Death Stranding
13 Lug 2020

Death Stranding – Recensione PC

Camminare nel mondo distopico di Death Stranding ha un qualcosa di catartico. Il titolo di Kojima Productions mi ha sempre affascinato: sono una di quelle vittime del primissimo trailer, quello dove non ci si capiva una mazza per intenderci, che ha lasciato il mondo con un grosso punto interrogativo in testa, quasi fossimo tutti una guardia del primo Metal Gear Solid. Death Stranding è stato un gioco decisamente chiacchierato (e che fa parlare ancora molto), sia per il suo comparto narrativo (così visionario da essere strumentalizzato più e più volte durante la recente pandemia) sia per il suo multigiocatore asincrono che spero di vedere in futuro praticamente su tutti i giochi.

Ma oggi non sto qui a parlarvi nuovamente di quei due aspetti, perché per quello c’è già la recensione della versione PS4 che potete trovare qui. No, oggi parliamo della versione PC di Death Stranding, la nuova incarnazione del gioco pensata e progettata per il mercato della Master Race. Edito da 505 Games, la nuova versione del titolo di Kojima Productions non ha perso nulla del suo fascino originale e anzi, ne ha acquisito di nuovo, rivelandosi (se possibile) un’esperienza ancora più completa rispetto a quanto visto sull’attuale ammiraglia di Sony.

La versione di Death Stranding arriva dopo la decisione (condivisibile) di Sony di aprirsi al mercato PC: il titolo di Kojima Productions è difatti la prima, grande esclusiva PlayStation a uscire dai confini della console. Capirete bene che l’impatto che questo titolo avrà nel mercato videoludico più grande del mondo andrà a influire direttamente sulla percezione che ha il colosso nipponico dell’universo PC. Il successo di Death Stranding può quindi essere la chiave di volta per sdoganare una volta per tutte le esclusive Sony che tanto mancano ai giocatori della master race.

Death Stranding
I MULI non erano piacevoli su PS4 e non lo sono nemmeno su PC.

Iniziamo questa recensione dando un’occhiata alle impostazioni del gioco, le quali a mio avviso non sono poi così tante. Oltre ai soliti preset grafici dedicati agli utenti più casual del mondo PC, la versione custom delle impostazioni non aggiunge troppi gradi di personalizzazione, soffermandosi più che altro alla possibilità di utilizzare o meno la tecnologia DLSS 2.0 di NVIDIA. A livello visivo, l’aggiunta di questa feature NVIDIA a Death Stranding è probabilmente il fattore più distintivo rispetto alle versioni su console. Grazie al Deep Learning Super Sampling 2.0 il titolo di Kojima Productions arriva ad avere un sostanziale incremento nelle prestazioni, sfondando finalmente la barriera dei 60 FPS (o mantenendoli in risoluzioni elevate come il 4K) a patto che abbiate un hardware in grado di supportarne il carico. A proposito di quest’ultimo, ci tengo a sottolineare che la nostra prova è stata effettuata con un PC dotato di CPU i9-9900K, 64GB di RAM e RTX 2080 Ti, proprio per testare al massimo le performance del gioco. Per questo motivo abbiamo settato il DLSS di Death Stranding in modalità “Qualità” sin da subito (c’è solo un’opzione alternativa ed è “Performance”, per aumentare la fluidità e gli FPS del gioco) in modo da sperimentare immediatamente le capacità del Decima Engine, il motore grafico sviluppato da Guerrilla che approda per la prima volta su PC.

Il DLSS 2.0 di NVIDIA è probabilmente il fattore più distintivo rispetto alle versioni su console

E in effetti di muscoli il motore di Horizon Zero Dawn ne ha da vendere: i panorami di Death Stranding mozzano il fiato e vi ritroverete più e più volte a fissare il paesaggio per notare ogni dettaglio. Tutto questo è merito (anche) del DLSS, che è la vera marcia in più che la versione PC di Death Stranding ha rispetto alla controparte PS4: grazie al super sampling, l’effetto dell’anti-aliasing è drammaticamente più evidente rispetto a quello offerto dal più “classico” TAA, insomma, la fedeltà visiva dell’opera di Kojima raggiunge nuove vette, tutto senza registrare alcun calo nelle prestazioni del gioco. Passiamo poi al framerate, un’altra feature molto discussa fra i giocatori PC. Chiaramente, Death Stranding non è più limitato ai “classici” 30FPS di PlayStation 4, e riesce in questa versione a raggiungere i 60FPS su 1080p anche con un hardware più modesto (GTX 1660). Se invece decidiamo di aumentare la risoluzione e puntiamo così a sfondare il “muro” dei 60 FPS, dovremo fare i conti con alcune limitazioni: innanzitutto il tearing, che costringe il giocatore ad attivare quasi per forza la sincronizzazione verticale (anche nel caso possediate un monitor G-Sync) che limiterà comunque il conteggio dei frame ad un massimo di 240 (irraggiungibili anche con RTX 2080 Ti).

Death Stranding
Gli scorci sono davvero bellissimi.

