire da luglio 2021, Blue Lock è l’opera nipponica che tratta uno degli sport più amati nel nostro Bel Paese: il calcio.
Scritto da Muneyuki Kaneshiro e disegnato da Yusuke Nomura, Blue Lock è uno dei manga che vanta di maggior notorietà nel mondo otaku attuale, e che ha visto il suo completo sbocciare grazie a 8-Bit, studio di animazione creatore dell’anime dell’omonima serie. La prima serie è disponibile su Crunchyroll: potete recuperare le ricariche direttamente da GameStop.
Ma quali sono i pilastri che rendono Blue Lock tanto interessante? Vediamoli insieme.
1 Disegni che lasciano il segno
Quando si parla di manga si sa, i disegni sono una delle parti preponderanti, capaci di trasportarti e inculcarti nella mente l’immagine simbolo dell’opera stessa. Gli stili dei diversi autori presenti, ad oggi, nel settore, sono dei più svariati, tutti marchio di fabbrica della diversa personalità dei loro artefici e padri.
Proprio tra quei tratti nero pece si va a ricercare l’unicità di un autore, e Blue Lock non fa ovviamente eccezione. Infatti, sebbene non disponga di un disegno altamente distintivo ai livelli di quelli di Atsushi Okubo e Eiichiro Oda, riconoscibili per la marcata personalità di anatomia e inchiostratura, la prigione blu presenta le sue peculiarità che rendono il tratto del sensei Nomura perfetto per uno spokon calcistico. Due sono le caratteristiche a cui far riferimento all’interno di dei suoi tanti volumi: dinamicità ed espressività.
Inutile sottolineare quanto i giocatori sfreccino sul campo da gioco durante ogni partita, come è futile affermare quanto il calcio sia uno dei tanti sport in cui la velocità di azione e reazione siano importanti per l’esito dello scontro.
Ma è proprio nel riuscire a riprodurre tale brio che vanno a collimare realisticità e fantasia.
I disegni di Yusuke Nomura abbracciano in toto la dinamicità degli avvenimenti, riproponendo su carta posizioni, gestualità e fisica di un incontro sportivo. Ovviamente, tanto è importante il linguaggio del corpo, tanto lo è quello del viso. In Blue Lock le espressioni facciali si mostrano per quello che realmente sono: una finestra da cui veder nascere l’egoismo e la competitività.
Con sguardi deformi e sorrisi famelici, l’innocenza adolescenziale muta dando forma a un “mostro egoista”, metafora della più recondita natura umana.
2 Qualcuno ha detto “Battle Royale”?
Differentemente da quanto si potrebbe pensare, Blue Lock nasce partendo da un incipit che non include totalmente il concetto di “normalità degli eventi”. Non a caso, il percorso verso il successo del protagonista non si districa tra allenamenti fatti su semplici campi da calcio scolastici, tantomeno in mezzo a scontri con altre squadre per accedere ai nazionali prima del diploma degli studenti del terzo anno.
Tutt’altro.
Si punta ancora più in alto.
La bellezza di Blue Lock sta proprio nell’aver stravolto i canoni classici degli spokon (avvicinandolo, non di meno, a uno shonen manga) e trasmutando la passione calcistica del giovane Yoichi Isagi in una vera e propria battle royale in cui ci sarà un solo vincitore tra centinaia di partecipanti.
Il titolo stesso mette in risalto il concetto dietro tale manga sportivo: prigione blu. Un luogo in cui, rinchiusi (per loro volontà, s’intende) e allontanati dalle loro famiglie, giovani promesse del calcio specificatamente selezionate, si metteranno in gioco per diventare l’attaccante numero uno del Giappone.
Questa lenta scalata al successo vedrà prove interattive fuori dagli schemi che buttano un occhio a un progresso scientifico all’avanguardia, con addestramenti sempre innovativi che servono ad aiutare non solo la maturazione delle abilità di ogni singolo giocatore, ma anche a saggiare la ferocia e l’egoismo di questi piccoli, quanto testardi adolescenti.
3 Personaggi accattivanti
Non esiste opera senza una buona caratterizzazione. In Blue Lock uno dei fulcri principali intorno a cui gira l’eccentricità è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi. Attenzione, non vuol dire che essa sia perfetta, ma rimpolpata quanto basta per rendere tutti i numerosi protagonisti ben saldi sui loro principi e aspirazioni.
