News 11 Apr 2016

Dark Souls : Fame di Lore – Parte V – L’eredità di Vendrick

Questioni insolute

This great soul beckoned the Dark, overwhelming the King. Perhaps this King, who once ruled the world of men, was a lacking vessel for the true throne

Manus era un’entità ostile e senza controllo, dalle intenzioni poco chiare se non quella di portare l’era dell’oscurità. Perché tutti suoi frammenti dunque non hanno la stessa indole? La risposta potrebbe risiedere nel fatto che ognuna di esse rappresenta quattro desideri particolari del Padre dell’Abisso: il potere (Nashandra), la vendetta (Elana), la fedeltà (Nadalia), la paura (Alsanna). Ricordiamo che Manus era definito come l’uomo primordiale e questi quattro desideri potrebbero essere la definizione di ciò che rende umano ma resta incerto il perché ognuna di esse abbia voluto essere compagna di un re. L’ipotesi più probabile suggerirebbe che, seppur inconsciamente, cercassero di manipolare i leader del proprio ciclo per portarli nell’era dell’oscurità. Vendrick in fondo ha tutte le caratteristiche del prescelto nel primo capitolo, salvo forse una grossa differenza nella sua anima che viene descritta come un’entità che ha attirato l’oscurità (Nashandra?) prendendo il sopravvento su di lui. Cosa rappresenta il Trono del Desiderio e perché Vendrick dovrebbe esserne meno degno rispetto al protagonista?

Dark Souls: Fame di Lore

Why not trot along to the castle? And meet the King. Long ago, He smelled just like you. Not so much anymore, though. He’s quite rancid by now

La gatta Shalquoir fa notare come il protagonista e Vendrick abbiano avuto lo stesso “odore“, indicando per entrambi una certa affinità al comando, probabilmente determinata dalla prova di aver sconfitto entrambi quattro grandi esseri. Un’ipotesi porterebbe a pensare che il protagonista ha diritto al Trono del Desiderio perché ha sconfitto anche le quattro manifestazioni di Manus, riunendo le corone degli altri quattro re e si è quindi guadagnato il diritto a scegliere in quale era portare il mondo. Nessuno dei quattro re infatti ha affrontato la natura delle loro consorti, anzi, in molti casi hanno seguito il loro volere.

Shadow is not cast, but born of fire. And, the brighter the flame, the deeper the shadow. Inherit fire, and harness the Dark. Such is the calling of a true leader…

Vendrick, una volta collezionate le corone dei monarchi, lascia il protagonista con queste parole che alludono a un legame indissolubile tra fuoco e oscurità, portandoci ancora una volta a chiederci se non siano facce della stessa medaglia, forze e poteri della stessa natura che assumono forme diverse. Che la sua ricerca di una terza via si basasse sull’unirle e spezzare così il conflitto eterno che le porta ad alternarsi negli eoni? O è tutta una illusione del suo desiderio?

Each king has his rightful throne. And when he sits upon it, he sees what he chooses to see.

Or perhaps, it is the throne, which shows the king only what he wants

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Aldia, lo Studioso del Peccato Originale

King Vendrick condemned his ownelder brother to the mansion.

They both sought the truth, but through different means, and their fervor meant the eventual withering of their familial ties

Il personaggio forse più enigmatico di Dark Souls II. Fratello maggiore di Vendrick, è il responsabile degli studi sull’anima dei giganti e della creazione dei golem e altre creature. L’oggetto centrale dei suoi esperimenti erano i non morti poiché convinto fossero la chiave per il segreto del ciclo vitale.