Principalmente non si tratta di differenze abissali con la versione PlayStation, devo dirlo. Oltre a una maggiore definizione dei dettagli e una quantità di FPS più che raddoppiata, Death Stranding su PC non stravolge l’esperienza del giocatore che ha già terminato l’avventura di Sam sull’attuale ammiraglia di Sony, ma la migliora sicuramente. Sono ridotti gli effetti dei pop-up a schermo e in generale la linea dell’orizzonte appare più definita e chiara. Anche a livello di risorse hardware, Death Stranding non ha superato i 4gb richiesti dalla memoria video (su circa 10 disponibili sulla nostra 2080 Ti) con praticamente tutte le opzioni grafiche settate al massimo. Inutile sottolineare che il titolo di Kojima Productions è ottimizzato davvero bene: voglio infatti evidenziare che questo articolo è stato scritto quando i driver Nvidia GeForce dedicati a Death Stranding non erano ancora disponibili. Pertanto, al momento del day one (fissato per il 14 luglio), il gioco vi offrirà performance sensibilmente migliori rispetto a quelle da noi testate.

Death Stranding su PC non stravolge l’esperienza del giocatore che ha già terminato l’avventura di Sam su PS4

Ma parliamo ora di un altro contenuto esclusivo per PC, ovvero la collaborazione con Valve che ha portato alla creazione di una serie di mini quest dedicate ad Half-Life e Portal. Da giocatore PC di lunga data, ammetto di aver più volte sorriso come un ebete al pensiero di poter guidare un truck con la lambda stampata sopra o al far indossare gli occhiali di Gordon Freeman al nostro buon Sam. Ma veniamo al dunque: le missioni create in collaborazione con Valve sono sostanzialmente delle divertenti fetch quest dove dovremo cercare, localizzare e riportare nei centri logistici i famosi companion cubes di Portal (piccoli cubi bianchi con dei cuoricini stampati sopra, ndr). Completando queste richieste, che arrivano solitamente via mail, Sam riceverà degli oggetti a tema Half-Life e inizierà a scoprire uno strano collegamento da il mondo di Death Stranding e Black Mesa. Il resto ve lo risparmio, per evitare spoiler. Vi consiglio comunque di prestare molta attenzione alle quest realizzate in collaborazione con Valve. Anche perché, diciamocelo, sono un’altra piccola chicca esclusiva per noi giocatori PC.

Death Stranding
Gli occhiali di Gordon Freeman sono una delle aggiunte più piacevoli

Il Decima Engine ha quindi superato la prova impostagli dal debutto su PC, dimostrando non solo di essere un motore grafico affidabile e visivamente moderno, ma di avere le qualità di scalabità ed efficienza richieste dal mercato della master race. Certo, l’occlusione ambientale, il supporto al widescreen e alla risoluzione 4K hanno aumentato un po’ la (già notevole) bellezza visiva di Death Stranding, ma onestamente mi aspettavo ci fosse il supporto alla tecnologia RTX sin dal lancio. Probabilmente l’illuminazione dinamica di NVIDIA non è ancora decentemente ottimizzata per girare come si deve sul titolo di Kojima Productions, anche se non escludo che in futuro il supporto al Ray Tracing non possa essere aggiunto tramite un aggiornamento.

Le riflessioni finali di questa recensione non possono che coinvolgere il reparto audio, davvero impeccabile anche questa volta: vi cito la possibilità di fare “uscire” la voce di BB da un qualsiasi altro canale audio da voi scelto, sia una cassa bluetooth indipendente dal vostro PC sia un satellite del vostro sistema home theater. Per aumentare l’immersività e il realismo, Kojima ha pensato a tutto e non me ne stupisco affatto. Concludendo, Death Stranding non perde nulla di quanto mostrato su PS4, anzi ne guadagna in bellezza visiva, esperienza di gioco e contenuti aggiuntivi. L’engine di Guerrilla ha fatto scintille anche su PC, e vi ricordo che il Decima è lo stesso motore grafico che muove Horizon: Zero Dawn, altra esclusiva Sony che vedremo approdare il mese prossimo su Steam ed Epic Games Store.

Conclusioni

L’opera prima di Kojima Productions arriva finalmente su PC, sdoganando le esclusive tripla A di Sony Interactive Entertainment sul mercato master race. L’arrivo di Death Stranding su Steam è sostanzialmente un evento molto importante che potrebbe cambiare il mondo del gaming: da sempre Sony è sempre stata molto protettiva con le sue IP, e questo gesto di apertura (confermato poi dall’arrivo nel mese di agosto di Horizon: Zero Dawn su Steam) lascia intendere che forse la lotta alle esclusive è oramai una cosa vecchia, passata. La soluzione è un mondo più connesso, fatto di apertura e condivisione. Ma forse sto divagando.

Death Stranding su PC è visivamente impressionante: il titolo di Kojima Productions trae vantaggio del Deep Learning Super Sampling di NVIDIA per offrire un’esperienza graficamente ricca e appagante senza andare a gravare sulle prestazioni offerte dal vostro sistema Windows. Se non avete mai intrapreso l’avventura di Sam Porter Bridges, questo è il momento: godetevi il capolavoro di Hideo Kojima al massimo del suo splendore ora. Se avete già portato a termine Death Stranding, la versione PC non vi darà molti motivi per rigiocarlo (o riacquistarlo), ma rimane comunque un titolo che vale ogni centesimo speso. Inoltre, l’aggiunta dei contenuti di Half-Life è una ciliegina sulla torta che va a strizzare l’occhio a tutti i giocatori PC di vecchia data. Devo aggiungere altro?

Death Stranding è già disponibile su PS4, e arriverà su PC da domani, 14 luglio.

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