La serie di Darksider ha avuto una storia piuttosto travagliata, e dopo due capitoli eccellenti i problemi finanziari di THQ hanno rischiato di farla sparire per sempre.
Fortunatamente, con la nuova THQ Nordic, Darksiders si è salvato “in extremis”, anche se a farne le spese è stato un terzo capitolo decisamente sottotono rispetto ai predecessori, come potete leggere dalla nostra recensione.
In attesa del quarto capitolo ecco arrivare Darksiders Genesis, uno spin-off che introduce finalmente Conflitto, l’ultimo dei Cavalieri dell’Apocalisse.
Vediamo quindi cosa ci aspetta in questa nuova avventura, che si prospetta come un’esperienza totalmente diversa rispetto al passato ma comunque familiare per i fan.
Come già accennato Daksiders Genesis è uno spin-off, e le vicende narrate non riprendono infatti la trama di Furia in Darksiders 3, ma anzi narrano una storia precedente anche al primo capitolo della serie.
La storia vede protagonisti Guerra, Cavaliere che già conosciamo bene, e Conflitto, fratello che finora non era mai apparso se non in alcuni flashback. Con Conflitto ora conosciamo le identità di tutti i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, e personalmente posso dire come sia diventato immediatamente il mio preferito.
A differenza degli altri fratelli sempre seri e cupi, Conflitto invece ha costantemente la battuta pronta e si diverte a prendere in giro i suoi tenebrosi compagni, ma questo non significa che sia un personaggio superficiale e vago. Come spesso accade infatti l’ironia è solo un modo per nascondere la propria sofferenza, e anche Conflitto ha diversi segreti che vorrebbe dimenticare e momenti in cui invece torna tremendamente serio. E letale.
Con Conflitto ora conosciamo le identità di tutti i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, e personalmente posso dire come sia diventato immediatamente il mio preferito
Conflitto basa il suo stile di combattimento sulle sue fide pistole Pietà e Redenzione (sì, la stessa pistola che finisce tra le mani di Morte in Darksiders II) ma anche attacchi ravvicinati rapidi e veloci, il totale opposto di suo fratello Guerra che invece è una sorta di carro armato lento ma potente con il suo spadone.
In qualsiasi momento è possibile cambiare il personaggio controllato passando da Conflitto a Guerra sia per affrontare i nemici in modo diverso sia soprattutto per risolvere i vari enigmi che si trovano sul cammino.
Ad una prima occhiata infatti Darksiders Genesis sembra molto distante dai capitoli principali a causa della sua visuale isometrica “alla Diablo”, ma tutti gli elementi caratteristici della serie sono più che presenti.
I combattimenti sono frenetici e piuttosto coreografici (specialmente per la possibilità di eliminare in maniera stilosa i nemici indeboliti), ma trattandosi di un hack ‘n’ slash non aspettatevi una particolare profondità, e solo ad avventura inoltrata si sbloccano potenziamenti e abilità che rendono le battaglie più complesse e varie.
Guerra riprende le combo e lo stile aggressivo che abbiamo già visto nel primo Darksiders, mentre Conflitto oltre ad alcune combo basilari è più specializzato nel combattimento a distanza: impugnando le due pistole Darksiders Genesis diventa una sorta di twin stick shooter, e con una levetta sinistra di controlla il movimento del personaggio mentre con la destra la direzione in cui si spara.
Conflitto può equipaggiare due tipologie di proiettili alla volta, e in base alla situzione si possono sfruttare diversi effetti elementali, come ad esempio proiettili lavici esplosivi, proiettili elettrici che colpiscono anche i nemici vicini, oppure pallottole che rilasciano sfere curative e altre ancora.
Anche gli artefatti hanno la duplice funzione di poter essere utilizzati sia per risolvere gli enigmi sia in combattimento, come la Lava Vorpal di Guerra utile per attivare interruttore o colpire nemici troppo lontani per lo spadone.
Rimanendo in tema di gameplay ci tengo a specificare come nonostante Darksiders Genesis sia uscito unicamente per PC e Google Stadia al momento (la versione PS4, Xbox One e Switch arriverà il 14 febbraio) è palese come il titolo sia stato pensato per i comandi con il controller, tanto che appena avviato il gioco stesso ci consiglia di collegare un pad invece di utilizzare mouse e tastiera.
Impugnando le due pistole, Darksiders Genesis diventa una sorta di twin stick shooter
Nella sua (apparente) semplicità Darksiders Genesis riesce ad essere comunque piuttosto divertente, e le 20 ore che ho impiegato ad arrivare ai titoli di coda sono passate piacevolmente.
In qualsiasi momento è possibile rigiocare i vari livelli per esplorare aree e segreti magari inaccessibili durante la prima visita per la mancanza di una abilità o artefatto recuperato in seguito, inoltre si può accedere alla modalità Arena per mettersi alla prova affrontando ondate di nemici sempre più pericolosi e guadagnare ricchi premi.
Dal punto di vista tecnico si nota comunque come il gioco sia uno spin-off realizzato con budget abbastanza ridotto, inoltre non è stato sviluppato dai soliti Vigil Games ma da Airship Syndicate, studio fondato da Joe Madureira (art director originale di Darksiders), con al suo interno diversi ex membri proprio di Vigil Games.
Durante il gioco si respira quindi pienamente lo spirito dei primi Darksiders e la direzione artistica di Madureria, anche se purtroppo con la visuale isometrica fissa non si riesce ad apprezzare del tutto i modelli poligonali, che appaiono quindi non proprio al passo con i tempi.
Per quanto il colpo d’occhio generale sia buono è innegabile come Darksiders Genesis non sia certo un titolo che metterà a dura prova le vostre schede grafiche, ma va comunque considerato che si tratta di un gioco venduto a prezzo budget di 30,98 euro su PC e 40,98 euro su console.
Unica nota negativa è la presenza di qualche bug di troppo che spero venga risolto con una patch all’uscita, in particolare un paio di volte sono rimasto letteralmente bloccato per diverso tempo su alcuni enigmi prima di capire che non ero io a sbagliare ma il gioco si era buggato, e riavviando il livello invece tutto scorreva come previsto.
Darksiders Genesis si è rivelato uno spin-off senza particolari difetti ma anche senza neanche grandi pregi, se non il carisma di Conflitto. Si tratta di un gioco all’apparenza diverso dal resto della serie ma con tutte le caratteristiche che hanno reso celebre la saga, come combattimenti frenetici, enigmi ed esplorazione. Consigliato comunque a tutti i fan di Darksiders sia per conoscere finalmente l’ultimo Cavaliere dell’Apocalisse sia per scoprire alcuni retroscena ambientati prima ancora del capitolo originale. Un buon “riempitivo” in attesa di Darksiders 4, sperando che i lavori procedano meglio rispetto all’ultimo episodio. |