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Castlevania Dominus Collection – Recensione

La saga di Konami al suo picco

Qualcosa sta cambiando nella strategia di Konami. Dopo anni di buio, di progetti cancellati e grandi assenze, il publisher nipponico sta lentamente tornando a guardare con interesse all’industria videoludica. Sebbene il futuro di Silent Hill sia ancora piuttosto nebuloso, con un pacchetto di nuovi episodi in sviluppo, ma di cui si sa ancora ben poco, l’azienda recentemente si è concentrata su un attento recupero e intelligente riproposizione dei suoi brand più noti. Quasi a voler ricordare a tutti cosa è stata in passato, ma anche come se volesse promettere che quei fasti stanno per tornare, giusto il tempo di ricordare teneramente, prima di tuffarci in un futuro che fino a poco prima sembrava non si potesse più realizzare.

Così, tra un remake Silent Hill 2 in dirittura d’arrivo e quello di Metal Gear Solid 3 che inizia a mostrare i muscoli, c’è spazio anche per Castlevania, la cui operazione museale, a ben vedere, si era già avviata prima nel 2019 con la Castlevania: Anniversary Collection e poi nel 2021 con Castlevania: Advance Collection.

Tra quelli disponibili, questo è certamente il miglior layout di visualizzazione degli schermi

La trafila di raccolte si è da poco ampliata con Castevania Dominus Collection che, proseguendo sul sentiero tracciato da Konami, racchiude al suo interno tre giochi più uno: i capitoli publicati su Nintendo DS, con in aggiunta Haunted Castle, arcade del 1987, qui presente sia in versione originale, sia in un’edizione riveduta e corretta.

Va da sé che la portata principale della produzione è rappresentato da Dawn of Sorrow del 2005, Portrait of Ruin del 2006 e Order of Ecclesia dell’ugualmente lontanissimo 2008. Il terzetto mutua la fortunata formula inaugurata dall’indimenticato Symphony of the Night: visuale bidimensionale, grafica in pixel art, level design labirintico e che impone un intensivo backtracking, una sovrastruttura ruolistica a fare da collante tra le battaglie con i mostri e la pur blanda gestione del personaggio.

Ogni capitolo ha saputo interpretare a modo suo questi pilastri. Dawn of Sorrow, tirando in ballo Soma Cruz, protagonista già in Aria of Sorrow, proietta la saga nel 2036, creando a livello visivo suggestive dicotomie tra elementi futuristici e altri gotici medievaleggianti che non si erano mai viste nella saga. Inoltre, all’epoca, affidava al touch screen il compito di tracciare i sigilli che avrebbero definitivamente sconfitto i boss di fine livello, trovata che aggiungeva davvero pochissimo al gameplay, ma che veniva incontro ai desideri di un pubblico, gli acquirenti del Nintendo DS, che non vedeva l’ora di armarsi di pennino per un qualche tipo di interazione.

Castlevania Dominus Collection propone un viaggio nel tempo impossibile da non amare

Portrait of Ruin, dal canto suo, tramutava il castello di Dracula in una gigantesca e intricata hub, all’interno del quale scovare i livelli veri e propri a cui si poteva accedere attraverso dei ritratti, similmente a quanto accadeva in Super Mario 64. Inoltre, presentava un duo di eroi che venivano attivamente coinvolti in alcuni enigmi e proponevano approcci alla battaglia lievemente diversi.

Order of Ecclesia, dal canto suo, artisticamente rappresenta lo stato dell’arte della pixel art in salsa Castlevania, tappa di un’evoluzione che ha toccato proprio su Nintendo DS uno dei suoi picchi più indimenticati. Non solo: del terzetto è sicuramente il gioco più difficile e complesso, tanto da aver messo in difficoltà anche esperti del genere.

Castevania Dominus Collection ripropone i tre giochi così come ce li ricordiamo, per nulla diversi sia in termini contenutistici, che dal punto di vista estetico, adattando come può comandi tattili e modalità di visualizzazione del doppio schermo del Nintendo DS.

Shanoa, protagonista di Order of Ecclesia, tra i personaggi più affascinanti della saga di Castelvania

Da una parte affida allo stick analogico destro, in combinazione con un pulsante, il compito di attivare un cursore su schermo che fa le veci del pennino. Dall’altra consente di scegliere tra due layout il posizionamento del display inferiore del portatile della Grande N. Giocando il titolo su PC, abbiamo preferito l’opzione che riduce lo spazio dell’azione, relegando mappa e menù nella parte laterale destra dello schermo.

