Call Of Duty: WWII
13 Mag 2018

Call Of Duty WWII: The War Machine – Recensione

Non è un segreto che Sledgehammer Games da novembre fino ad oggi abbia coccolato la community di Call Of Duty: WWII, rilasciando periodicamente patch correttive, aggiornamenti e contenuti extra gratuiti anche per chi non avesse acquistato il Season Pass. Questo comportamento verso i fan è stato accolto più che volentieri, simbolo di una dedizione e una costanza fuori dal comune (considerando che il gioco è uscito ormai nel novembre dello scorso anno), che i giocatori affezionati al franchise come me hanno notato poco per i capitoli precedenti.

Il secondo DLC di Call Of Duty: WWII, The War Machine è diventato da pochi giorni disponibile anche per Xbox One e PC e permette l’accesso ai canonici contenuti: 3 nuove mappe per il multiplayer, una nuova ambientazione per la modalità Guerra e un’inedita area esplorabile per Zombi Nazisti. Il prezzo è piuttosto contenuto (circa 14.99€) e per la qualità che offre, deve almeno essere considerato da chi ancora oggi spende il suo tempo online su WWII.

Partiamo da Dunkirk che senza dubbio è la mappa più iconica e riuscita di tutto il pacchetto, grazie sia alla maniacale cura con cui gli sviluppatori hanno ricreato uno dei luoghi simbolo della seconda guerra mondiale, sia per le tante possibilità di approccio alle diverse modalità. La spiaggia è teatro di frenetici scontri sulla lunga distanza, con i cecchini a farla da padroni: le imbarcazioni arenate e i veicoli abbandonati permettono coperture fugaci, mentre si tenta una timida avanzata verso gli obiettivi sensibili sfondando le linee nemiche. Dall’altra parte invece, gli edifici evacuati consentono di aggirare l’ostacolo operando al chiuso con armi dalla media-corta distanza (mitragliette e fucili a pompa), anche se non mancano trespoli ai piani superiori per i tiratori più in gamba. Una delle modalità che meglio si presta a Dunkirk è sicuramente Postazione, dove le squadre si contendono delle zone, cercando di mantenerne il controllo per il maggior tempo possibile; non avendo bandiere fisse come in Dominio, tutti i giocatori sono costretti a spostarsi al variare delle postazioni, evitando il camping selvaggio.

Call Of Duty: WWII

Egypt è un’altra grande intuizione del team di sviluppo, giacché è la prima volta che viene inserito un contesto così iconico in uno sparatutto storico come Call Of Duty. Nessuna svista però, dato che effettivamente l’Egitto è stato interessato da alcune delle più sanguinose battaglie di metà novecento. Questa mappa suggestiva, caratterizzata dalla Grande Sfinge e da tutta una serie di passaggi sotto e sopra-elevati che tagliano gli scavi delle antiche rovine, è con tutta probabilità quella che meglio si adatta a qualsiasi tipo di scontro e di modalità, sia cooperativa che competitiva (Tutti Contro Tutti). Le zone laterali sono perfette per tendere letali imboscate a chi si apposta sicuro di non essere visto, mentre la parte centrale del templio è teatro di feroci scontri ravvicinati, coadiuvati dall’uso di granate, bombe a gas e trappole stordenti. Sorprendentemente è possibile salire anche sul tetto della costruzione oppure passare sottoterra, aggirando così la maggior parte delle minacce terrestri. Quasi del tutto priva di nascondigli, Egypt è adrenalina pura, dall’inizio alla fine dello scontro.

Meno entusiasmante è V2, la terza ed ultima mappa multiplayer, nonché la più piccola. Ci troviamo a Peenemunde, in un base di sperimentazione missilistica con una grande area all’aperto ed alcuni passaggi isolati che fungono da collegamento tra le diverse aree di gioco. Il centro della mappa è caratterizzato dal sito di lancio di un missile, dove solitamente è concentrata la maggior parte dell’azione, soprattutto in modalità come Dominio e Deathmatch a Squadre. Meno estesa di Dunkirk e meno caratteristica di Egypt, V2 fa della frenesia degli scontri il suo punto di forza, rendendosi comunque apprezzabile, soprattutto dai giocatori che rifiutano la strategia basilare per concentrarsi esclusivamente sulle eliminazioni.

Call Of Duty: WWII

Operation Husky è invece la quinta ambientazione della modalità Guerra, che ricordiamo essere una delle principali novità portate da Call Of Duty: WWII. Con questa operazione sbarchiamo nientemeno che in Italia, nello specifico in Sicilia e a Napoli, dove gli alleati sono in procinto di trovare e inviare delle preziose informazioni in mano ai nazisti. Nel team americano dovrete cercare di trovare le informazioni e riportarle alla base, mentre le forze dell’asse dovranno eliminarvi e riportare le informazioni nel loro quartier generale. Una delle principali novità di Operation Husky è quella di poter utilizzare alcuni oggetti inediti, come le trappole ad innesco (che è possibile piazzare all’interno delle costruzioni) oppure le bombe molotov, mentre nella terza ed ultima parte della missione prenderete addirittura il controllo di un aereoplano nel tentativo di sgominare il team nemico sui cieli del golfo napoletano.

Con Operation Husky sbarchiamo in Italia

Rispetto alle aspettative però, il momento dello scontro in volo si è rivelato meno eccitante del previsto, complici le tanti limitazioni ai comandi ed un coinvolgimento generale piuttosto basso. Tuttavia è apprezzabile l’aver voluto inserire comunque un’interazione diversa dal solito e chissà che il prossimo DLC non riservi qualche altra sorpresa.

Per quanto riguarda la modalità Zombi Nazisti, le avventure di Jefferson, Marie, Olivia e Drostan si spostano nientedimeno che a Berlino, nel tentativo di catturare il Dottor Straub e porre fine all’incubo epidemico che sta contagiando mezzo mondo. Molto iconiche alcune delle sezioni sbloccabili, come un piccolo teatro abbandonato, anche se nel complesso l’ambientazione è abbastanza contenuta nonostante questo sia il capitolo finale. Non mancano le armi potenziabili, gli easter egg e i tanti enigmi da risolvere, soprattutto per chi è a caccia di trofei o obiettivi.

Conclusioni

Nel complesso The War Machine può dirsi un DLC riuscito, forse anche più del precedente, contando che le mappe sono tutte originali (nessun remake stavolta) e che cade in contemporanea con un importante aggiornamento gratuito che va a correggere tutta una serie di problemi legati all’interfaccia principale, rendendola molto più rapida ed intuitiva.

Ancora una volta Sledgehammer Games ha confezionato un pacchetto niente male, tra mappe multiplayer entusiasmanti e coinvolgenti, sempre dettagliatissime e incredibilmente contestualizzate dal punto di vista storico, un’ambientazione che saprà accontentare i giocatori più affezionati alla modalità Guerra e un capitolo conclusivo di Zombi Nazisti all’altezza delle aspettative. Tutto questo ad un prezzo tutt’altro che proibitivo.


 

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