News 14 Mar 2016

Bus Simulator 16 – Recensione

Il costo del biglietto varrà la corsa?

Quante volte ci è capitato di prendere un mezzo pubblico per raggiungere il centro città, lamentandoci del ritardo, della guida dell’autista o della qualità del servizio? Negli ultimi anni c’è un genere di videogame che ha visto una notevole crescita: quello dei simulatori. Simulatori ovunque, alcuni sensati, altri completamente assurdi e sconsiderati come Blue Screen Simulator. Uno di quei simulatori che almeno un minimo di logica ancora riescono ad avere è Bus Simulator 16, sviluppato da Stillalive Studios, casa di sviluppo nata all’inizio del 2010 in Austria.

Bus Simulator 16

Piattaforma: PC

Genere: Simulatore

Sviluppatore: Stillalive Studios

Publisher: Astragon Entertainment GmbH

Giocatori: 1-32

Online: Co-op fino a 32 giocatori

Lingua: Testi in italiano, Audio in inglese

Versione Testata: PC

L’idea che gli sviluppatori hanno voluto mettere alla base di Bus Simulator 16 è piuttosto interessante, in quanto ci mette nei panni di un nuovo giovane proprietario di una società di trasporti urbani pronto a prendere il posto dell’ormai anziano predecessore. Quest’ultimo ci accompagnerà nel tutorial iniziale spiegandoci il funzionamento sia del lato pratico del guidare l’autobus per le strade di Sunny Springs, sia di quello manageriale nel gestire la nostra azienda. Obiettivo ultimo del gioco è quello di diventare l’azienda numero uno di trasporti urbani della città acquistando nuovi autobus, assumendo autisti di diversa bravura e aprendo nuove rotte di comunicazione attraverso le diverse fermate presenti nei cinque quartieri disponibili, queste purtroppo già prestabilite, non lasciando al giocatore la libertà di posizionarle dove meglio crede, riducendo il tutto ad una serie di click per includere una determinata fermata ad un certo percorso.

All’avvio del gioco ci sarà richiesto di scegliere il nome della nostra nuova società, fatto ciò potremo avviare il tutorial per apprendere le basi e le meccaniche del gioco, oppure ci sarà permesso di iniziare direttamente la campagna principale che si sviluppa in un modo abbastanza classico e già visto, ricordando almeno per la parte di gestione il primo capitolo di Cities in Motion, con una serie di obiettivi proposti periodicamente da raggiungere e che ci permetteranno di ricevere come ricompensa denaro, nuovi modelli di autobus o l’accesso ad un quartiere inizialmente non disponibile, allargando così i nostri affari e di conseguenza i nostri possibili guadagni.

Obiettivo ultimo del gioco è quello di diventare l’azienda numero uno di trasporti urbani della città

Nel corso dei nostri turni alla guida potremmo ricevere, con una serie di pop-up nell’angolo sinistro della HUD, delle valutazioni negative, come ad esempio una frenata troppo brusca, un incidente stradale, l’urto con marciapiedi, passeggeri lasciati a terra, ritardo nell’arrivare alla fermata, sbagli nel dare il resto a chi compra il biglietto direttamente a bordo del bus, o valutazioni positive, come l’aver messo correttamente la freccia prima di accostare, l’essersi fermato abbastanza vicino al marciapiede in prossimità di una fermata e l’essere arrivato in orario. In base a tutte queste considerazioni la nostra azienda riceverà una valutazione complessiva e finale che comporterà un aumento di livello relativo alla qualità del servizio offerto, con la possibilità di ricevere offerte di sponsorizzazione da parte di altre società, permettendoci così di guadagnare ulteriore denaro.

Tassello importante di tutto il titolo è la simulazione: bisognerà ad esempio tenersi largo in una curva col fine di non urtare il marciapiede, azionare l’apposito indicatore luminoso prima di svoltare o, ancora, rispettare il rosso ai semafori, evitando di incorrere in una multa che non farà bene né ai fondi dell’azienda, né alla valutazione qualitativa della stessa.

Come abbiamo già anticipato, il gameplay di Bus Simulator 16 si divide in due sezioni distinte ma correlate: il lato manageriale e il lato d’autista. All’apice di ogni società vi è sempre un livello direzionale che si propone degli obiettivi da raggiungere e il modo in cui debbano essere raggiunti, ed è proprio questo ciò che ci sarà chiesto di fare nel gioco: gestire la nostra azienda. Come manager della società il nostro compito è quello di tracciare le nuove rotte, assegnare un bus e un relativo autista, non prima però di aver collaudato la tratta di persona guidando il bus per la prima corsa. Come dirigente potremo poi decidere di personalizzare i nostri mezzi con diverse colorazioni, aggiungendovi magari anche degli adesivi.

L’altra faccia di Bus Simulator 16 è quella che ci vede impegnati direttamente sul campo in qualità di autista conun rigoroso gameplay di tipo simulativo che ci metterà alle prese con una sequenza di comandi ben precisi per compiere anche le azioni apparentemente più banali. Sarà richiesto, ad esempio, di girare per tre volte la chiave a destra per mettere in moto l’autobus, o di azionare il freno di stazionamento, per poi far inclinare il veicolo su di un lato ed infine aprire le porte per permettere la salita e la discesa dei passeggeri, procedura questa da ripetere in modo contrario per poter ripartire, ovviamente senza dimenticare di segnalare le proprie intenzioni agli altri automobilisti azionando le frecce.

