Los Angeles – Di solito i giochi fanno parlare di sé quando una caratteristica viene aggiunta alla loro offerta. Call of Duty: Black Ops 4 invece fa il contrario, perché diventa famoso dopo l’annuncio per la mancanza di una campagna single player, decisione prima d’ora incomprensibile. Eppure, e lo dico da giocatore di Call of Duty che ha sempre giocato la campagna prima di tuffarsi nella modalità multiplayer, alla fine è una scelta comprensibile: entra in gioco la battle royale, quindi il focus è veramente spostato e sbilanciato completamente verso il multiplayer.
Siamo realistici, le persone hanno smesso da tempo di comprare Call of Duty per la trama della sua campagna principale. I tempi di Price e Makarov sono belli che andati e il progresso ha portato naturalmente alla resa online di varie serie di giochi, tra cui anche Call of Duty. Già molte persone saltavano a piedi pari la campagna per immergersi totalmente nel multiplayer, quindi la decisione di Activision non è né sorprendente né fuoriluogo.
Per questo ero molto curioso di provare sul campo Call of Duty: Black Ops 4. Mi è stato possibile in due momenti diversi: prima di tutto nello showfloor di Activision, contro avversari casuali tra pubblico e stampa, poi per circa un’oretta in una stanza dedicata con tanto di registrazione gameplay che vedrete presto. L’importante però è che alla fine della prima sessione volevo con forza che arrivasse il secondo appuntamento per rimettere le mani sul gioco, quindi direi che già questo è un buon inizio.
Call of Duty: Black Ops 4 fa un passo indietro nella libertà globale di movimento. Non ci sono più doppi salti, camminate sui muri, azioni velocissime oltre la fisica. L’unica arma che forse spezza l’equilibrio della lentezza è l’artiglio di uno specialista, che gli permette di muoversi velocemente nella mappa. Tutto il resto però è equilibrato, lento al punto giusto e sempre piedi a terra.
Una soluzione audace per Call of Duty: Black Ops 4, che sembra voler stupire con una direzione ancora più futuristica, ma allo stesso tempo strizza un occhio ai fan di vecchia data, più terra terra rispetto a quelli attuali e dunque più portati a caratteristiche ormai ritenute classiche. Muoversi è comunque più lento e macchinoso, fattore che costringe a pensare bene dove andare per sopraffare il nemico e non essere sopraffatti da lui.
Un altro motivo per cui scegliere un approccio più lento e ragionato è la possibilità di utilizzare medkit direttamente durante il match. Curarsi da soli è un’abilità con ricarica, quindi non si esaurisce e può essere utilizzata quante volte si vuole, ma richiede del tempo sia per l’effettiva azione di “puntura” che per l’effetto curante. Occorre dunque sapere quando utilizzarla ed essere oculati nella ricerca di ripari. Le varie perk accessorie per le classi consentono inoltre di potersi curare ad esempio mantenendo comunque il controllo dell’arma primaria, oppure senza malus alla velocità di movimento.
È importante imparare ad usare un medkit anche perché la salute di chiunque è sempre mostrata sull’HUD quando si mira un nemico. Più volte mi è capitato di avere sotto tiro una persona ignara, ma con una barra vitale completa: essendo lontano e potenzialmente in grado di trovare un riparo, non ho nemmeno tentato di colpirlo, poiché avrei solo attirato la sua attenzione. Al contrario, ho provato a tagliargli la strada, riuscendo a sorprenderlo qualche secondo dopo.
In questo frangente è quindi essenziale la tattica, sia quella condivisa coi propri compagni di squadra, sia quella che Call of Duty: Black Ops 4 suggerisce sulla minimappa. Fermo restando che la comunicazione resta per certi versi estremamente utile, Call of Duty: Black Ops 4 può anche essere giocato tranquillamente da soli poiché il gioco condivide alcuni dati coi membri della squadra. Entra infatti in gioco la Fog of War, quella nebbia tanto cara agli RTS che mostra i dettagli della mappa solo se si è in prossimità. Call of Duty: Black Ops 4 adotta questa soluzione in maniera intelligente, permettendo alla squadra di dividersi la mappa per il suo controllo e di mandarsi segnali a vicenda. Come per il medkit, anche qui alcune perk vanno a migliorarne l’efficienza, aumentando il raggio del radar o dotando il giocatore di una migliore sensibilità a rumori e passi dei nemici.
Queste abilità sono ovviamente selezionabili per tutte e 8 le diverse classi a disposizione, la cui differenza è data piuttosto da alcuni equipaggiamenti semplici e da quello finale. A inizio match bisogna dunque scegliere prima il personaggio con cui andare in battaglia, senza possibilità di doppioni in squadra. Poi è il turno dell’equipaggiamento, nello stile classico di Call of Duty con al massimo 10 accessori da abbinare alle armi (comprensivi di perk). Si tratta non solo di gusti personali, ma anche di capacità di collaborazione con la squadra: nascondersi dietro una barriera o lo scudo di un compagno aiuta a penetrare le difese nemiche, evidentemente concentrate sul bersaglio più grosso rispetto a quello dietro di lui.
Se dunque bisogna trovare qualche dubbio nella demo provata, esso risiede sia nella mancanza della campagna principale, che magari rappresenta ancora un elemento importante per alcuni giocatori, sia nelle altre modalità multiplayer non provabili. La battle royale chiamata Blackout e la modalità zombies rimangono ancora nel backstage, con solo alcuni trailer dedicati alla causa. Di sicuro però sono pronte per essere approfondite nelle prossime settimane, a partire dalla gamescom 2018.
Penso che uno dei fattori chiave per dare un piccolo giudizio preliminare a un gioco sia la sua capacità di tenere incollati allo schermo per più tempo del dovuto. Call of Duty: Black Ops 4 fa esattamente questo, con un fan molto più votato ai vecchi capitoli che ai nuovi.
È un Call of Duty: Black Ops 4 in forma, che si priva di una modalità single player diventata ormai quasi una palla al piede, con tutta la community che negli ultimi anni si è spinta sempre di più verso l’online, gli zombies e ora la battle royale, in arrivo per la prima volta nella serie.
Futuristico ma non troppo, Call of Duty: Black Ops 4 sta per entrare insieme al suo maggiore competitor nella schiera dei giochi con battle royale. Che questo sia il futuro non si sa, ma di sicuro rappresenta una forte espressione del presente videoludico. Tra fine 2018 e inizio 2019 avremo a che fare con titoli molto interessanti, che potrebbero dare un nuovo inizio al gaming e al tempo stesso magari portare la generazione corrente di console verso il suo traguardo.