Microsoft inaugura la seconda giornata dell’E3 2015 con la sua conference, obbligata a rispondere a tono a Bethesda che ieri, in un’ora e mezza e con una line-up esigua ma di grande caratura ha fatto capire quanto tanto stia investendo su questa next generation.
La casa di Redmond aveva inoltre l’obbligo, dopo due E3 in sordina (o comunque non di primissimo livello), di mostrare un netto cambio di marcia in modo da recuperare il terreno perso nei confronti di Sony e ri-acquistare la fiducia di una fan-base bistrattata da decisioni mai chiare e difficilmente condivisibili, oltre che da retromarce quanto mai immotivate in ambito di progettazione software.
Parallelamente a Bethesda Microsoft metterà, per bocca di Pete Hines, il videogiocatore al centro della esperienza di Xbox venendo incontro allo stesso con scelte mirate a migliorare l’ecosistema di gioco a lui disponibile. Tutto ciò verrà fatto mediante la creazione di nuove ip, il rilascio di titoli AAA di sicuro impatto, una crescente attenzione verso le realtà indie e, soprattutto, ascoltando le opinioni degli stessi giocatori.
Non solo sterile propaganda ma realtà inconfutabilmente verificabili: il 2015 sarà infatti un anno che vedrà affacciarsi, sul fronte xbox, titoli come Halo 5: Guardians, Forza Motorsport 6, Rise of the Tomb Raider, il rilascio di un nuovo joyad specificamente progettato per Pro-Player e, bomba inattesa, la retrocompatibilità nativa di Xbox One con gran parte dei giochi Xbox 360.
Frutto di questa crescente attenzione nei confronti dei videogiocatori/clienti/fan sarà anche la partnership storicamente sviluppata con Bethesda che vedrà, grazie anche all’integrazione delle piattaforme di gioco Xbox One/PC-Windows 10, la possibilità di riversare instantaneamente sulla console di casa Microsoft, tutti gli add-on progettati su pc (per Fallout 4) dagli utenti.
L’attenzione verso i giocatori passa anche dall’annuncio di Recore, nuova IP del maestro Keiji Inafune, in esclusiva per Xbox One che, mai come in questi due anni, ha difettato (per l’appunto) di titoli first party in esclusiva che potessero far pendere la scelta degli utenti dalla sua parte.
Guardando un po’ più avanti, il 2016 Microsoft sarà ugualmente roseo con titoli come Dark Souls III, Plants vs Zombies: Garden Warfare 2, The Division e con il crescente supporto di EA Access da parte di Microsoft: colpisce inoltre la creazione di un sistema di “early access” proprietario Microsoft che permetterà agli utenti di valutare i titoli indie in fase di creazione e, se di loro gradimento, di sostenerli seguendo tutte le fasi di sviluppo degli stessi fino al rilascio del prodotot finito.
A poche ore dalla fine di questa conferenza c’è ancora nell’aria la netta impressione che, seppure non completa, la strada del cambiamento sia stata pienamente imboccata da Microsoft rea, negli ultimi anni, di aver abbandonato la sua utenza non dando alla stessa un reale motivo per il passaggio generazionale.
Al momento, grazie anche al programma di affiancamento con l’imminente piattaforma Windows 10 e le sopraccitate correzioni in ambito di progettazione hardware e software, affiancate da una graduale creazione di una line-up proprietaria di un certo impatto, Microsoft è riuscita ad effettuare quella inversione di tendenza che tutti si attendevano.
Rimane certo l’innegabile gap prestazionale nei confronti di PlayStation 4 ma i crescenti investimenti fatti da Microsoft in ambito gaming, comprovati dall’affiancamento a Oculus VR, Steam VR e dallo sviluppo della tecnologia proprietaria Hololens, ci mostrano una società nettamente future oriented che non potrà altro che trarre benefici da questa rivoluzione che, seppure appena iniziata, risulta essere lampante e di vitale importanza per la prosecuzione di un cammino iniziato dodici anni fa con la prima xbox.
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In sintesi, ecco i titoli che sono stati presentati durante la conferenza:
– Recore
– Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2
– Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege
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