Nostalgia, sempre e solo la cara nostalgia ci permette di rivivere momenti memorabili in compagnia di quei cabinati che ci hanno fatti crescere a suon di gettoni. Videogiochi tra l’altro ispirati a colossal cinematografici, a film spensierati che negli anni ’80 hanno riscosso un successo straordinario al botteghino, gettando le basi di quella che oggi è la cultura pop.
Chi vi scrive è nato in uno di quegli anni, il 1984 per la precisione, anno in cui tornò alla ribalta l’amore del pubblico verso le pellicole di arti marziali segnate dall’impronta del mai dimenticato Bruce Lee nel decennio precedente. Parliamo ovviamente di Karate Kid, che non solo fece affermare attori come Ralph Macchio, William Zabka e Pat Morita (l’intramontabile maestro Miyagi), ma anche trasmettere valori profondi basati sulla lealtà, la fiducia e amore per il karate.
A distanza di oltre 30 da quel calcio sulle gengive di Daniel LaRusso a Johnny Lawrence nella finale dell’All Valley Karate Tournament, ecco che Youtube Premium prima e Netflix poi – dopo averne acquisito i diritti – ci proiettano in quel meraviglioso universo grazie alla serie Cobra Kai, il dojo dei bulli che colpiscono forte. Una serie ben fatta che vi consigliamo di vedere se avete adorato Karate Kid, in cui gli eterni rivali sembrano non aver mai superato i fantasmi del loro passato.
Da questo spin-off seriale tanto apprezzato era impossibile non prevedere un videogioco omonimo, chiamato Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues, un beat ’em up che a essere franchi non ci è sembrato poi così malaccio nonostante i limiti imposti dal genere stesso. Certo è che per apprezzarlo al 100% bisogna essere dei fan delle avventure del Sensei Lawrence nel far risorgere il suo vecchio dojo con dei sani principi morali.
Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues arriva in un periodo assai promettente per il picchiaduro a scorrimento, un genere un po’ accantonato ma tornato di moda in questi ultimi mesi del 2020. Le vicende narrate corrono parallelamente alla seconda stagione dello show TV con Johnny ormai un vero e proprio sensei affermato nel Cobra Kai appena rinato.
A questo punto, come dei veri apprendisti di karate, dovremo scegliere il dojo a cui vogliamo iscriverci tra Cobra Kai o Miyagi-Do, in una nuova storia condita da filmati e dialoghi completamente inediti. A dircela tutta questa scelta non avrà solo una valenza di affezione ai personaggi ma ci garantirà un approccio al gioco diversificato per via dei vantaggi strategici di ogni team.
Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues ci ha piacevolmente sorpreso
Per intenderci: se la nostra scelta dovesse ricadere sul Miyagi-Do, Daniel san e tutti i suoi allievi di base avranno a disposizione maggiori punti vita, attacchi di congelamento, contrattacchi letali e tecniche difensive più efficaci. Sembra strano che degli adolescenti possano scagliare colpi infuocati o raffiche congelanti alla Sub-Zero di Mortal Kombat, ma dopotutto i brawler sono belli proprio perché ci permettono di realizzare tecniche impensabili nella realtà.
Per ogni fazione la storia sarà quasi identica e si diversificherà solo per alcuni cambi di scena al fine di dare un senso alle vicende narrate. Tuttavia qualora volessimo scoprire il vero finale dovremo completare entrambe le campagne nello stesso salvataggio.
I picchiaduro a scorrimento laterale sono considerati in un immaginario collettivo a volte erroneamente molto semplicistici, in cui si pensa che schiacciando a caso i pulsanti si arrivi a un soddisfacente end game. Ahinoi non è così, e Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues insegna che questa strategia ci butterà al tappeto in men che non si dica.
Gli sviluppatori di Flux Game Studio hanno invece saputo infarcire saggiamente il loro beat ’em up permettendoci di padroneggiare svariate abilità uniche e dando un sapore ruolistico alla progressione del dojo.
