L’interesse cresce per la nuova ip del team (ex) responsabile della serie Halo. Destiny è ambizioso, basta fermarsi un attimo e leggere da sé il perché.
Bungie, si sa, è un team facoltoso, composto da persone piene di talento e creatività, uno dei pochi a riuscire ad imbarcarsi nell’impresa di sostenere l’ip di Halo, mascotte e capolavoro del suo genere, un franchise sinonimo del videogioco secondo Microsoft. Per questo quando le redini della serie Halo sono passate a 343 Industries, in cambio della promessa di una nuova folgorante ip, tutti hanno (per giusta causa) teso le orecchie e, ove possibile, tentato una sbirciatina.
Il progetto di Bungie è ben custodito al segreto finché lo stesso team non decide diversamente e così che gli ultimi dettagli sul gioco sono finalmente di dominio pubblico e rilasciati in forma di documenti pubblicitari (creati da un’agenzia pubblicitaria stessa), tutti verificati da Bungie stessa, nella persona di Jason Jones, co-fondatore della società.
Destiny (questo il nome del gioco per chi non lo sapesse ndr), è realizzato per il tuo bimbo interiore di sette anni.Vogliamo che esso sia vissuto come un’esperienza mitica”.
Posta così, come fosse tutta una questione di es e psicanalisi, questa frase suggerirebbe che Bungie parli dello stesso fanciullino di Pascoli, ma dubitiamo si tratti di un parallelo con la letteratura italiana e piuttosto del tentativo di proporre un’esperienza di gioco ricca di attrattiva per i giocatori. L’intento, emerge dal documento, è quello di creare
“un universo così profondo, tangibile e narrabile come è quello del franchise Star Wars.”
Dettagli più completi vengono rivelati sulla trama: gli eventi narrati in gioco iniziano in un futuro lontano settecento anni in Last City della terra, in un Sistema Solare disseminato dalle rovine della Golden Age dell’umanità. Un’enorme, misteriosa, nave aliena chiamata Traveler si staglia in alto come una seconda Luna e nessuno sa da dove essa viene o per quale ragione si trova lì, ma l’unica certezza è che protegge l’umanità. Nel frattempo, strani mostri alieni strisciano da un estremo dell’universo, determinati a conquistare la Terra e Last City. A difendere questi ultimi barlumi di umanità sono dei giovani “cavalieri” il cui compito è custodire i resti dell’umanità, scoprire l’origine di questi mostri ed eventualmente agnentarla.
Stando a quanto emerge dal documento, il gameplay trova la sua raison d’être nell’aspetto “social”, in funzione di un mondo da esplorare con amici nuovi e vecchi.
Tutte queste notizie sono state praticamente ratificate da Bungie che interpellata sulla fuga del suddetto documento ha risposto con un artwork molto simile ad un concept art (riportato qui news). Tutto tace su data di rilascio e piattaforme ma si hanno sufficienti certezze su altri elementi paralleli che basterebbero a delineare un quadro di rilascio per questo misterioso titolo.
Destiny è infatti un progetto contrattato con Activision Blizzard, il cui rilascio è stato più volte collocato nel 2013. Attorno ad esso ruotano solo grandi nomi, per citarne uno: Paul McCartney, con molta probabilità coinvolgo nell’aspetto musicale del gioco. Due nomi inoltre sono stati citati quando è stato chiesto a Bungie di fare un paragone con altri giochi in commercio: Halo e World of Warcraft. E se questo non vi basta per entusiasmarvi, sarà meglio rispolverare il vostro vecchio Tamagotchi…
Fonte: Vg247
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