Call Of Duty WWII: Resistance
02 Feb 2018

Call Of Duty WWII: Resistance – Recensione

Fin dal giorno dell’uscita nei negozi, il 3 novembre, Sledgehammer Games ha sempre mantenuto un alto profilo nei riguardi del suo Call Of Duty: WWII e della sua affiatatissima community. Si evince non solo dalla costante presenza sui social e sul forum ufficiale, ma anche dall’enorme numero di patch, aggiornamenti ed eventi speciali che hanno accompagnato il gioco. Certo, ci sono stati degli scivoloni iniziali (come la tripla esperienza attivata per errore o lo sbilanciamento eccessivo di alcune armi), ma nel complesso WWII sta andando davvero bene.

Dopo l’evento invernale, caratterizzato da addobbi natalizi, mappe speciali e nuove skin per armi ed equipaggiamento, a fine gennaio è arrivato il primo DLC ufficiale: Resistance, in esclusiva temporale su PlayStation 4. Il lancio dell’espansione è stato inoltre accompagnato in modo sagace da un secondo evento (tuttora in corso) che ha permesso ai giocatori di immedesimarsi nella resistenza francese durante la Seconda Guerra Mondiale, introducendo l’apprezzatissima (ma temporanea) modalità “Caccia agli oggetti” e alcune delle armi più utilizzate dell’epoca, oltre che i classici oggetti extra ottenibili con l’apertura delle casse premio speciali.

Ma cos’è che acquistiamo di preciso con il DLC Resistance? Ebbene, il pacchetto contiene come da prassi 3 mappe inedite per il multiplayer classico chiamate Valkyrie, Anthropoid e Occupation, una nuova missione per la modalità Guerra (Operation Intercept) e un nuovissimo capitolo per la modalità cooperativa Zombie Nazisti, L’Isola delle Tenebre. Si tratta senza dubbio di un pacchetto molto ricco, che premia esclusivamente il comparto multigiocatore, dando però spazio anche alle novità più apprezzate, tra cui proprio Guerra. Questa particolare modalità, di cui abbiamo parlato in modo approfondito anche nella nostra recensione, si rifà ai combattimenti a turni dei più recenti sparatutto online (Overwatch e Battlefield 1 su tutti) dove le due squadre si alternano tra attacco e difesa in una serie di massimo 3 turni ad obiettivi specifici. Rispetto al classico Team Deathmatch o Capture the Flag, l’idea di squadra e di collaborazione assumono un nuovo e degno significato: in Guerra agire da soli significa quasi sempre andare incontro a morte certa.

Call Of Duty WWII: Resistance

Operazione Intercept è ambientata a St. Lo, in Francia e l’obiettivo principale della Resistenza è quello di salvare alcuni combattenti tenuti prigionieri in un treno merci nazista. Una volta liberati, dovrete procedere con la distruzione di alcuni macchinari per le comunicazioni, in modo da impedire alle forze tedesche di mettersi in contatto con il comando centrale e chiamare rinforzi; infine sarà la volta di arrestare la marcia del treno, impedendo l’arrivo dei rifornimenti nemici.

Dall’altra parte, i nazisti dovranno proteggere il convoglio su binari ed impedire ovviamente che gli alleati riescano nell’intento di liberare i propri uomini. La principale novità di questa operazione risiede nella possibilità (per i difensori) di riparare gli equipaggiamenti danneggiati, in modo tale da ostacolare ulteriormente il completamento dell’obiettivo e rendere l’avanzata molto più difficoltosa. Ciò si traduce in una lotta intestina all’interno della grande sala comunicazioni divisa in due piani, con la fanteria che tenta di sfondare le linee nemiche, mentre i cecchini di entrambe le fazioni decimano i rinforzi dei rispettivi avversari.

Fortunatamente il bilanciamento degli obiettivi sembra già funzionare a meraviglia, e nelle partite a cui abbiamo partecipato ci sono state vittorie e sconfitte in egual numero. L’aggiunta della nuova classe Resistenza poi, rende il tutto molto più vario e dinamico, introducendo la possibilità di intuire i movimenti del nemico, offuscare i radar e tendere letali imboscate con il coltello.

Call Of Duty WWII: Resistance

Sensazioni positive anche per quanto riguarda le tre nuove mappe dedicate al multiplayer, tra l’altro tutte ispirate a luoghi storici di grande interesse, prova dello sforzo appassionato che gli sviluppatori di Sledgehammer stanno impiegando per rendere Call Of Duty sempre appetibile come il primo giorno.

Anthropoid è ispirata per l’appunto alla vera operazione Anthropoid che ebbe come finalità quella di eliminare Reinhard Heydrich, ufficiale delle SS con base a Praga. La mappa è caratterizzata da un fiume centrale che divide due grandi zone percorse da lunghi vialoni con edifici esplorabili da cui è anche possibile cecchinare con grande efficacia. Il fiume è completamente percorribile a nuoto, anche sott’acqua, perfetto per ostacolare il nostro rilevamento e bypassare gli sbarramenti nemici senza procurare allarmi. Questo rende Anthropoid una delle ambientazioni più caratteristiche dell’intero pacchetto, oltre ad essere la mappa più grande della compagine multigiocatore online.

