Cyberpunk 2077
Speciale 01 Dic 2020

Il lore di Cyberpunk 2077: Johnny Silverhand

Dov’è Johnny? 

Questa domanda la troviamo scritta spesso, sia sui muri di Night City che sul materiale promozionale che CD PROJEKT RED ha confezionato negli ultimi anni. E la risposta a questo quesito ci porta ad analizzare per forza di cose uno dei personaggi più importanti e influenti di tutto il lore di Cyberpunk 2077: Johnny Silverhand.

Il personaggio di Silverhand, inizialmente, era molto diverso da come appare adesso. Mike Pondsmith, creatore del gioco di ruolo cartaceo, dichiarò di essersi ispirato a David Bowie in Labyrinth per la creazione di Johnny Silverhand. Ponsmith voleva creare una figura irrazionale, decisamente impulsiva ma anche incredibilmente carismatica e trascinatrice. Non un personaggio buono di per sé, ma più un antieroe dal passato pieno di ombre e una personalità mesmerica. Anche se, probabilmente, nemmeno lui poté prevedere la magnitudo del personaggio che stava creando e l’importanza che avrebbe avuto nel franchise di Cyberpunk.

Ma andiamo con ordine.

johnny silverhand cyberpunk 2077
La prima incarnazione di Silverhand, come appare nei manuali di Cyberpunk 2020

La prima apparizione

Silverhand fece il suo debutto “ruolistico” nel supplemento “Welcome to Night City” per Cyberpunk 2013, la primissima versione del gioco cartaceo uscita nel lontanissimo 1988 (va ricordato, specie in questi ultimi anni, che Cyberpunk è ambientato in una linea temporale molto diversa dalla nostra). In quel manuale il nostro Johnny era descritto come il personaggio centrale della mini avventura “Never Fade Away”. In questo modulo, Silverhand è già un rocker affermato di fama mondiale, ma questo non gli impedisce di diventare il bersaglio di un’aggressione in uno dei vicoli bui di Night City. La sua fidanzata, Alt Cunningham, viene rapita da ignoti sequestratori e Johnny è lasciato a terra morente. Da questo punto partirà un’avventura ricca di azione e di personaggi che diventeranno parte integrante del lore di Cyberpunk, come Rogue (che avete visto nei trailer).

Ma non solo. L’odio di Johnny per la Arasaka Corp nasce e cresce proprio a partire da questi momenti. In particolar modo quando il nostro rocker scopre che è stata proprio la corporazione giapponese a rapire la sua bella Alt (la quale in realtà è un hacker formidabile) per costringerla a lavorare su di un software in grado di strappare la mente dal corpo a un hacker (netrunner) e digitalizzarla, per poi inserirla in una prigione fatta di dati e pixel, uccidendo di fatto il soggetto, ma salvando la sua mente in una sorta di eterno inferno virtuale. Questa diabolica invenzione prende il nome di Soulkiller: tenetelo bene a mente, perché ci torneremo più avanti.

Il finale di Never Fade Away è terribile e agrodolce: nonostante Johnny e la sua banda di rinnegati riescano non solo a penetrare nel quartier generale dell’Arasaka, ma persino ad uccidere Toshiro Arasaka in persona, la loro missione fallisce. Alt viene ritrovata senza vita, vittima della sua stessa creazione: il corpo della donna rimane fra le braccia di Johnny, ma la sua mente è prigioniera nel mainframe dell’Arasaka, in attesa che qualcuno la liberi.

Mike Pondsmith dichiarò di essersi ispirato a David Bowie per la creazione di Johnny Silverhand

La faida di Johnny con la megacorporazione giapponese ha trovato la fine solo con il supplemento di Cyberpunk 2020 Firestorm Shockwave, un compendio pieno di novità che segnò la fine di Cyberpunk 2020 e l’inizio di Cyberpunk 3.0. Quel bel tomo contiene anche un’avventura che mette i personaggi dei giocatori a fianco di Silverhand, Morgan Blackhand, Rogue e compagnia bella per un ultimo, incredibile assalto al quartier generale dell’Arasaka Corporation a Night City. Quello che accadde in quella fatidica notte plasmerà il lore di Cyberpunk per sempre, cambiando il volto della città più famosa del Nord America. 

Ma ci arriveremo un po’ più avanti. Per ora, torniamo alla nostra rockstar.

La storia di Robert Under

Il vero nome di Johnny Silverhand è Robert John Under, ex veterano dell’esercito USA che ha combattuto nel conflitto del Centro America, perdendo un braccio in battaglia e diventando poi disertore una volta che i segreti del governo corrotto statunitense sono emersi in malo modo, durante l’inizio degli anni 2000. Rancoroso contro il suo paese per averlo preso in giro, Robert cambia nome in Johnny e sceglie Silverhand come cognome, in onore della protesi metallica che sostituisce ora il suo braccio perso in guerra, dedicando anima e corpo alla musica. Suona nei bar e nei posti più derelitti e decadenti di Night City assieme a Kerry Eurodyne, finché il produttore Jack Masters non si accorge delle sue immense potenzialità. Da lì a poco fonderà la band SAMURAI insieme a Bes Isis, Denny e Henry. In pochissimo tempo la musica di Johnny rivoluziona il mondo, scala le classifiche, abbatte le barriere: lui era diventato il bardo moderno per eccellenza, la voce di ribellione di una generazione che aveva perso tutto.

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A sinistra la prima edizione di Cyberpunk (ambientata nel 2013), a destra quella di Cyberpunk 2020

Passata la metà degli anni 2000, i SAMURAI si sciolsero a causa di Bes Isis: la tastierista uccise suo marito dopo anni di abusi e maltrattamenti, scaraventandolo dall’ottantatreesimo piano di un grattacielo di Night City. Isis finì in galera, decretando più o meno involontariamente la fine dei SAMURAI. Ma non quella di Johnny.