Dark Souls: Fame di Lore

You’ll find a great creature far to the east. A colossal thing, with the strength to match its size. Or something playing the part at least

Il risultato più encomiabile dei suoi studi fu la creazione dei draghi. Il suo laboratorio è direttamente collegato a un castello tra le montagne che ospita una creatura nota come Drago Antico, la cui natura è però tradita dal fatto che se ucciso lasci cadere l’anima di un gigante, rivelando quindi di esser stato creato artificialmente da Aldia. Attribuibile a lui è anche il Cuore della Nebbia Cinerea, uno strumento che permette di viaggiare nel ricordo dei morti. Curiosamente l’anima vera e propria del Drago Antico, esistito in un’altra epoca, è rinvenibile nel ricordo della sua carcassa custodita nella tana di Freja.

Aldia d’altro canto ha una personalità che ricorda in parte Seath, almeno per ciò che riguarda gli esperimenti. La sua poca sanità mentale lo ha portato a torturare e creare abomini simili a quelli del Senzascaglie, eppure Aldia non rappresenta la sua reincarnazione e non c’è neanche una prova sufficiente a pensare che possa aver usufruito dei suoi archivi. Aldia è un genio a sé, mosso solo dalla sua sete di conoscenza.

Cercando di carpire l’origine della maledizione del non morto ha trasformato sé stesso in una specie di creatura simile alla Culla del Caos, fatta di radici e immobile (salvo per la capacità di teletrasportarsi) seppur dotato di enorme potere. Inizia ad apparire di fronte al protagonista solo dopo aver acceso i quattro falò Primordiali, fino a testare la sua forza poco prima che possa prendere il trono. Dotato di attacchi infuocati, è però inverosimile che abbia cercato di ravvivare la fiamma o di creare la propria in maniera simile alle azioni di Gwyn o la strega di Izalith. Lui stesso in uno dei suoi dialoghi ammette il suo fallimento nell’arrivare alla verità, ma a quale risultato è dunque arrivato?

In the past, humans were one with the dark. The former King of Light… He feared humans. Feared that they would usher in an age of dark. How queer, you humans. How you go on, never separating truth from fiction…

Agdayne, guardiano delle tombe, commenta così circa le vicende che stanno investendo Drangleic parlando dell’errore di non saper riconoscere la verità dalla finzione nell’evento che porterebbe all’era dell’oscurità. Anche Aldia esprime un concetto simile in uno dei suoi incontri, confermando che sia Gwyn che il prescelto siano stati in qualche modo ingannati e che la chiave sia nella maledizione stessa.

aldia

I lost everything, but remained here, patiently. The throne will certainly receive you. But the question remains…

What do you want, truly? Light? Dark? Or something else entirely…

Sulla figura di Aldia resterebbe da capire perché viene definito studioso del peccato originale. Parla di come abbia aspettato pazientemente nella sala del trono, lasciando intuire che forse Aldia abbia tentato di accedere al Trono del Desiderio e il suo esser rifiutato lo abbia reso la creatura che vediamo. Se il ricreare la fiamma è il peccato più estremo che si possa commettere e Aldia non aveva intenzione di ravvivare il fuoco primordiale, cosa resta come possibile first sin?

All men trust fully the illusion of life. But is this so wrong? A construction, a facade, and yet…

A world full of warmth and resplendence. Young Hollow, are you intent on shattering the yoke, spoiling this wonderful falsehood?

La mia teoria richiama ancora Velka, dea del peccato, e il motivo del suo possibile astio verso Gwyndolin. Il solo voler rimandare l’età dell’oscurità potrebbe esser considerato un atto di forte blasfemia. Se la maledizione del non morto fosse un modo che Velka utilizza per segnare la fine di ogni epoca, il suo perdurare e inasprirsi è solo un modo per piegare la volontà di chi si oppone. Ed è forse proprio la terza scelta che stavolta minaccia il ripetersi delle ere, il timido tentativo di uscire fuori dal ciclo infinito in cui si alternano fiamma ed oscurità. Aldia è il discepolo di questa prima idea e, sebbene abbia fallito nel perseguirla, vuole ispirare il protagonista per raggiungere l’obiettivo finale, nel “distruggere” l’illusione che il perpetuo ripetersi delle ere sia l’unica scelta.

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