Dopo quasi sette mesi dalla sua uscita su PlayStation 4, Death Stranding sta per tornare sul mercato PC. Mi sono dunque ritrovato a riprendere in mano il gioco di Kojima Productions, stavolta pubblicato da 505 Games per i giocatori della Master Race. Death Stranding è stato un titolo che ho portato nel cuore per parecchio tempo, perché al netto di tutte le polemiche, mi aveva lasciato davvero qualcosa come pochi altri prodotti prima di lui. Ma non starò qui ad ammorbarvi con tutte le disquisizioni sull’opera magna di Hideo Kojima, per quello c’è già la mia recensione della versione PS4 che potete trovare a questo link.
La versione PC del gioco è arrivata più o meno a sorpresa: annunciata lo scorso mese di marzo, questa edizione del gioco è il primo passo di un percorso che vede le esclusive Sony approdare sul mercato videoludico più variegato al mondo. Probabilmente l’arrivo di Death Stranding su Steam è anche un test che Sony vuole condurre per capire quanto le sue esclusive siano apprezzate (e di conseguenza acquistate) dai giocatori che non fanno di PlayStation il loro principale hub di gioco.
Death Stranding rappresenta anche il debutto ufficiale del Decima Engine su PC (lo stesso motore grafico che muove Horizon: Zero Dawn, altra esclusiva Sony che approderà su Windows), il quale viene qui portato al suo massimo splendore, non più limitato dall’hardware (purtroppo datato) di PlayStation 4, una console arrivata oramai alla fine del suo ciclo vitale. È quindi palese l’importanza che l’uscita su PC di questo titolo abbia per Sony e Kojima Productions, che per la prima volta usciranno dal cerchio ristretto della player-base PS4 per affacciarsi su un mondo decisamente più ampio, con tutte le conseguenze del caso.
Ma passiamo subito al cuore di questa mia anteprima: come è stato calarsi nei panni di Sam Porter Bridges su PC? Il primo impatto che ho avuto con questa nuova versione di Death Stranding è stato decisamente positivo: i muscoli del Decima Engine ci sono e si fanno vedere, mostrando panorami dettagliatissimi, migliorati dalla tecnologia DLSS2.0 di NVIDIA e resi strabilianti da un’occlusione ambientale inarrivabile per PlayStation 4. Cotanta bellezza visiva ha portato chi vi scrive a chiedersi se il mondo distopico di Kojima Productions possa essere ulteriormente migliorato da un futuro supporto al Ray Tracing, ma la risposta è probabilmente negativa (e comunque al momento il gioco ne è sprovvisto). Death Stranding fa della ricchezza grafica uno dei suoi punti di forza, grazie a panorami così realistici e belli da sembrare praticamente credibili. I dettagli di ombre, personaggi e creature vanno oltre quanto mostrato su PS4: c’è poco da fare, ho provato per poche ore Death Stranding su PC e già si sta confermando la versione migliore del gioco di Hideo Kojima.
Il primo impatto con questa nuova versione di Death Stranding è decisamente positivo
È tutto oro quel che luccica? Assolutamente no. Death Stranding su PC richiede un computer “sopra le righe” per girare oltre i 30 FPS, e nonostante i requisiti non siano così esosi su carta (quelli raccomandati richiedono 8GB di RAM e una GTX 1060) ho avuto qualche piccolo problema di framerate con le impostazioni grafiche settate al massimo. Siccome il RIG dove è stato provato il gioco comprende 64GB di ram e una RTX 2080 Ti, queste cadute di frame mi hanno fatto inarcare ben più di un sopracciglio, vista anche l’assenza di grossi assembramenti di NPC a schermo. Non bisogna comunque allarmarsi, dato che si tratta perlopiù di piccoli problemi (come il calo di una decina di frame durante determinate scene). In realtà, credo che la mancanza di driver video ufficiali dedicati a Death Stranding giochi un ruolo abbastanza cruciale nel frame counting, ma lo sapremo per certo solo con l’uscita del gioco.
La versione PC di Death Stranding ha attirato l’attenzione del grande pubblico anche per un’altra interessante caratteristica: una collaborazione con Valve, la software house che dà i natali allo store digitale di videogame più grande del mondo, Steam. Bisogna premettere che i giocatori PC sono, sostanzialmente, (quasi) tutti innamorati di Steam e delle sue innumerevoli funzioni. E questo amore (più o meno incondizionato) si estende anche sulle altre proprietà intellettuali di Valve, come il mai dimenticato Half-Life e il bellissimo Portal, un puzzle game che ha ridefinito il genere stesso. Proprio per omaggiare questi due giganti del videoludo, la software house di Gabe Newell ha collaborato con Kojima Productions per la creazione di alcune missioni specifiche a tema. Queste ultime impiegheranno il tempo del nostro caro Sam in side-quest davvero carine (che non spoilererò), le quali permetteranno al nostro protagonista di guadagnare alcune chicche particolari per il suo vestiario, come il sempreverde cappello “headcrab“.
Nonostante i requisiti non siano esosi su carta, ho avuto qualche piccolo problema di framerate
Per chiudere il cerchio, Kojima Productions sembra aver fatto un buon lavoro di conversione dal debuto di Death Stranding su PlayStation 4, mostrando nel mentre (e finalmente) di cosa sono capaci le esclusive di Sony quando vengono loro rimosse le catene che le ancorano alle prestazioni di una console. E il risultato si vede: supporto al widescreen e alle risoluzioni elevate, framerate migliorato e dettagli impressionanti. Senza contare i caricamenti migliorati dagli SSD dei PC (sì, incredibile a dirsi ma i PC hanno gli SSD già da parecchi anni!). Il problema è che, al momento della stesura di quest’articolo, non esistono Game Ready Driver da parte di NVIDIA (e credo nemmeno da parte di AMD). Probabilmente il gioco performerà ancora meglio fra qualche giorno, ma nel frattempo posso confermarvi che la fosca distopia immaginata da Hideo Kojima non è mai stata più attraente e visivamente stupefacente: non vedo l’ora di riportarvi le impressioni finali nella recensione completa di Death Stranding su PC, che arriverà nelle prossime settimane su queste pagine.
Death Stranding è già disponibile su PS4, e arriverà su PC il prossimo 14 luglio.