Tagliuzzare, soffriggere, impiattare. Cucinare è l’attività più stancante/soddisfacente di sempre e, più di ogni altra, è metafora del mondo videoludico: non bastano solo gli ingredienti giusti, servono i metodi corretti e un cuoco degno di essere chiamato tale. Troppe volte, fra le mani di noi gamer tuttologi, sono passati titoli che avevano tutte le carte in regola per sorprendere ma che alla fine dei conti hanno lasciato l’amaro in bocca. Cooking Mama non sembra essere fra questi, anche grazie a quelle semplici meccaniche di gameplay che da diversi anni ci accompagnano su DS, Wii e iOs. Dopo una dozzina di titoli arrivano Cooking Mama 5: Bon Appetit e Gardening Mama 2: Forest Friends, due nuovi capitoli delle avventure culinarie (e non) che cercano di mescolare della carte in tavola. Andiamo a vedere insieme se la “doppietta” di Mama colpisce in pieno o se manca il bersaglio in questa doppia recensione, a metà tra l’orto e la cucina.
Dopo la (relativa) delusione del quarto capitolo, che più degli altri dimostrò la necessità di un cambio di meccaniche, Majesco ci riprova con Cooking Mama 5: Bon Appetit. L’introduzione di piccoli mini-game con cui divertirsi fuori dalla cucina è sicuramente la chiave di volta dell’innovazione portata avanti da Majesco, insieme ad un piccolo assaggio di personalizzazione (ad esempio, del look di Mama) che, pur rimanendo infinitesima, mostra come a volte non serve essere un titolo tripla-A per far divertire senza troppe complicazioni. Veniamo però al piatto principale, il “Let’s Cook“. È qui più che altrove che Bon Appetit colpisce senza riserbo, nella valutazione delle performance culinarie: alcuni dei movimenti richiesti durante la preparazione del piatto non sono chiari fin da subito, e anche se sembra sempre relativamente facile recuperare da un errore (come soffiare sulla console se avessimo spolverato troppa farina sul tavolo), basta una medaglia argento a troncarci il voto finale. Rifare tutta la ricetta per recuperare un errore è piuttosto tedioso, e difficilmente ci verrà voglia di farlo. La poca chiarezza di alcuni dei movimenti, in particolare, si fa sentire in un paio di situazioni, momenti nei quali ci si trova a superare lo stage per pura fortuna.
Se tra un piatto e l’altro dovesse avvicinarsi la monotonia, ecco che entrano in gioco i mini-games: potremo aiutare Mama nel suo Burger Shop, raccogliere ingredienti, o affrontare il Cooking Dojo (versioni avanzate, e a tempo, delle ricette già affrontate nella modalità Let’s Cook). Questi minigiochi rappresentano un marasma di attività che potrebbero assumere per molti i contorni di un buffet senza filo logico, ma in fin dei conti divertono e intrattengono quando ci si è stancati di stare solo dietro ai fornelli. Qualche attività è più accattivante di altre, ma raramente rappresentano un passatempo gradevole per più di qualche minuto. Finiamo di parlare di Cooking Mama 5 con un plauso dovuto: il mondo videoludico ormai ha un’anima fortemente social e Majesco lo sa, tanto da farcire Bon Appetit con una modalità “Let’s Play Together” che ci permetterà, utilizzando una sola copia del gioco, di sfidare 2 nostri amici in una veloce gara dietro i fornelli.
Lasciamoci alle spalle la cucina, e spostiamoci nell’orto. È un po’ strano, a pensarci, ma Mama torna a occuparsi di piante e giardinaggio quasi a far trenino dietro le migliaia di giochetti online che sembrano colorare di verde i pollici di qualunque social addicted abbia la sfortuna di cliccare play fra un aggiornamento di stato e l’altro. La cosa buffa è che fallisce esattamente come loro. Vediamo perché.
Andando anche a osservare Cooking Mama 5 si nota come, perfino nel peggiore dei casi, si possa trovare una piccola lezione da imparare dopo ogni ricetta completata, per quanto piccola e al limite dell’insignificante, ma in Gardening Mama l’aspetto didattico scompare del tutto. Ritrovatici a “gestire” (le virgolette sono più che motivate) il nostro giardino con l’aiuto di Mama, capiremo presto che l’iter del titolo è piuttosto evidente: per piantare e coltivare fiori, frutti o qualsivoglia vegetale avremo bisogno dei semi, che ci verranno forniti da alcuni animali, nostri vicini di casa.
Una volta aiutati i nostri (stranamente antropomorfi) amici animali, avremo una disponibilità praticamente illimitata di un determinato seme da cui, portando a completamento la coltura, potremo ottenere un bel raccolto da vendere ai negozi della zonaottenendo “gettoni” con cui comprare vari addobbi e gingilli per il nostro giardino. E da qui si ricomincia.
La ripetitività è tanta e ovunque, ma come al solito ci sono i mini-game a cambiare un po’ le carte in tavola. Senza drastici discostamenti da quello che in questi anni abbiamo già sperimentato, queste mini-sfide ci vedranno prendere al volo melanzane, togliere petali da fiori appassiti e tanto altro. Nuovamente, la cosa può sì divertire, ma non dopo 20 minuti che si fa la stessa cosa. Nemmeno le attività relative al nostro giardino possono distogliere la nostra attenzione, visto che una volta ottenuti i semi, avremo scorte illimitate di quella precisa pianta o fiore, lasciandoci solo il noioso compito di piantare-innaffiare-raccogliere ad libitum.
In conclusione…
Majesco torna sulle nostre 3DS con due nuovi capitoli della saga di Mama. Per chi avesse dubbi al riguardo, i due titoli purtroppo non brillano per novità né sul fronte gameplay né su quello rigiocabilità. Controlli migliorati e una sfilza di mini-game fanno di Bon Appetit un buon primo passo verso la giusta direzione, ma non riesce nel difficile intento di recuperare l’azienda dal baratro verso cui sta lentamente capitolando, e la stessa cosa vale per il fratellastro giardiniere, Gardening Mama 2: Forest Friends. La strada da fare è ancora molta per Majesco, una compagnia che dopo una mezza dozzina di titoli deve davvero impegnarsi, cercando magari di inserire nuove modalità e nuova linfa ai suoi brand che si stanno pericolosamente avvicinando allo stallo (Cooking Mama in primis).
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