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News 18 Feb 2015

Cities XXL – Recensione

Nel vasto panorama videoludico si fa spesso fatica a trovare un gioco che sia originale o che abbia un gameplay esclusivo e che non faccia pensare ad altri titoli un po’ più vecchi che, magari, hanno persino fatto scuola.

Tuttavia, il caso della serie Cities è un po’ particolare, perché rientra a far parte dell’enorme settore dei city-building, cloni del maggiormente noto SimCity, ma ad ogni nuovo capitolo ha sempre apportato qualcosa di innovativo alla formula, tanto da farlo divenire un diretto concorrente del titolo più blasonato. Quando il franchise era ancora nelle mani della Monte Cristo, City Life, l’episodio d’apertura della lunga serie, vantava di essere il primissimo ad utilizzare un livello di dettaglio capace di mostrare i passanti sui marciapiedi e le automobili per le strade. City Life, inoltre, presentava ambienti completamente tridimensionali e fu per Monte Cristo un discreto successo. Nonostante ciò, il franchise passò nelle mani della francese Focus Home Interactive che continuò la serie nel 2010 con un sequel dal nome di Cities XL. Da lì in avanti, a cadenza annuale, Focus ha deliziato i nostri istinti da sindaci regalandoci tre ulteriori capitoli: Cities XL 2011, Cities XL 2012 e Cities XL Platinum, quest’ultima intesa come semplice add-on omnicomprensivo al gioco del 2012.

Dopo ben due anni di pausa, ecco che giunge sugli scaffali Cities XXL, naturale conseguenza dei suoi predecessori. Le aspettative sul titolo non erano poche, nonostante sia stato annunciato con poco preavviso rispetto all’uscita ufficiale. Ma cosa è successo con XXL? A questo giro, gli sviluppatori ci avevano promesso nuovi ambienti in cui metterci alla prova, nuove opzioni green di vivibilità capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini, un sistema di localizzazione dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, tanti nuovi edifici, l’integrazione con lo Steam Workshop e, soprattutto, quel miglioramento del motore grafico che tutti i fan datati della serie si aspettavano. Noi abbiamo messo alla prova il gioco, come da programma, e siamo andati a vedere cosa rende Cities XXL un titolo da avere nella propria libreria o meno.

L’appeal di Cities XXL è sicuramente suggerito dal nome: l’enormità degli ambienti di gioco. Strizzando l’occhio ai fan delusi da SimCity che si dannano ancora per gli ambienti stretti in cui costruire le proprie città, Cities XXL appaga il giocatore offrendogli un terreno vastissimo in cui poter costruire città, quartieri, aree metropolitane, frazioni e chi più ne ha, più ne metta. La sensazione che si prova mettendosi dinanzi all’UI resa più sofisticata rispetto ai precedenti capitoli è quella di sentirsi padroni di quel grande appezzamento di terra ed è questa l’innegabile qualità che deve essere riconosciuta ad XXL.

Il gameplay, sostanzialmente, rimane invariato rispetto ai predecessori: avremo a disposizione dei fondi iniziali da usare saggiamente per creare strade, zone edificabili e punti di estrazione per le risorse che alimenteranno il nostro borgo iniziale. Infatti, nei primi minuti di gioco non potremo espandere più di tanto il nostro impero o la pena è quella di vedere le casse dissanguate. Partendo da un piccolo quartiere residenziale ed operaio, le richieste saranno sempre maggiori e i cittadini passeranno dal chiedere zone lavorative a pretendere degli uffici, dei centri commerciali o delle zone di svago.

Dimenticate per un attimo l’aspetto cartoonoso dei Sim di SimCity, poiché la UI si presenterà secca ed essenziale e non ci saranno simpatici consiglieri a ricordarvi che come sindaci, magari, fate schifo. Nel titolo sarete abbastanza soli e dovrete barcamenarvi tra grafici, tabelle fin troppo monotone e crediti. Per sbloccare via via le zone più prestigiose, come ad esempio le abitazioni per l’elité o quelle ad alta densità per dirigenti, dovrete faticare sette camicie affinché la vostra città possa crescere demograficamente, senza generare zone di degrado che ridurranno drasticamente le vostre entrate. Ne deriva che dovrete mantenere sempre un certo equilibrio tra i desideri delle quattro classi: se gli operai saranno richiesti in gran numero per quasi tutte le mansioni, i dirigenti si annoieranno se non avranno posti di lavoro consoni alle loro qualità. Il bilanciamento tra tempo libero, gradimento dei punti commerciali e valorizzazione del proprio lavoro, perciò, dovrà essere continuamente tenuto a bada. E Cities XXL è spietato in questo, poiché basterà una piccola distrazione e la vostra città non avrà più vita lunga.