Le abilità poi sono fondamentali nel karate e ci permettono di eseguire un serie di hit che probabilmente neanche ci sognavamo quando il gioco venne annunciato. Quello che vogliamo dirvi e che siamo rimasti colpiti dal combat system, che consente di effettuare anche delle appaganti juggle (serie di combo che non fanno toccare terra all’avversario).
La concatenazione delle varie combo, ma soprattutto l’alternanza delle abilità, fanno aumentare un contatore e salire la valutazione a fine livello insieme ad altri fattori come “Salute Piena” o “Niente Cibo”. Inoltre le combo permetteranno di ripristinare più PV e ottenere un numero maggiore di gettoni, che saranno fondamentali per la progressione del proprio dojo.
Visitare il dojo spesso sarà fondamentale per la progressione della storia, poiché avanzando nei livelli i cattivoni saranno sempre più agguerriti nel farci le penne. Ogni personaggio (8 in totale nel gioco) avrà un personalissimo albero delle abilità e potrà acquisire vantaggi strategici o nuovissime tecniche di combattimento. Qui entrerà in gioco la nostra strategia, quindi spendere i punti in modo saggio è il primo passo verso la vittoria.
Il combat system che consente di effettuare anche delle appaganti juggle
In Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues sono presenti più di 40 tipologie di avversari, dallo sgherro di strada all’hipster hippie, ognuno dotato non solo di una discreta personalizzazione ma anche di bonus e malus come qualsiasi GdR che si rispetti. Nei 28 livelli totali, ispiratissimi alle location della serie Netflix, non mancherà l’occasione di interagire con alcuni elementi dello scenario: non sarà strano spedire i nemici nella cabina delle fototessere oppure fargli lasciare i denti su un calcio balilla.
Un altro aspetto che ci è piaciuto è la possibilità di “infierire” sull’avversario al tappeto, o colpendolo al volto con una serie di pugni (in stile Tekken) o addirittura lanciandolo fuori dallo scenario. Queste piccole feature rendono questo videogioco ancora più divertente e avvincente.
Tuttavia non ci ha convinto molto la velocità dell’azione, forse dai ritmi un pochino serrati che a volte non consente di godersi al meglio il gameplay. All’occhio assistere a una sequenza di calci in serie a rallentatore non è troppo scenografico, ma capiamo che potrebbe trattarsi di una scelta per non rendere la scena a schermo troppo caotica. Inoltre alcune hitbox non sono sempre perfette e può capitare che qualche colpo vada a vuoto nonostante sia stato correttamente eseguito.
Parlando invece di “fedeltà cinematografica” è stato fatto un buon lavoro, dato anche dalla presenza di collezionabili veramente invitanti come la locandina “Learn to fight join Cobra Kai” con tanto di foto del sensei Lawrence. Per non parlare poi delle locandine dell’autosalone di Larusso e dalla presenza di personaggi ricorrenti come la madre di Miguel.
La scelta grafica è molto azzeccata con sequenze in stile comics valorizzate dai doppiatori originali della serie tv. La colonna sonora trae invece ispirazione dagli anni ’80, anche se la mancanza di licenze ufficiali si fa sentire (ma giustificata dalla mancanza dei diritti d’autore).
Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues è tutto sommato un picchiaduro ben pensato, della giusta durata e abbastanza moderno per le console di fine generazione.
Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues, e non l’avremmo mai detto, ci ha piacevolmente sorpreso confermandosi come un buon picchiaduro vecchia scuola che diventa ancora più divertente giocato in compagnia di un amico. Arrivato in punta di piedi, riesce a conquistarsi una sua identità nel genere beat ’em up grazie a una profondità nel combat system e tanti ammiccamenti alle stagioni televisive omonime. Il sistema di progressione in stile GdR garantisce inoltre un approccio molto più strategico a un semplice videogioco dalla natura arcade. Sono tuttavia presenti delle piccole incertezze come una velocità di gioco forse un pochino troppo compassata e delle hitbox non sempre perfette. Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues è un videogioco che diverte e che ci insegna che questo genere è duro a perire, un po’ come il Cobra Kai che (ovviamente) non muore mai! |
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