Non tutti i passeggeri tuttavia saranno muniti di biglietto da viaggio, con la conseguenza di doverlo acquistare a bordo direttamente dall’autista, che avrà dalla sua la responsabilità di stampare il biglietto della tipologia richiesta e dare il giusto resto. A complicare ulteriormente le cose ci pensano gli imprevisti di percorso come ad esempio una porta che non si chiuderà, necessitando l’intervento manuale dell’autista che dovrà alzarsi dal sedile di guida e sbloccarla. Per fare tutte queste azioni sarà richiesta la pressione di una molteplicità di pulsanti tutti azionabili dal vivo con tanto di animazione sia direttamente dall’interno dell’abitacolo di guida sia tramite tastiera. Tutta questa sequenza di comandi però già dopo la prima ora di gioco tende a diventare abbastanza ripetitiva, e a poco serve l’acquisto di un nuovo autobus che sarà sì esteticamente diverso, ma poco altro, in quanto dovrete guidarlo allo stesso identico modo del suo predecessore.

Se sulla carta le premesse sono abbastanza buone, la sua realizzazione pratica lascia molto a desiderare

Il comparto tecnico è forse uno dei problemi più gravi del titolo, accompagnato da una IA che di intelligente ha davvero poco.

Se quanto detto finora rende Bus Simulator 16 un titolo con un’idea ben chiara e in parte anche apprezzabile,rivolta comunque non al pubblico mainstream ma ad una nicchia piuttosto ristretta, la sua realizzazione nel concreto non è per nulla all’altezza, presentando molte problematiche.

La realizzazione tecnica del titolo è oggettivamente scadente, riuscendo a fare peggio anche di molti dei titoli disponibili per dispositivi mobile. Le texture sono piatte, poco definite e non belle da vedere, i modelli degli NPC che incontreremo in giro per la città sono mal realizzati, con animazioni legnose e con una ripetitività degli stessi molto elevata, la città è piuttosto anonima, triste da vedere e con una mole poligonale davvero scarsa, senza dimenticare una nebbia che divora tutto ciò che ci lasciamo alle spalle e che scompare in diretta sui nostri specchietti retrovisori.

Se una grafica risalente a parecchie generazioni fa non fosse abbastanza, a peggiorare la situazione ci pensa l’intelligenza artificiale degli automobilisti e dei pedoni, proprio quest’ultimi spesso attraversano la strada senza un minimo di logica con istinti suicidi – e dubitiamo attraversino di proposito per farsi pagare dall’assicurazione; a poco serve uno sprazzo di vitalità nell’IA della polizia che si lancia all’improvviso a sirene spiegate in inseguimenti fantasma e che capita terminino contro altre auto incapaci alcune volte di reagire in modo “dinamico” spostandosi sul ciglio della carreggiata. Unico punto a favore del comparto tecnico sono gli autobus, riprodotti in modo abbastanza somigliante alle controparti originali ed alcuni dotati di licenza ufficiale, come quelli marchiati MAN. Gli sviluppatori hanno poi tentato di dare un minimo di verosimiglianza al titolo mettendo in scena dei mini dialoghi tra i passeggeri che variano dall’organizzazione di una festa ad opere di auto-propaganda del titolo stesso, idea di per sé carina, se non fosse che le linee di dialogo inizino a ripetersi praticamente dopo la seconda o la terza corsa. A fare da contorno a tutto ci pensa un’ottimizzazione davvero pessima con cali di frame-rate improvvisi, crash, lentezza nei caricamenti accompagnati per di più da dei requisiti hardware eccessivi vista la qualità complessiva del titolo, che richiede almeno una GTX 470 (con 1GB di VRAM) e un AMD Phenom II X4 96OTda 3.0 GHz.

Dulcis in fundo è presente una sorta di modalità multiplayer cooperativa dove fino a 32 giocatori potranno lavorare in parallelo con la stessa azienda sfruttando gli stessi fondi e seguendo gli stessi percorsi, senza tuttavia mai incontrarsi realmente. Da parte nostra ci chiediamo però se questa modalità fosse realmente così indispensabile, visto il genere del titolo, in quanto il team avrebbe potuto tranquillamente concentrare le risorse di sviluppo verso altre direzioni.

In conclusione… 

Bus Simulator 16 è un titolo che pur partendo da un’idea interessante, giunge ad una conclusione che lascia il tempo che trova con una marea di problematiche, rappresentando però un gioco che saprà farsi apprezzare (per una buona quantità di ore) soltanto da una ristretta cerchia di appassionati – confermato dalle sole 18 mila copie vendute a 10 giorni dal lancio (dati SteamDB) – che capiranno che la chiave del divertimento di questo titolo sta nel fare le cose secondo rigide regole e procedure, e che riusciranno a vedere soltanto ciò che di buono c’è, chiudendo entrambi gli occhi di fronte ai tanti problemi presenti. Un’occasione sprecata dunque quella messa in piedi da Stillalive Studios che lascia parecchio amaro in bocca per ciò che sarebbe potuto essere questo gioco…ma che poi non è stato.

Voto: 5.5/10

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