Occupation dovrebbe in teoria essere già nota ai fan di COD più accaniti, in quanto si tratta di un rifacimento (per la precisione di Resistance, Modern Warfare 3) adattato ad un contesto storico molto diverso. Il lavoro su questa mappa è davvero eccellente dal punto di vista visivo: Occupation è meravigliosa e ogni minimo dettaglio è stato ricreato alla perfezione. I giocatori si sentiranno subito a casa, mentre i nuovi apprezzeranno senza dubbio l’intelligente morfologia della mappa, che grazie all’ambientazione urbana, fornisce lo scenario giusto per gli scontri a corto e medio-raggio. Alcuni potrebbero storcere il naso per l’aggiunta di un’ambientazione rivisitata (invece di una inedita), ma vi assicuriamo che la dovizia con cui Occupation è stata trasformata in un quartiere cittadino a sfondo nazista è encomiabile e merita il giusto riconoscimento.

Valkyrie invece è localizzata nella Polonia occidentale, dove alberga uno dei luoghi naturali più belli di tutta l’Europa: la Masuria. Anche in questo caso gli sviluppatori si sono rifatti ad un luogo storico ben preciso, ossia il quartier generale che Hitler utilizzò per l’operazione Barbarossa, durante la quale i tedeschi tentarono di invadere l’Unione Sovietica (vi ricordate il film con Tom Cruise? Esatto). Al contrario delle aspettative, questa mappa non è molto grande e tutta l’azione principale si svolge proprio nel grande edificio, il Wolf’s Lair, che funge da territorio neutrale di scontri spietati. D’altro canto, il rifugio è davvero grande e offre ben più di un approccio tattico, soprattutto con armi a corto raggio quali fucili a pompa o mitragliette. Le modalità che meglio si adattano a Valkyrie sono senza dubbio Uccisione Confermata, Postazione e Dominio, mentre le altre conservano un miglior dinamismo sulle precedenti ambientazioni.

Call Of Duty WWII: Resistance

L’Isola delle Tenebre invece rappresenta il terzo capitolo ufficiale dell’esperienza Zombie, ormai diventata una consueta ed apprezzata aggiunta all’annuale Call Of Duty.
Dopo L’Ultimo Reich e Gröesten Haus, i nostri prodi eroi ricevono una soffiata sulla possibile posizione del Doktor Straub, precisamente in una sperduta isola a nord della Germania. Armati di tutto punto, Marie, Olivia, Drostan e Jefferson si incamminano verso quello che è uno dei capitoli più terrificanti della storia della loro vita.
L’isola si rivela sin da subito un calderone di morte e resurrezione, nel mezzo del quale sono capitati i nostri eroi: già dalla spiaggia dove attraccano, i non morti iniziano a sorgere dalle putride acque del mare in cerca di carne fresca.

Rispetto alle prime avventure, questa sembra avere una maggiore linearità e obiettivi più chiari da seguire e completare, rendendo la collaborazione tra i 4 giocatori spontanea e facilitata. Ovviamente le insidie da evitare o da affrontare sono tantissime e riguardano non solo le creature riportate in 2vita da Straub, ma anche la fitta nebbia dell’isola che riduce la visibilità quasi a zero. Rimangono i punti scossa da accumulare, per ottenere pozioni, armi e potenziamenti oltre che le varie zone dell’isola, obbligatorie per proseguire.

Conclusioni

Il DLC Resistance di Call Of Duty WWII è decisamente un ottimo inizio. Le tre mappe multiplayer sono tutte molto valide, estremamente curate e ben realizzate, sia in termini di dimensioni che in termini di complessità strutturale. Il fatto che Occupation sia in realtà un remake di un’ambientazione già sfruttata in Modern Warfare 3 non pesa affatto, e anzi, come già detto, è ammirevole lo sforzo per adattarla ad un contesto completamente differente.

Anche l’operazione per la modalità Guerra, vera novità di questo WWII, è appagante e ben bilanciata, sinonimo di un lavoro di grande qualità che si cela dietro lo studio di sviluppo che segue il gioco, così come il terzo capitolo di Nazi Zombies ambientato in una sperduta isola della Germania, in grado di mettere nuovamente alla prova i nervi e le abilità dei giocatori più capaci.

Il prezzo del pacchetto è più alto della media (14.99€ su tutte le piattaforme) e questo rischia di essere il freno principale del suo possibile successo, ma è in ogni caso in linea con quello che ha sempre fatto pagare Activision. Al momento l’unico vero problema è rappresentato dall’esiguo numero di giocatori che hanno acquistato il DLC su PlayStation 4 (tra un mese arriverà anche su Xbox One e PC), obbligando a lunghe ed estenuanti attese chi invece ne è già in possesso.