Chainsaw Man
Speciale 29 Nov 2022

Chainsaw Man, la rivincita dell’ultraviolenza

Dalla penna (folle) di Tatsuki Fujimoto nasce Chainsaw Man, prima un manga e poi (dallo scorso mese di ottobre) un anime indubbiamente di successo. Il manga è relativamente recente (pubblicato dal 2018), e in soli quattro anni ha compiuto il passaggio dalle pagine all’animazione, grazie anche al portale di streaming Crunchyroll. Del manga abbiamo parlato a sufficienza nella nostra manganalisi, ma oggi ci concentriamo principalmente sulla trasposizione anime che sta riscuotendo un discreto successo anche nel mondo occidentale.

A occuparsi della trasposizione animata ci ha pensato lo studio MAPPA (Maruyama Animation Produce Project Association), già veterano di anime famosissimi come Tokyo Ghoul, Kakegurui e Dorohedoro. L’anime è diretto da Ryū Nakayama, il quale ha già un bel po’ di esperienza alle spalle con One Punch Man, Black Clover e Jujutsu Kaisen. Insomma, da una collaborazione del genere non poteva che arrivare un anime diverso, duro e “dannato” come un pugno allo stomaco.

Chainsaw Man
La trasformazione di Denji. ©Studio MAPPA/Crunchyroll

Ma partiamo dall’inizio. In Chainsaw Man seguiremo la storia di Denji, un ragazzo apparentemente comune. Dico “apparentemente” perché non c’è nulla nel mondo di Tatsuki Fujimoto che sia normale: l’ambientazione, per quanto simile al nostro mondo, ha ancora un’Unione Sovietica ma soprattutto è invasa dai diavoli, esseri sovrannaturali che si nutrono e incarnano le paure degli umani. In questo mondo, per sopravvivere alla routine di tutti i giorni servono i Devil Hunter, cacciatori di diavoli prezzolati dal governo che vanno in giro a sterminare questi orrendi mostri prima che facciano (troppi) danni.

E cosa c’entra il nostro protagonista? Beh, lui è un senza fissa dimora squattrinato che lavora per la yakuza ammazzando diavoli per denaro. Fa fatica a comprarsi del cibo e ha un interessantissimo (e tenero) diavolo/motosega/cane da compagnia chiamato Pochita. Se tutto questo vi incasina il cervello, non preoccupatevi, è normale.

Un anime diverso, duro e “dannato”

Denji vive una vita nel disagio e nella povertà totale, ma non si lamenta per questo. È ligio al suo lavoro e spera in una vita migliore. La situazione però cambia quando la yakuza si fa corrompere da un diavolo e Denji stesso finisce vittima dei posseduti. Tuttavia, prima di andarsene all’altro mondo, Denji stringe un patto con Pochita, il quale lo manterrà in vita e si “fonderà” con lui, trasformandosi, all’occorrenza, in Chainsaw Man, l’uomo motosega. In questa forma, Denji diventa una creatura formidabile con motoseghe a motore che gli escono dalla testa e dalle braccia, in una sorta di vortice letale di carne e metallo. Capirete facilmente che i combattimenti di Chainsaw Man sono adrenalinici, pieni di gore e più sanguinolenti di una bistecca poco cotta.

Chainsaw Man
Il rapporto fra questi due è fantastico. ©Studio MAPPA/Crunchyroll

Dopo la carneficina, Denji è notato dal governo che lo “assume” forzatamente fra i Devil Hunter. Qui ha l’occasione di realizzare i suoi sogni, che devo ammettere essere tipici dell’adolescente/giovane adulto medio giapponese (un po’ hentai): mangiare a sazietà e pomiciare con le ragazze. Ed è qui che la storia di Chainsaw Man inizia a decollare: tranquilli/e, non vi dirò nulla su come prosegue, dopotutto stiamo parlando di un anime ancora in corso e attualmente trasmesso in simulcast con TV Tokyo dal Giappone.

Tuttavia posso anticiparvi che non mancheranno mai non solo gli scontri all’ultimo sangue, ma anche i misteri, i momenti di complicità erotica e persino un comparto narrativo ben più profondo di quanto ci si sarebbe aspettato da un anime dedicato a un uomo in grado di trasformarsi in motosega.

Chainsaw Man
Il diavolo eternità è davvero grottesco. ©Studio MAPPA/Crunchyroll

Chiaramente non c’è solo Denji a brillare in questo anime: anche i comprimari come Aki, Power e Makima sono personaggi interessanti che vi sapranno ammaliare con la loro (devo dire ottima) caratterizzazione. Se non vi ho ancora convinto a guardare Chainsaw Man, dubito di poter tirare fuori altre sorprese dal cilindro: se ancora non fosse chiaro, il lavoro di Studio Mappa è chiaramente un anime (ultra)violento, sanguinoso come un mattatoio e molto diretto.

Tuttavia c’è anche del sentimento (e non poco), oltre che un’attenzione a una trama intricata che potrà sorprendervi. Al momento della stesura di questo speciale, sono sette gli episodi pubblicati di Chainsaw Man: siete ancora in tempo per correre sulla piattaforma di streaming Crunchyroll e godervi il simulcast. Accendete la motosega!

Potete recuperare tutti gli episodi di Chainsaw Man citati in questo articolo in streaming su Crunchyroll: per abbonarvi potete andare direttamente su GameStop a questo link.


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