Il rockerboy divenne infatti ancor più popolare come solista, così tanto famoso e richiesto che le etichette rivali iniziarono a fare di tutto pur di avere un album di Silverhand fra i loro prodotti. Qualcuno provò a ricattare Johnny minacciando di rivelare il suo passato da disertore; ma di tutta risposta lui pubblicò l’album SINS of your Brothers, nel quale non solo ammetteva la diserzione ma svelava la bieca corruzione del governo e gli atti indicibili che l’esercito USA aveva perpetrato durante il conflitto del Centro America. L’album ebbe un successo tremendo e cambiò ancora una volta il mondo: il governo statunitense venne scosso profondamente dalla musica di Silverhand, così come cambiò la percezione della popolazione a riguardo della guerra in Centro America. Ed è qui che ci ricolleghiamo alla prima apparizione “ufficiale” di Johnny e agli eventi narrati nell’avventura Never Fade Away.

Il bardo moderno per eccellenza, la voce di ribellione di una generazione che aveva perso tutto.

Dopo la “morte corporea” di Alt Cunningha, Johnny divenne più astioso e determinato a lottare contro l’Arasaka, a qualunque costo. Nel frattempo il mondo sprofondava in una quarta guerra corporativa a causa dei continui conflitti fra la Militech e la Arasaka Corporation. Nel caos che ne scaturì, Night City si trasformo in un terreno di scontro. Durante una fatidica notte del 2022, Johnny Silverhand radunò i suoi vecchi compagni di lotta come Rogue, il cyborg Shaitan e il “Solo” (una sorta di super mercenario solitario) Morgan Blackhand per assaltare ancora una volta il quartier generale dell’Arasaka e riprendersi la mente di Alt una volta per tutte. Un gruppo di ribelli leggendari contro un esercito corporativo. Non è epico?

La fine di Johnny Silverhand?

Tuttavia i nostri fighissimi ribelli avevano poche possibilità di riuscita. Fra le fila dell’Arasaka c’era Adam Smasher, un cyborg psicopatico di dimensioni colossali: più macchina che uomo, Smasher fu uno dei primi utilizzatori della terribile armatura a conversione totale DaiOni (super demone), che eliminava praticamente il 90% delle parti organiche umane rimpiazzandole con un gigantesco corpo fatto di leghe metalliche e cavi elettrici. In una feroce battaglia, Smasher ferì gravemente Shaitan per poi uccidere Johnny Silverhand trapassandone il corpo più volte con diverse scariche di proiettili. Solo Morgan Blackhand rimase a combattere con il terribile cyborg mentre la Militech sganciava una bomba termonucleare che avrebbe distrutto la torre dell’Arasaka e Night City con lei, mettendo di fatto la parola fine alla quarta guerra corporativa. Dopo quella notte, di Johnny, di Alt e dei suoi compagni non si seppe più nulla.

La fine di Silverhand non fu mai chiara al mondo, il quale patì incredibilmente la perdita della sua rockstar ribelle. Il corpo di Johnny non fu mai ritrovato, mentre nella Night City che cercava di risorgere nei vent’anni successivi apparivano i graffiti con la scritta “Where’s Johnny?” praticamente ovunque. Ma vogliamo davvero credere che il nostro rockerboy sia morto lì, sotto le macerie della torre dell’Arasaka? No. E non solo perché lo abbiamo visto nei trailer di Cyberpunk 2077 con il volto di Keanu Reeves. Ma per il collegamento con la sua fidanzata, Alt Cunningham. Non avete capito? Ve lo spiego subito.

Cyberpunk 2077
Il misterioso “Relic”, il bio chip che “garantisce l’immortalità” in Cyberpunk 2077.

Immortalità digitale

Quello che c’è scritto d’ora in avanti potrebbe essere considerato uno spoiler, ma in realtà è un misto di ciò che sappiamo dai trailer e mie considerazioni e supposizioni personali, quindi state comunque attenti. Alt Cunningham ha sviluppato il Soulkiller, un programma in grado, sostanzialmente, di copiare/trasferire la mente di un hacker (netrunner) connesso alla rete per poi friggergli il cervello, trasferendo di fatto la coscienza di un essere umano dentro una macchina. Ghost in the Shell, insomma. Cunningham è stata la prima vittima della sua stessa invenzione, diventando un essere digitale a tutti gli effetti. E se quel programma avesse copiato o trasferito la mente di Johnny Silverhand nel bio-chip chiamato “Relic” di proprietà dell’Arasaka Corporation?

Lo stesso “oggetto del desiderio” voluto da Dexter DeShawn, lo stesso chip che il protagonista di Cyberpunk 2077, V, deve rubare nel prologo del gioco e con il quale finisce inevitabilmente per connettersi, scatenando la mente di Johnny nel suo cervello. Quello che vede V non è un’allucinazione. Non è un programma: quello è il vero Johnny Silverhand, strappato dal suo corpo dal Soulkiller dopo la bomba del 2022 e ora tornato alla vita attraverso V stesso.

Probabilmente quel chip è tutto ciò che rimane del programma miracoloso/terribile scritto da Alt Cunningham, ed sarà sostanzialmente il perno dell’avventura che vivremo in Cyberpunk 2077. D’altro canto questo è letteralmente il vero segreto dell’immortalità, qualcosa che un crudele vecchio di 158 anni come Saburo Arasaka (il CEO dell’Arasaka Corporation) potrebbe anelare con tutto sé stesso. Non ci resta che aspettare il 10 dicembre per rispondere finalmente alla domanda che ha tormentato di più i fan di Cyberpunk: dov’è Johnny?

Cyberpunk 2077 Johnny Silverhand


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