Seppur una simile tensione possa risultarvi frustrante, Cities XXL non innervosisce, ma al massimo può annoiare a lungo andare se proprio non vorrete aspettare il tempo necessario per veder crescere la vostra popolazione. Non disperate però, dato che fortunatamente esistono i pulsanti per accelerare il tempo – dei quali ne farete un largo abuso -. Fin qui, il gioco non manifesta alcuna novità rilevante, tranne quella facilmente riscontrabile del motore grafico ampiamente migliorato rispetto ai capitoli precedenti. Avendo provato il titolo su un gaming laptop di fascia medio-alta – Intel i7 4720HQ, 8GB RAM DD3, GTX860M 2GB DDR5 -, abbiamo messo sotto sforzo il gioco con zoom-in zoom-out frequenti e creazione di strade dall’alto numero di incroci: il risultato è stato indubbiamente migliore a quello ottenuto con Cities XL Platinum, ma in certi casi gli FPS si sono comunque abbassati ad 11-12, suggerendo ancora una poca rifinitura del sistema. Ad ogni modo non è nulla di così invalidante ai fini della giocabilità, in quanto i rallentamenti sono sporadici e non durano oltre un massimo di due secondi. Per ottenere i pessimi fps sopracitati, ci siam dovuti spingere fino a creare una zona grande 6×4 isolati, con un livello di zoom molto alto.

Per quanto riguarda le ulteriori innovazioni, l’introduzione della dinamica green-friendly apre nuove possibilità di gioco e grazie ad essa potremo dedicarci alla costruzione di città eco-compatibili. Le zone industriali, necessarie per rendere prospera una cittadina, comporteranno la produzione di inquinamento atmosferico ed acustico e ciò potrebbe inficiare la vivibilità dell’intero sistema. Grazie alle auto elettriche o al Park n’ Ride con le bici, oltre a ridurre il traffico tra le avenue affollate, potremo ridurre anche l’impatto negativo sull’ambiente. Un ambiente più sano comporterà zone più redditizie ed una maggiore soddisfazione dei cittadini.

Se vi state chiedendo dei nuovi ambienti, invece, essi sono ben 5 ed andranno da suggestivi panorami alpini a meravigliose zone costiere. Tuttavia, non tutte le zone presenteranno lo stesso livello di difficoltà: in alcune aree sarà possibile trovare un numero maggiore di risorse – acqua e petrolio -, mentre in altre avremo a disposizione ampie zone turistiche a discapito della superficie edificabile o della distribuzione dei preziosi elementi necessari ad alimentare la città. Ce n’è per tutti i gusti, anche se tendenzialmente è più facile propendere per edificare la propria città in un’area che contenga un giusto equilibrio di elementi.

Dopo circa un’ora di gioco avrete già costruito una cittadina variegata con zone commerciali, residenziali e industriali. La presenza di più di 1000 edifici unici darà alla città un aspetto poco monotono, almeno fino a quando non inizieranno a spuntare i primi grattacieli che non vanteranno la grande eterogeneità che ci si aspetta – specialmente per le zone popolari ad alta densità -. L’integrazione dello Steam Workshop, però, offre al gioco l’opportunità di scaricare direttamente delle mod dalla laboriosa community che genera di giorno in giorno dei nuovi modelli poligonali di palazzi, ponti, grattacieli e così via: se allo stato attuale ci sono circa 100 nuovi modelli, la community sicuramente produrrà tantissimo materiale con cui personalizzare la vostra esperienza.

Un piccolo punto a favore del gioco, che non va per nulla tralasciato, è la cura per il sonoro di Cities XXL, gradita compagna nell’impresa di dura creazione di un ambiente urbano. Alcune musiche sono davvero divertenti e spensierate e fanno bene il loro lavoro di intrattenimento. Altre, invece, sottolineano l’aspetto catartico di creazione da zero di un ambiente complesso come quello metropolitano. Se l’aspetto musicale di un titolo è di vostro interesse, sappiate che i pezzi introdotti in questo ultimo capitolo sono interamente nuovi.

Ma allora cos’è che non fa risplendere Cities XXL? Il vero tasto dolente di tutto il discorso è che, all’atto pratico, il gioco dona la costante impressione che sia solo una espansione dei precedenti e non mette nulla di realmente nuovo in campo che ne giustifichi il prezzo senza sconto. A favorire l’acquisto di Cities XXL c’è l’offerta della Focus Home che consente ai possessori dei titoli precedenti di acquistare questo nuovo episodio ad un prezzo molto vantaggioso, ma per ciò che ha da offrire, Cities XXL pare essere solo un grosso aggiornamento di Cities XL Platinum. Pur volendolo considerare uno stand-alone, è improbabile che un veterano della serie possa ritenerlo “innovativo”, perciò l’esperienza di Cities XXL potrebbe essere maggiormente apprezzabile da un giocatore che si appresta per la prima volta alla serie o al panorama dei city building.

In conclusione…

Cities XXL rappresenta una buona alternativa nel panorama dei city-building, ma a rovinarne l’essenza è la scarsa presenza di qualsivoglia novità. Rispetto ai predecessori, Cities XXL espande l’esperienza a favore di un motore grafico sicuramente migliorato ed approfondisce il gioco con l’introduzione dello Steam Workshop e delle dinamiche eco-green, elementi per nulla sufficienti a giustificare un acquisto ex novo del titolo, in particolare per chi possiede già un capitolo precedente della serie. Per coloro che, invece, si apprestano per la prima volta a Cities, l’acquisto del titolo è, solo in quel caso, consigliato, visto che rappresenta una versione completa di tutto ciò che Focus Home ha da offrire nei city building allo stato attuale.

Voto: 6/10

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