Control è un grande gioco, un’esperienza che lo scorso anno ci ha travolti con il suo immaginario. Misterioso, criptico e incredibilmente affascinante. Esplorava concetti “bizzarri” come la sincronicità di Jung o l’architettura brutalista per costruirci sopra qualcosa di visionario. Non solo, la prova di Remedy poteva dirsi promossa anche in termini ludici, con un’impostazione da metroidvania piuttosto riuscita e un gameplay reattivo e divertente.
Insomma, non ha ricevuto quel voto perché ho estratto un numero a caso da un barattolo. Il primo DLC The Foundation, arrivato ad inizio anno, era un ulteriore passo verso l’espansione di quell’universo, arricchendo con nuovi pezzi il misterioso puzzle della Oldest House e di Jesse.
Questo secondo e ultimo DLC, intitolato AWE, è un po’ una cosa a sé. Se The Foundation arricchiva e proseguiva quanto visto nell’avventura principale, AWE la prende larga e decide di focalizzarsi su altro. La “Alan Wake Experience” segna il ritorno di un altro storico personaggio di Remedy: Alan Wake, appunto. Lo scrittore protagonista del titolo omonimo è scomparso dalla scena da ormai tanti anni, ma questo DLC potrebbe segnare il suo ritorno, in una forma o nell’altra.
Nei panni di Jesse, visiteremo un nuovo settore della Oldest House, il Settore Investigativo. Tutto ciò che troveremo sarà legato a tre storici EMA (Eventi del mondo alterato) che sono accaduti nell’universo di Control. Uno tra questi è quello di Bright Falls, dove uno scrittore cade in trappola di una misteriosa entità chiamata “Oscurità”. Inutile starvi a dire che i collegamenti con l’originale Alan Wake (e con il suo ultimo DLC) si sprecano. L’obiettivo di AWE è di riunire i pezzi del puzzle collegando Control ad Alan Wake, con delle soluzione estremamente affascinanti e misteriose che fanno un po’ sognare per il futuro di Remedy.
AWE è un ponte di collegamento tra passato e futuro, con il ritorno sulla scena di Alan Wake
Il punto però è che l’esplorazione del Settore Investigativo non è così entusiasmante e ricca di guizzi. Control si adagia un po’ su sé stesso e propone tre differenti sezioni che si compongono come un unico “inseguimento”, una boss fight a più fasi alternata all’esplorazione e al completismo. Sono tantissimi i documenti dedicati ad Alan Wake e al caso Bright Falls, così come un paio di nuove missioni secondarie e segreti. Un ulteriore motivo per esplorare la Oldest House certo, ma privo di alcuni guizzi che avevano caratterizzato l’avventura principale e il DLC precedente. La sensazione è quella di giocare un teaser di circa 4 ore, un antipasto incompiuto per ciò che ci attende nel prossimo gioco della compagnia.
Per carità, Control è sempre un gran bel giocare. Il level design è sempre ispirato, con un nuovo elemento che richiede di sfruttare le fonti di luce per “bruciare” gli ammassi di oscurità (proprio come in Alan Wake!). Oltre a questo e ad una nuova abilità, il Multi-lancio, non c’è molto altro. Maggiore varietà la offrono le nuove quest, con una chicca interessante rappresentata dal cabinato “Shum2”. Sbloccarlo permette di gettarsi in una modalità arcade, dove orde di nemici cercheranno di farci la pelle mentre racimoliamo punti.
Control: AWE è una bella aggiunta all’universo dell’opera di Remedy. Un ponte di collegamento tra passato e futuro, con il ritorno sulla scena di Alan Wake e del suo viaggio nell’oscurità iniziato nel 2010. I fan di Alan gioiranno, cercheranno indizi e tenteranno di decifrare ogni singola parola spesa nelle 4 ore necessarie a completare questo DLC. Tutti gli altri saranno probabilmente confusi e poco partecipi, visto che questo ultimo contenuto scaricabile di Control non offre molto altro. Il Settore Investigativo è una lunga rincorsa a una boss fight, con un’interazione ambientale poco ispirata e con poche reali novità per ciò che riguarda Jesse e la Oldest House. Appuntamento al futuro dunque, con un nuovo viaggio nell’universo di Remedy. |