03 Set 2018

Darksiders 3 – Anteprima gamescom 18

Colonia – Nel corso della gamescom di quest’anno THQ Nordic ha pubblicato circa quaranta minuti di video gameplay per Darksiders 3, il terzo capitolo della serie dedicata ai Cavalieri dell’Apocalisse e previsto per il prossimo 27 novembre su PlayStation 4, Xbox One e PC. Sono passati molti anni da quando Morte ha scongiurato l’avvento dei Nephilim e a calcare le scene di questa nuova avventura, per la prima volta sviluppata da Gunfire Games (che si compone anche di alcuni ex Vigil Games, lo studio dietro la produzione dei primi due Darksiders), è Furia – l’unica donna del quartetto.

Relegata fino a questo momento a personaggio marginale all’interno degli eventi che si sono susseguiti nella serie e, proprio per questo, fortemente motivata a dimostrare il suo valore scavandosi un posto nella storia di un mondo collassato, Furia intraprende un viaggio personale per diventare il più forte dei Cavalieri. Questo la porta ad accettare una sfida da parte dell’Arso Consiglio che potrebbe rivelarsi troppo impegnativa persino per una creatura potente come lei: sconfiggere i Sette Peccati Capitali, liberi di portare altro disagio in una Terra ormai piegata. Gli eventi prenderanno luogo in parallelo a quanto accaduto nei due precedenti capitoli, dunque aspettiamoci di cogliere qualche riferimento.

Il primo aspetto colto appena messa mano alla demo è l’ambientazione. Siamo stati introdotti in un ambiente urbano in rovina che ha richiamato alla mente alcuni livelli giocati nei panni di Guerra, nel titolo pioniere della serie: l’illusoria grandezza dell’uomo si è arresa alla forza della natura e adesso i palazzi sono crollati, le auto distrutte e avvolte da rampicanti, non è rimasto nulla della città che può essere stata in precedenza – non dimentichiamoci poi dei demoni che ne infestano le strade. Similmente a Guerra, inoltre, anche Furia sarà affiancata da una Sentinella a lei assegnata dall’Arso Consiglio, presumiamo, per tenerla d’occhio e assicurarsi che rimanga fedele al suo obiettivo: il suo compito è aggiornarci sullo stato della missione, suggerendoci come procedere ed eventualmente ci fornirà anche assistenza in battaglia.

A questo proposito la demo messa a disposizione aveva un solo pulsante demandato all’attacco ma non è stato difficile concatenare alcune combo tenendolo premuto o aspettando una frazione di secondo fra un attacco e l’altro prima di premerlo ancora. Andando a esaminare la schermata dei controlli nel menu abbiamo visto anche due comandi per la Chaos Form e gli Hollow Attack ma erano preclusi in questa build e non abbiamo potuto provarli con mano, ma se avete dato una sbirciata al lungo video gameplay riconoscerete senz’altro nella Chaos Form il momento in cui Furia entra in berserk e la sua chioma assume quasi l’aspetto di una fiamma. Pur non potendo testare la profondità del sistema di combattimento per via di queste limitazioni, non c’è dubbio che avremo modo di liberare tutto il potenziale agile, elegante e letale di Furia nel corso dell’avventura completa; nel frattempo ci siamo limitati a scudisciare per bene chiunque fosse abbastanza folle da sbarrarci la strada, in attesa del prevedibile piatto forte.

Dalle fattezze di corvo ma vestita come una strega, la creatura che infine è arrivata ad sbarrarci il passo è stata nientemeno che Invidia, uno dei nostri sette obiettivi, la cui capacità di teletrasportarsi e colpire all’improvviso compensa con l’apparente semplicità dei suoi attacchi. Con un tale vantaggio anche i colpi meno sensazionali possono rendere la vita difficile: se ve lo state chiedendo, sì, abbiamo dovuto tentare due volte perché lo scontro è diviso in più fasi e la seconda ci ha visto morire in modo disonorevole.

Non tutti i mali però vengono per nuocere e perdere ci ha permesso di notare un’altra delle tante ispirazioni che hanno contribuito a costruire la serie di Darksiders: se fino adesso abbiamo potuto cogliere meccaniche prese in prestito da Legend of Zelda, God of War, Prince of Persia e persino Portal, alla lista si aggiunge Dark Souls, il che non sorprende se si pensa che l’opera di From Software si è posta a modello per molti nel corso degli anni. Combattendo avevamo già notato che ad ogni uccisione Furia collezionava anime da poter poi spendere per aumentare il suo livello, ma tornando sul luogo della disfatta ci siamo accorti del gruppetto di anime in attesa di essere raccolte di nuovo. Questo lascia intendere che non tutta l’esperienza accumulata andrà subito perduta, a patto di non morire nuovamente nel cercare di recuperarle, proprio come in un soulslike.

E sempre in tema, gli sviluppatori hanno riconosciuto come questo terzo capitolo sarà molto più punitivo rispetto ai suoi predecessori, rendendo la schivata una componente fondamentale del gameplay poiché consente di mettere a segno colpi critici. Tornando alla ormai defunta Invidia, la Sentinella ci ha rimproverato di averla uccisa anziché catturata com’era nelle direttive dell’Arso Consiglio ma Furia mostra un amuleto verde nel quale è stata risucchiata l’essenza stessa del peccato – funziona in modo simile a quello utilizzato da Morte in Darksiders II ma a parte questo, sembrano due oggetti del tutto diversi. Impressionata, la Sentinella si complimenta con Furia e assieme proseguono lungo la devastazione urbana, opera di Guerra e indubbiamente impressionante per sua sorella: le sue osservazioni non sembrano però trovare d’accordo la Sentinella, secondo il cui parere è Furia la più forte dei quattro.

Prima di concludere ci siamo presi del tempo per dare un’occhiata al mondo di gioco, scoprendo che alcuni suoi aspetti implicano diversi upgrade per Furia nel corso della partita nonché alcune sfide opzionali rappresentate da nemici dormienti che non siamo obbligati a fronteggiare, specie perché sono ossi molto più duri da mordere. Non siamo incappati in alcun enigma da risolvere ma non è un’assenza che ci preoccupa molto: Darksiders 3 sembra la continuazione naturale dei due precedenti capitoli per PlayStation 3 e Xbox 360, un action game focalizzato sul protagonista, quindi non dubitiamo che le ispirazioni di cui si fregiavano gli altri due giochi possano tornare in versione più rifinita anche lungo il cammino di Furia.

Ad averci convinto meno è stata la componente tecnica, soprattutto per quanto concerne l’aspetto grafico: non siamo ancora di fronte agli alti standard cui ci ha abituato l’attuale generazione di console e pur non essendo sgradevole a vedersi, aspetti quali la chioma stessa del Cavaliere e gli effetti di luce necessitano di qualche rifinitura. Riguardo invece alle ambientazioni c’è alternanza fra scenari post-apocalittici molto ben realizzati e altri luoghi più banali e spogli che speriamo non vadano a costituire una parte troppo ricca della direzione artistica.

In conclusione, nonostante lo studio di sviluppo sia diverso, Darksiders 3 si percepisce come un buon seguito dei suoi predecessori e mette in scena un personaggio più orientato all’uso della magia e ad acrobazie di sorta: rispetto ai suoi distruttivi fratelli Furia sarà anche più esile e gracile ma questo non significa che non sappia portare la stesso grado di devastazione già provato con Guerra e Morte.