Colonia – Nello sfavillante Showfloor di Microsoft allestito per l’apertura ufficiale di questa gamescom 2017, difficile non notare l’area dedicata a Crackdown 3. Sfavillante e rumorosa, proprio come la discussa IP esclusiva del colosso di Redmond (rimandata, soltanto pochi giorni fa, ad una data non ancora precisata del 2018), la dozzina abbondante di postazioni Xbox One ci ha permesso di addentrarci più da vicino nell’universo dell’ultima creatura di casa Ruffian Games, lasciandoci assolutamente liberi di muoverci in una ragionevole porzione di gioco all’interno di una demo a tempo, destinata a chiudersi impietosamente allo scadere del decimo minuto di gioco.
Crackdown 3, come i propri predecessori, è un action open world futuristico in terza persona, al cui interno ci muoveremo nei panni di incredibili Agenti equipaggiati con la migliore tecnologia offensiva disponibile sul mercato, nonché caratterizzati da un’agilità e da una forza fuori dal comune. I dieci minuti della demo odierna si focalizzati proprio sulla gestione parametri del nostro alter ego (il cui sesso ed altre caratteristiche potranno essere decise all’inizio della partita), fornendo al giocatore un playground vero e proprio dove saltare, sparare, volteggiare e fare il proverbiale “casino” caratteristico del franchise – che, se gestito a dovere, si traduce in un sano e prolifico livellamento del personaggio.
Cinque sono i “nodi” di questo atipico skill tree del nostro personaggio, che contrariamente agli RPG più tradizionali è costantemente monitorabile da chi stringe il pad tra le mani osservando gli appositi indicatori alla sinistra dello schermo. Agilità, armi da fuoco, forza, esplosivi e guida sono dunque i punti cardine della nostra evoluzione, migliorabili (un po’ come succedeva in Skyrim e simili) reiterando con successo l’utilizzo delle relative tecniche/abilità, sino a perfezionarle al meglio e salire al livello successivo.
Più si spara, insomma, più migliorano le nostre skill con le armi da fuoco – disponibili in notevole quantità e, soprattutto, varietà, anche nella porzione di mappa contenuta che siamo riusciti a visitare oggi. La presenza di nemici più agili, che si alternano alle guardie tradizionali e a quelle corazzate dona quel giusto retrogusto di tattica che, nella frenesia del gioco, non guasta certo: sempre di sparare come demoni stiamo parlando, ma ricorrere ad un fucile a pompa piuttosto che ad un mitragliatore, ogni tanto, rischia di fare la proverbiale differenza.
Differenza che, alle brutte, la faranno gli esplosivi, attivabili (in generosissima quantità, condizione favorita dalla generosità della demo) tramite il dorsale sinistro e in grado, se corroborate dal giusto supporto di proiettili, di velocizzare le fasi di pulizia e conquista delle aree pattugliate dai nemici. Crackdown 3 punta a tenere il ritmo di gioco costantemente su livelli elevatissimi, sicché sarà tutto tranne che infrequente andare a spasso per la città e, di punto in bianco, ritrovarsi accerchiati dal fuoco (e non solo) nemico.
Il combat system, nel complesso, funziona egregiamente. A meno di non raggiungere livelli elevati nei contesti Esplosivo o Armi da Fuoco, difficilmente riusciremo ad abbattere la resistenza nemica entro un paio di colpi: tocca quindi usare un minimo di astuzia e pianificazione, cercando – ad esempio – di abbattere dapprima i nemici più potenti (o quelli corazzati, tanto lenti quanto letali) schivando la pioggia di proiettili dei restanti nemici, per poi far piazza pulita dei pesci piccoli. Esplosivi e una buona Agilità aiutano non poco in questa situazione: un buon avanzamento nella prima specialità garantisce aree di damage decisamente maggiori del normale, così come essere scattanti come molle potrebbe essere utile quando si tratta di darsela a gambe o di muoversi lungo la componente verticale (a tratti molto spinta) dei livelli.
La struttura delle missioni, per il poco che abbiamo potuto testare con mano, ricalca gli standard tradizionali del franchise: un indicatore ci fornisce le informazioni necessarie a raggiungere il prossimo obiettivo, compito nostro decidere se fiondarci a compiere il nostro lavoro o se disinteressarcene per un po’, dedicandoci al proverbiale “zonzo selvaggio”. L’automobile può rappresentare un mezzo comodo per sposarsi da una parte dall’altra della città, anche se il modello di guida di questa versione preliminare non ci è sembrato particolarmente reattivo o efficace.
Si tratta tuttavia di un problema marginale, facilmente risolvibile dagli sviluppatori da qui alle settimane di rilascio del titolo. Discorso diverso per il carisma di Crackdown 3, che prova dopo prova sembra fare sempre più fatica ad affiorare. Interessante la direzione artistica in cell shading. Assolutamente riuscita e capace di regalare dei colpi d’occhio suggestivi nella loro deviazione futuristica. Quello che sembra tuttavia mancare a Crackdown 3 è un’anima propria e distintiva, quel qualcosa di assolutamente unico capace di bucare lo schermo e di saltare all’occhio del giocatore già dopo pochi secondi di gioco. L’impressione che abbiamo avuto, terminati i dieci minuti di prova, è di esserci imbattuti in un titolo che ne ricordava altri, piuttosto che in un’esperienza davvero sui generis. E per un’esclusiva di primaria importanza per Microsoft, questo non è un problema di poco conto.
In conclusione
Crackdown 3 è un titolo interessante e, nella sua frenesia, divertente da giocare. Sollevare macchine o altri oggetti enormi e scagliarli contro i nemici, causare esplosioni a destra e a manca, saltellare come fuscelli all’interno di un’insolita cittadina del futuro sono attività che, merito anche di un command schema semplice ed intuitivo, riescono benissimo e divertono anche i giocatori meno smaliziati. Il titolo Ruffian Games è piacevole da vedere e, stando a quanto riferitoci in una fugace chiacchierata con uno dei designer, vanterà svariate soluzioni in termini di gameplay volte a variare e rendere sempre “fresca” l’esperienza del giocatore. Allo stato attuale dei fatti, tuttavia, il problema principale di Crackdown 3 è l’assenza di una vera e propria identità, che lo renda davvero diverso da altre numerose avventure affini e che legittimi al cento per cento il suo status di esclusiva di punta. Si prospettano mesi intensi per Crackdown 3: di sicuro, nei mesi a venire ci aspettiamo parecchie novità.