Concord, un hero shooter in cerca della sua strada – Recensione

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Una goccia blu nell'oceano

Quella del Freegunner è una vita difficile. Soprattutto se sei parte di un gioco come Concord, che pur con tutte le buone intenzioni e un gameplay tutto sommato divertente sbarca sul mercato senza quel guizzo necessario a fare colpo, in un mare di giochi non solo tutti simili ma anche disponibili gratuitamente – cosa che l’opera prima di Firewalk Studios non è. Per chiunque abbia familiarità con gli hero shooter, al primo avvio Concord si presenta come ce lo si può aspettare: dopo un’introduzione narrativa, e bisogna dire che dal punto di vista della lore è molto curato, si accede al menu principale dove potete navigare un po’ per familiarizzare un po’ con le diverse opzioni.

Oppure potete andare direttamente nella sezione “Gioca” per cimentarvi in qualche prova single player, come gli allenamenti o le prove a tempo, o multiplayer che è poi il vero fulcro dell’esperienza. Ci sono tre modalità principali: Rissa, Dominio e dal livello giocatore 6 in avanti Rivalità. Ciascuna di queste è divisa in due tipi di partite. Rissa prevede Scontro, in cui eliminare i rivali per un totale di trenta volte, e Caccia al Trofeo dove una volta messi fuori gioco gli avversari occorre raccogliere le loro carte affinché il punto venga assegnato. Dominio, come potete immaginare dal nome, offre Controllo Zona in cui dover catturare e mantenere almeno due zone su tre disponibili per accumulare i centoventicinque punti necessari alla vittoria, e Al Segnale che prevede di inseguire un segnale, per l’appunto, catturare di volta in volta le zone indicate e mantenerle fino a che una nuova zona non sarà stabilita.

Infine, Rivalità comprende Corsa al Carico, dove dobbiamo posizionare e difendere il cargo dalla squadra rivale, e Contatto in cui la vittoria si ottiene eliminando i rivali oppure catturando la zona. L’aspetto peculiare della modalità Rivalità, che la differenzia dalle precedenti, è l’assenza di rientri: ciò significa che una volta eliminati lo si è per tutta la durata della partita. In cambio viene offerta più esperienza. Sicuramente si tratta di una modalità per giocatori esperti ma anche così devo ammettere su PlayStation 5 di aver notato un’affluenza estremamente ridotta – forse perché Rissa e Dominio, nel loro essere più chiassose e senza limiti di rientro, offrono quel tipo di svago fuori di testa che spesso si cerca negli hero shooter. Senza nulla togliere a strategia e spirito di squadra, entrambi essenziali se non si vuole essere soverchiati dagli avversari.

Rissa e Dominio offrono quel tipo di svago fuori di testa che spesso si cerca negli hero shooter

Parlando delle diverse tipologie, personalmente quella che ho trovato più divertente e un po’ diversa dal solito è Caccia al Trofeo: la sua particolarità non è solo acchiappare le carte avversarie, indipendentemente da chi ha effettuato l’eliminazione, ma anche impedire alla squadra rivale di fare lo stesso raccogliendo noi le carte dei nostri alleati prima che lo facciano altri. In questo modo impediremo al contatore di salire, guadagnando occasioni preziose che potrebbero fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Anche Al Segnale è una piacevole variazione del catturare la zona e mantenere la posizione, in virtù del fatto che non si può prevedere in largo anticipo dove si sposterà il segnale, venendo così obbligati a reagire in tempi piuttosto limitati.

Le altre tipologie sono bene o male riproposizioni di quanto già visto in giochi come Overwatch, Rogue Company e Valorant – sebbene quest’ultimo preveda anche modalità per il singolo giocatore come il Deathmatch. In ogni caso, a dispetto di quanto possa essermi piaciuta una tipologia rispetto a un’altra rimane il fatto che Concord non abbia poi qualcosa di innovativo da offrire. Certo, non c’è neppure l’ombra di microtransazioni fossero anche per dei cosmetici ma è davvero sufficiente a motivare quando là fuori c’è una concorrenza spietata che in ogni caso non è pay-to-win e può essere giocata senza spendere un euro? La risposta è incerta, anche al netto di una quantità di mappe limitata che già dopo una trentina di partite risulta ridondante.

Viene poi la questione roster. La prima cosa che deve catturare in un hero shooter sono proprio i suoi personaggi, il loro look prima ancora del feel: qualcosa che Concord non sembra aver compreso appieno, poiché a eccezione dei membri della Northstar (e nemmeno tutti), gli altri sono abbastanza anonimi o poco ispirati a parte giusto un paio. Per mero gusto personale promuovo Duchessa e It-Z ma nonostante questo le mie scelte sono quasi sempre ricadute su Lennox, Haymar, Teo e a volte Vale – un po’ per affinità di classe, un po’ proprio per il design. Quando gli stessi eroi su cui dovrebbe basarsi il gioco non catturano poi tanto, ecco che l’impianto inizia a scricchiolare.