Giocando ad uno dei tre titoli di questa Castevania Dominus Collection si comprende immediatamente perché il genere dei metroidvania non conosca crisi, non passi mai realmente di moda, perché rimpiangiamo il tempo ben speso con un Nintendo DS tra le mani. Si apprezza oggi come allora l’ottimo level design, la complessità delle boss fight, la necessità di non sottovalutare alcun nemico, il perfetto bilanciamento tra esplorazione ed enigmi da risolvere, sempre in cerca di una nuova strada che conduca all’ennesima splendida ambientazione da visitare accompagnati da colonne sonore che entrano con prepotenza nella testa di chi le ascolta.

Certo, Aria of Sorrow, tra i tre, è evidentemente relativamente immaturo. Order of Ecclesia eccede con la sua estrema difficoltà in certi casi, ma è un viaggio che è impossibile non amare, anche quando lo si riscopre, a molti anni di distanza, senza alcuna variazione sul percorso.

Avere sempre sott’occhio la mappa è una comodità non da poco

La possibilità di riavvolgere il tempo rende la progressione più spedita, il salvataggio istantaneo è in linea con le produzioni più moderne, ma la raccolta funziona proprio perché i giochi tirati in ballo superano l’ostacolo del tempo, grazie ad un gameplay stratificato, semplice nella sua impostazione globale, eppure coinvolgente.

Come da tradizione ormai, non manca una piacevole raccolta di artwork e la possibilità di ascoltare la soundtrack, extra gustosi che faranno sicuramente la felicità dei fan più accaniti.

In tutto questo non abbiamo volutamente parlare sino a qui di Hunted Castle. Non perché sia un prodotto così terribile, beninteso, ma perché è in tutto e per tutto un titolo che si discosta sensibilmente dal terzetto sopra descritto. La sua impostazione arcade riporta la saga alle sue origini, con un gameplay più semplice e una progressione estremamente lineare. Non era un titolo degno di lodi nel 1987 e nemmeno il restyling operato in questa raccolta salva l’avventura dalla mediocrità. Interessante per il suo valore museale, ma difficilmente resisterete sino ai titoli di coda.

Conclusioni

Castlevania Dominus Collection propone alcuni dei migliori capitoli di sempre della saga di Konami. Il terzetto di giochi pubblicati originariamente su Nintendo DS è un tris ancora capace di divertire, stupire, ammaliare tanto il neofita, quanto il videogiocatore navigato che vuole fare un bel ripasso. Vista la difficoltà con cui si possono reperire gli originali, questa raccolta rappresenta l’occasione ideale e irripetibile per gustarsi Aria of Sorrow, Portrait of Ruin e Order of Ecclesia.

Le piccole aggiunte per migliorare la quality of life e per adattare ai contemporanei sistemi le feature che furono del Nintendo DS funzionano e donano un tocco di modernità al pacchetto. Anche l’introduzione di artwork e colonne sonore è il più classico degli extra che farà la gioia dei fan di lungo corso. Chiude il pacchetto Hunted Castle, poco divertente, ma dall’innegabile valore museale.

Una raccolta imperdibile sia per chi ama Castlevania, che per gli appassionati di metroidvania.

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  • Good
    +Un terzetto di titoli semplicemente indimenticabili
    +Salvataggi istantanei e il replay migliorano la quality of life
    +Artwork e colonne sonore sono gustosi extra
  • Bad
    -Riprodurre i due schermi del DS su uno solo non è stato semplicissimo
    -Hunted Castle è poco divertente
  • 8.5 Immancabile
Conclusioni

Castlevania Dominus Collection propone alcuni dei migliori capitoli di sempre della saga di Konami. Il terzetto di giochi pubblicati originariamente su Nintendo DS è un tris ancora capace di divertire, stupire, ammaliare tanto il neofita, quanto il videogiocatore navigato che vuole fare un bel ripasso. Vista la difficoltà con cui si possono reperire gli originali, questa raccolta rappresenta l’occasione ideale e irripetibile per gustarsi Aria of Sorrow, Portrait of Ruin e Order of Ecclesia.

Le piccole aggiunte per migliorare la quality of life e per adattare ai contemporanei sistemi le feature che furono del Nintendo DS funzionano e donano un tocco di modernità al pacchetto. Anche l’introduzione di artwork e colonne sonore è il più classico degli extra che farà la gioia dei fan di lungo corso. Chiude il pacchetto Hunted Castle, poco divertente, ma dall’innegabile valore museale.

Una raccolta imperdibile sia per chi ama Castlevania, che per gli appassionati di metroidvania.

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  • Good
    +Un terzetto di titoli semplicemente indimenticabili
    +Salvataggi istantanei e il replay migliorano la quality of life
    +Artwork e colonne sonore sono gustosi extra
  • Bad
    -Riprodurre i due schermi del DS su uno solo non è stato semplicissimo
    -Hunted Castle è poco divertente
  • 8.5 Immancabile

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