Dalla penna (folle) di Tatsuki Fujimoto nasce Chainsaw Man, prima un manga e poi (dallo scorso mese di ottobre) un anime indubbiamente di successo. Il manga è relativamente recente (pubblicato dal 2018), e in soli quattro anni ha compiuto il passaggio dalle pagine all’animazione, grazie anche al portale di streaming Crunchyroll. Del manga abbiamo parlato a sufficienza nella nostra manganalisi, ma oggi ci concentriamo principalmente sulla trasposizione anime che sta riscuotendo un discreto successo anche nel mondo occidentale.
A occuparsi della trasposizione animata ci ha pensato lo studio MAPPA (Maruyama Animation Produce Project Association), già veterano di anime famosissimi come Tokyo Ghoul, Kakegurui e Dorohedoro. L’anime è diretto da Ryū Nakayama, il quale ha già un bel po’ di esperienza alle spalle con One Punch Man, Black Clover e Jujutsu Kaisen. Insomma, da una collaborazione del genere non poteva che arrivare un anime diverso, duro e “dannato” come un pugno allo stomaco.
Ma partiamo dall’inizio. In Chainsaw Man seguiremo la storia di Denji, un ragazzo apparentemente comune. Dico “apparentemente” perché non c’è nulla nel mondo di Tatsuki Fujimoto che sia normale: l’ambientazione, per quanto simile al nostro mondo, ha ancora un’Unione Sovietica ma soprattutto è invasa dai diavoli, esseri sovrannaturali che si nutrono e incarnano le paure degli umani. In questo mondo, per sopravvivere alla routine di tutti i giorni servono i Devil Hunter, cacciatori di diavoli prezzolati dal governo che vanno in giro a sterminare questi orrendi mostri prima che facciano (troppi) danni.
E cosa c’entra il nostro protagonista? Beh, lui è un senza fissa dimora squattrinato che lavora per la yakuza ammazzando diavoli per denaro. Fa fatica a comprarsi del cibo e ha un interessantissimo (e tenero) diavolo/motosega/cane da compagnia chiamato Pochita. Se tutto questo vi incasina il cervello, non preoccupatevi, è normale.
Un anime diverso, duro e “dannato”
Denji vive una vita nel disagio e nella povertà totale, ma non si lamenta per questo. È ligio al suo lavoro e spera in una vita migliore. La situazione però cambia quando la yakuza si fa corrompere da un diavolo e Denji stesso finisce vittima dei posseduti. Tuttavia, prima di andarsene all’altro mondo, Denji stringe un patto con Pochita, il quale lo manterrà in vita e si “fonderà” con lui, trasformandosi, all’occorrenza, in Chainsaw Man, l’uomo motosega. In questa forma, Denji diventa una creatura formidabile con motoseghe a motore che gli escono dalla testa e dalle braccia, in una sorta di vortice letale di carne e metallo. Capirete facilmente che i combattimenti di Chainsaw Man sono adrenalinici, pieni di gore e più sanguinolenti di una bistecca poco cotta.
Dopo la carneficina, Denji è notato dal governo che lo “assume” forzatamente fra i Devil Hunter. Qui ha l’occasione di realizzare i suoi sogni, che devo ammettere essere tipici dell’adolescente/giovane adulto medio giapponese (un po’ hentai): mangiare a sazietà e pomiciare con le ragazze. Ed è qui che la storia di Chainsaw Man inizia a decollare: tranquilli/e, non vi dirò nulla su come prosegue, dopotutto stiamo parlando di un anime ancora in corso e attualmente trasmesso in simulcast con TV Tokyo dal Giappone.
Tuttavia posso anticiparvi che non mancheranno mai non solo gli scontri all’ultimo sangue, ma anche i misteri, i momenti di complicità erotica e persino un comparto narrativo ben più profondo di quanto ci si sarebbe aspettato da un anime dedicato a un uomo in grado di trasformarsi in motosega.
Chiaramente non c’è solo Denji a brillare in questo anime: anche i comprimari come Aki, Power e Makima sono personaggi interessanti che vi sapranno ammaliare con la loro (devo dire ottima) caratterizzazione. Se non vi ho ancora convinto a guardare Chainsaw Man, dubito di poter tirare fuori altre sorprese dal cilindro: se ancora non fosse chiaro, il lavoro di Studio Mappa è chiaramente un anime (ultra)violento, sanguinoso come un mattatoio e molto diretto.
Tuttavia c’è anche del sentimento (e non poco), oltre che un’attenzione a una trama intricata che potrà sorprendervi. Al momento della stesura di questo speciale, sono sette gli episodi pubblicati di Chainsaw Man: siete ancora in tempo per correre sulla piattaforma di streaming Crunchyroll e godervi il simulcast. Accendete la motosega!
Potete recuperare tutti gli episodi di Chainsaw Man citati in questo articolo in streaming su Crunchyroll: per abbonarvi potete andare direttamente su GameStop a questo link.
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