A eccezione dei membri della Northstar, gli altri eroi sono abbastanza anonimi o poco ispirati

Se a questo aggiungiamo un gameplay solido e con un buon feeling come sparatutto per sé, persino divertente nel complesso perché è vero che ogni partita tira l’altra specie in alcune modalità e tipologie, ma al quale sembra mancare qualcosa per emergere o esprimere il suo vero potenziale, la situazione non diventa particolarmente rosea. Ciascun eroe ha le sue abilità specifiche e/o armi secondarie ma non una ultimate, scelta piuttosto particolare perché non va esattamente ad appiattire il gameplay ma neppure a elevare la strategia di squadra al di là dello scegliere i soliti ruoli immancabili come ad esempio l’healer.

Probabilmente a fare un po’ le veci sono le passive dei personaggi, ciascuno dei quali ne possiede due grazie alla presenza di una variante dell’eroe che si può sbloccare completando il relativo obiettivo in gioco. Si tratta tuttavia di abilità che influenzano soltanto l’eroe e non sempre vanno anche a favore dell’intera squadra, dipende sempre da chi si va a scegliere. Stessa cosa vale per i bonus equipaggio, che dipendono da quale equipaggio decidiamo di portare con noi: una volta raggiunto il livello sei possiamo crearne di nostri, oltre a quello di default, ma finché non sblocchiamo le varianti dei personaggi risulta un po’ difficile creare combinazioni troppo diverse da quella base.

Cosa significa avere un equipaggio e, di conseguenza, i bonus? Semplice: durante la selezione del personaggio, se ne prendiamo uno presente anche nel team che abbiamo selezionato potremo fare affidamento sul suo personale bonus di classe. Tale bonus permane per l’intero match e viene applicato a qualunque altro personaggio dovessimo scegliere. Come prevedibile, alcuni di questi buff sono semplicemente migliori di altri, motivo per cui si tenderà a preferirli e lasciare il resto un po’ più nel dimenticatoio.

Alla fine di ciascuna partita si ottengono punti esperienza giocatore e personaggio, i primi in base a vittoria/sconfitta più eventuali obiettivi giornalieri, settimanali o stagionali portati a termine, mentre i secondi dipendono dall’uso stesso dell’eroe. Facendo salire di livello il nostro account potremo ottenere ricompense che variano tra i diversi cosmetici a disposizione, compresi quelli per il nostro biglietto da visita. Il livello degli eroi invece determina alcune ricompense specifiche ottenibili soltanto così: si tratta sempre di cosmetici, che vanno da skin delle armi a vestiario fino a veri e propri accessori, e ce n’è sempre per tutti. Questo aspetto è molto valido rispetto alle più predatorie loot box ma anche scontato (o forse no?) in un gioco che viene fatto pagare quaranta euro: aggiungere microtransazioni gli avrebbe fatto più male di quanto già non stia succedendo.

Conclusioni

Nel complesso, Concord è un hero shooter tra i tanti. Purtroppo allo stato attuale non riesce a spiccare, vuoi per un character design poco ispirato, per la quantità ridotta di mappe e per modalità che solo in misura minore vanno a differenziarsi da altre offerte già sul mercato. Sebbene metta sul piatto diverse opzioni accattivanti, ancora non bastano a renderlo un faro nel mare di giochi dello stesso genere. Ciò non toglie che intrattenga e diverta, grazie a un paio di tipologie di gioco coinvolgenti e un’evidente competenza degli sviluppatori per quanto riguarda la sua essenza di sparatutto; tecnicamente poi non ha dato il minimo problema e anche questo è un punto a favore. In termini di narrativa poi si vede l’impegno profuso dal team, anche se bisognerà capirne il vero impatto in futuro. Il prezzo va a sopperire la giusta mancanza di microtransazioni, tuttavia lo rende una mosca bianca e forse non la scelta migliore quando la concorrenza è così spietata.

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  • Good
    +Tecnicamente ineccepibile
    +Come sparatutto in sé è molto solido
    +Universo di gioco narrativamente curato
  • Bad
    -Character design pressoché blando
    -Classi ed eroi necessitano un ribilanciamento
    -Meccaniche interessanti ma non sufficienti a farlo emergere
  • 7 Interessante

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Conclusioni

Nel complesso, Concord è un hero shooter tra i tanti. Purtroppo allo stato attuale non riesce a spiccare, vuoi per un character design poco ispirato, per la quantità ridotta di mappe e per modalità che solo in misura minore vanno a differenziarsi da altre offerte già sul mercato. Sebbene metta sul piatto diverse opzioni accattivanti, ancora non bastano a renderlo un faro nel mare di giochi dello stesso genere. Ciò non toglie che intrattenga e diverta, grazie a un paio di tipologie di gioco coinvolgenti e un’evidente competenza degli sviluppatori per quanto riguarda la sua essenza di sparatutto; tecnicamente poi non ha dato il minimo problema e anche questo è un punto a favore. In termini di narrativa poi si vede l’impegno profuso dal team, anche se bisognerà capirne il vero impatto in futuro. Il prezzo va a sopperire la giusta mancanza di microtransazioni, tuttavia lo rende una mosca bianca e forse non la scelta migliore quando la concorrenza è così spietata.

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    +Tecnicamente ineccepibile
    +Come sparatutto in sé è molto solido
    +Universo di gioco narrativamente curato
  • Bad
    -Character design pressoché blando
    -Classi ed eroi necessitano un ribilanciamento
    -Meccaniche interessanti ma non sufficienti a farlo emergere
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