Le loro peculiarità fisiche non sono da meno. Esse risultano ben distintive, costellate da dettagli altamente riconoscibili che sanno, il più delle volte, esprimere le accattivanti personalità che li contraddistinguono.
Questa non è prerogativa di tutti. Sebbene Blue Lock narra avvenimenti che escono di poco fuori dagli schemi classici, non vuol dire che il mondo su cui si basano sia altrettanto surreale. Uno degli esempi che più rasenta questa accezione è proprio il protagonista, Yoichi Isagi, che si avvicina forse fin troppo allo stereotipo di “protagonista anonimo”. Anche se, nel suo caso, non penso sia da leggersi in toto con un’accezione negativa.
Infatti, al di là di quello che è il suo ruolo, (e quindi permetterci di seguire passo passo l’evoluzione mentale e fisica di un appassionato sportivo), ci aiuta ad ampliare quella che potremmo definire “immedesimazione dello spettatore”. D’altronde lo sappiamo tutti, tanto più un protagonista si approssima alla normalità di una persona comune, tanto più verrà incrementata, nella stessa, la convinzione di poter osare.
Ogni individuo, per quanto possa credere di non essere all’altezza, deve sentirsi libero di raggiungere i propri obiettivi anche quando circondato da prodigi che puntano al medesimo traguardo.
4 Un mix di adrenalina sempre crescente
Come già precedentemente citato, Blue Lock si divide tra realtà e finzione in parti quasi del tutto eque. Ma risiede proprio in questo mix il carburante che muove la curiosità di chi vede.
Se all’inizio la novità risiede proprio nell’eccentricità della trama e nei suoi insegnamenti tendenzialmente poco in linea con tutto ciò che noi conosciamo del gioco di squadra, in seguito non mancheranno momenti papabili della nostra realtà.
Citazioni dei più grandi calciatori mondiali dei nostri tempi, approfondimenti sulle migliori tattiche da utilizzare in una partita, lo studio non solo dei propri limiti e punti di forza ma anche di quelli dei propri avversari, fino al coronamento di un piccolo grande sogno come quello di mettere piede su un vero campo da calcio.
Il tutto viene arricchito da una narrazione che, almeno personalmente, coinvolge ed avvolge riuscendo a trasmettere l’emozione esperita dai piccoli calciatori protagonisti della storia.
5 Adatto a tutti. Anche per chi non mastica il calcio
Potreste non interessarvi a quest’opera per via del tema trattato, in fondo non tutti condividono la passione per lo stesso sport, come alcuni non esperiscono proprio interesse per il mondo sportivo in generale. Eppure, nonostante le premesse, il fulcro principale punta non più esclusivamente sulle regole del gioco e sui sogni condivisi di adolescenti intenti a perseguire il loro sogno sportivo, bensì su determinazione, rivalsa e adattamento.
Insomma, Blue Lock ci permette di vivere il calcio in un modo diverso rispetto ad opere dello stesso genere, in cui è l’evoluzione mentale stessa a prendere possesso dell’intero palcoscenico. Resilienza, sovrascrizione, apprendimento, determinazione e adrenalina.
L’introspezione ci permette quindi di approfondire e guardare da una prospettiva differente uno sport che nasconde sotto la parola “squadra” l’individualità e l’egoismo di chi ha come ruolo quello di portare i propri compagni alla vittoria.
Qualora siate degli accaniti lettori, Blue Lock è uno di quei manga che proprio non potete perdervi. Tra l’altro, Panini Comics ha lanciato una cover variant da collezione del primo numero davvero unica: una vera e propria esclusiva per noi italiani in quanto richiama l’intramontabile Carlo Parola.
Quale modo migliore di iniziare la propria collezione se non con una cover esclusiva dalla grande citazione?
In più, se siete interessati ad immergervi nel mondo di manga e anime sportivi, possiamo consigliarvi di buttare un occhio ad opere come Slam Dunk, Haikyuu!!, Captain Tsubasa, Ping Pong.
[wp-tiles post_type=’post’ posts_per_page=5 orderby=’date’ order=’DESC’]
Commenti